Egitto, l’altra faccia delle ‘rivoluzioni democratiche’

di Maurizio Musolino


egitto tahrir_proteste-w350I militari al potere in Egitto sono venuti completamente meno alla promessa di migliorare i diritti umani e si stanno rendendo responsabili di efferate violazioni che in alcuni casi hanno persino superato quelle dell’era di Hosni Mubarak.

Si svela così, tragicamente, a poche settimane dal voto, l’altra faccia delle “rivoluzioni democratiche”, su cui tanti commentatori si sono cimentati nei mesi scorsi.

 

In quei paesi si assiste ad un attacco durissimo ai diritti civili e democratici, nel tentativo di restaurare vecchie oligarchie e di mantenere equilibri antichi, il tutto alla faccia della democrazia.Le tragiche notizie che ci arrivano da piazza Tahrir si sommano a quelle che giungono dalla Libia, un paese devastato dalle bombe Nato e oggi vittima delle scorribande delle milizie filo Nato. In questo contesto regionale assistiamo quotidianamente al tentativo di destabilizzare paesi come la Siria e L’Iran colpevoli di non essere allineati al volere del Pentagono. Un tentativo che arriva fino a minacciare un vero e proprio intervento armato. La lunga mano della Casa Bianca in accordo con settori dei vecchi regimi e con settori dell’ islam politico legato agli interessi occidentali stanno calpestando e strumentalizzando le speranze di quanti, in buona fede, lo scorso anno sono scesi nelle piazze per chiedere “pane e democrazia”.

 

I Comunisti italiani da sempre coerentemente al fianco di quanti combattono la logica neoimperialista, condannano ogni tentativo di ingerenza straniera, auspicano un reale percorso verso la democrazia per il popolo egiziano e si mobilitano in difesa delle forze democratiche, anticapitaliste e antimperialiste della regione.