Il buco nell’acqua di Theresa May

theresamay profiloEditoriale di Morning Star, quotidiano online vicino ai comunisti britannici (Communist Party of Britain) | da morningstaronline.co.uk

Traduzione di Marx21.it

Theresa May aveva avvisato gli elettori durante la campagna elettorale che, se le cose fossero andate male, la Gran Bretagna avrebbe dovuto affrontare la “coalizione del caos”.

L’idea che “una leadership forte e stabile nell’interesse nazionale”, stando a una sua affermazione, possa provenire da un’alleanza con il Partito Democratico Unionista (DUP) e resistere per cinque anni invita a riflettere sul senso della realtà di May.

Quale sarà il prezzo da pagare per imbarcare il DUP?

Le priorità del DUP sembrano essere quelle di far sventolare la bandiera britannica sugli edifici pubblici più spesso nell’Irlanda del Nord che in Inghilterra, di rifiutare i matrimoni tra persone dello stesso sesso e di stanziare notevoli somme per le organizzazioni della comunità gestite da “ex” paramilitari unionisti.

Ma rappresenta alcune delle comunità più povere del Regno Unito, il che potrebbe generare difficoltà al DUP nel caso consentisse ai tagli del welfare dei conservatori.

La giustificazione data dalla May alla chiamata alle urne per la sua elezione – ottenere una più vasta maggioranza parlamentare in grado di darle una mano nella negoziazione con l’UE – non è mai stata la ragione vera.

Se così fosse stato, oggi avendo meno seggi ciò significa che il suo governo sarà costretto a negoziare da una posizione ancora più debole.

La motivazione principale stava nella ricerca di un’enorme maggioranza parlamentare in grado di garantire i tagli impopolari della spesa pubblica.

Il fallimento di May è da ricercarsi in una campagna elettorale che l’ha allontanata dal contatto con gli elettori e che è stata svuotata dal dibattito faccia a faccia con Jeremy Corbyn.

Corbyn è stato una rivelazione per la stragrande maggioranza degli elettori che hanno avuto la testimonianza in TV, alla radio, nelle manifestazioni di massa di un uomo che non somiglia affatto alla caricatura che ne è stata fatta, di estremista incompetente, costruita dai media e anche da molti sleali parlamentari laburisti.

Ha rifiutato di adottare la ricetta neoliberista secondo cui è impensabile che il grande capitale e l’élite dei ricchi spendano più tasse e che la cosa giusta da fare sia quella di spremere i lavoratori a basso reddito, i genitori single, i disabili, gli autonomi, gli studenti, i giovani disoccupati e i pensionati statali.

Molti dei suoi critici più intransigenti all’interno del partito hanno dovuto riconoscere il suo ruolo nella motivazione dei sostenitori del Labour e in particolare nell’avere spinto i giovani elettori all’attività politica.

Soprattutto, Corbin ha gettato nella pattumiera della storia l’affermazione reazionaria secondo cui il Labour non potrebbe prosperare con politiche chiaramente progressiste.

The Morning Star è stato il solo dei media a condividere fin dall’inizio la convinzione del leader laburista che offrendo politiche su base di classe e chiari argomenti a loro favore si sarebbe potuto cambiare il corso di una campagna in cui tutte le carte sembravano in mano a May.

Qualsiasi cosa il Primo Ministro faccia con il DUP, sarà un buco nell’acqua. Ora deve fare un passo indietro.

E’ solo una questione di tempo che se ne vada, che potrebbe portare a elezioni anticipate, anche se ciò non sembra necessario.

La disponibilità di Corbin a rispondere alla sfida di guidare un governo di minoranza, sostenendo politiche in grado di essere sostenute da altre forze parlamentari e anche all’esterno di Westminster, meriterebbe una risposta positiva.

Il suo impegno a garantire fin dal primo giorno in carica il diritto di residenza dei cittadini dell’UE che vivono e lavorano in Gran Bretagna renderebbe i negoziati con Bruxelles più positivi di quanto ci si aspetti dall’anatra zoppa Tory.

Ma è altrettanto importante quanto bene il popolo vivrà dopo aver lasciato l’UE, di modo che il programma del Labour a favore di investimenti per l’occupazione, per la casa, a favore della proprietà pubblica, per l’istruzione e la sanità pubblica possa avere la sua opportunità quando il Partito Conservatore deraglierà.