Contro l’accordo di associazione UE-Ucraina un referendum in Olanda

eu ucrainadi ML per «Solidarité internationale PCF – vivelepcf»

da solidarite-internationale-pcf.over-blog.net

Traduzione di Marx21.it

Nel 2005 ci eravamo congratulati con il popolo olandese che, qualche giorno dopo il popolo francese, aveva votato NO al progetto di “costituzione europea”. Anche nell’ “altro paese del NO”, il rifiuto popolare dell’UE del capitale non ha fatto che amplificarsi in seguito. Il 6 aprile prossimo gli olandesi, potranno nuovamente esprimersi nelle urne. Si svolgerà un referendum su un argomento riguardante l’Europa che non è certo secondario: l’accordo di associazione tra l’UE e l’Ucraina.

Lo svolgimento del referendum è stato conquistato attraverso una campagna “dei cittadini”. Sono state raccolte 428.000 firme, ben più delle 350.000 richieste dalla Costituzione. Il risultato sarà considerato valido se la partecipazione supererà il 30%. Una maggioranza, probabile, per il no non sarebbe vincolante, ma metterebbe il governo in grande difficoltà. In Francia, come nella gran parte degli altri paesi dell’UE, l’accordo UE-Ucraina è stato ratificato in sordina: neanche tre ore di dibattito all’Assemblea e al Senato, praticamente senza alcuna copertura mediatica, anche da parte dei parlamentari che hanno votato contro. Nonostante le pesanti implicazioni economiche e politiche dell’accordo.

Nei Paesi Bassi, i partiti populisti di destra stanno conducendo una vasta campagna per il NO, cercando, come altrove, di deviare l’opposizione all’UE verso il nazionalismo e la xenofobia. Su basi radicalmente diverse, molti partiti di sinistra mobilitano tutte le loro forze contro l’accordo UE-Ucraina, in particolare il “Socialistische Partij”, partito socialista di sinistra, che dispone di molti parlamentari e i cui deputati europei siedono nel gruppo GUE-NGL con il PCF.

Va ricordato che è il rifiuto dell’accordo da parte del governo legale dell’Ucraina nel 2013 ad avere innescato la crisi, il colpo di Stato e la guerra con l’ingerenza della NATO e dell’UE. La sua ratifica oggi ha un pesante significato politico: il sostegno europeo al governo golpista del presidente Poroshenko, che ha fatto sprofondare nel fallimento, nella corruzione, nella dittatura, anche con il divieto del Partito Comunista di Ucraina e la benevolenza verso i gruppi neonazisti.

Sul piano economico le ripercussioni sono molto negative sia per il popolo ucraino che per i paesi dell’UE. Il libero scambio tra l’UE e l’Ucraina mette automaticamente fine al libero scambio tra l’Ucraina e la Russia (a meno che la Russia entri nella stessa zona UE). Ora l’economia, soprattutto ciò che resta dell’industria in Ucraina, è complementare a quella della Russia.

In concorrenza diretta con l’UE, essa è destinata rapidamente a collassare, provocando ancora disoccupazione e impoverimento. Un’altra conseguenza politica: le regioni industriali secessioniste del Donbass saranno ulteriormente scoraggiate da una soluzione federale ucraina alla guerra latente.

Per i paesi dell’UE, i Paesi Bassi o la Francia, l’Ucraina servirà come base di appoggio, ancora meglio dei paesi dell’est membri dell’UE, per le delocalizzazioni del padronato. La manodopera qualificata, sotto impiegata, in Ucraina e nell’UE, metterà in discussione i diritti sociali dei paesi dell’UE: si passerà dall’ “idraulico polacco” all’ “idraulico ucraino”. Anche il campo di azione degli oligarchi e delle mafie ucraini si allargherà.

Il “Socialistische Partij” ha anche annunciato che l’accordo di associazione con l’Ucraina potrebbe introdurre in Europa una delle disposizioni più pericolose e combattute del progetto TAFTA del trattato di libero scambio tra UE e Stati Uniti: la possibilità giuridica per le multinazionali di attaccare gli Stati davanti a un tribunale arbitrale internazionale, al di fuori della loro sovranità.

Complesso e opaco, il TAFTA è stato oggetto di importanti campagne di rifiuto da parte dei cittadini, in particolare in Francia. Le divergenze interne ai capitalisti americani ed europei – Donald Trumpo rappresenta negli USA il settore che più si oppone – le facilitano. L’accordo UE-Ucraina, malgrado la sua gravità facilmente identificabile, è imposto quasi come imbucare una lettera.

Il referendum del 6 aprile nei Paesi Bassi, l’azione dei partiti progressisti olandesi, possono e devono contribuire ad allertare l’opinione pubblica in Francia e a rafforzare l’opposizione anticapitalista all’UE.