La capitolazione di Palmira stravolge l’equilibrio geopolitico del Medio Oriente

palmyra silhouettedi Thierry Meyssan
da www.voltairenet.org

Nel Medio Oriente la situazione si è notevolmente aggravata con l’interruzione da parte dell’Emirato Islamico (Isis) dell’antica “via della seta”, la via di passaggio dall’Iran al Mediterraneo. Ci sono solo due alternative possibili: o attraverso Deir el-Zor e Aleppo o attraverso Palmira e Damasco. Il primo percorso è interrotto dall’inizio del 2013, il secondo lo è appena diventato. La caduta di Palmira avrà conseguenze significative sull’intero equilibrio regionale.

La stampa occidentale in questi giorni dedica le sue prime pagine alla Siria, una situazione che non si verificava da due anni, dai tempi dei bombardamenti chimici della Ghouta e del progetto d’intervento della NATO. I giornalisti sono preoccupati per l’avanzata dell’Emirato islamico e per l’eventuale distruzione dell’antica città di Palmira.

Eppure pochi conoscono la storia della regina Zenobia, che nel terzo secolo d.C. − approfittando della debolezza di Roma, dalla quale i Galli si erano già affrancati − proclamò il proprio figlio imperatore e sé stessa reggente. Zenobia liberò non solo la Siria ma anche i popoli dell’Egitto, della Palestina, della Giordania, del Libano, dell’Iraq, una parte della Turchia e persino l’odierno Iran. 

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