KKE: una partecipazione senza precedenti allo sciopero del 19-20 ottobre

da http://inter.kke.gr | traduzione a cura di Marx21.it

 

pame-w350Una marea senza precedenti di centinaia di migliaia di lavoratori ha partecipato alla grandiosa manifestazione del PAME, inondando la città di Atene, qualcosa che non si vedeva da decenni, il primo giorno dello sciopero nazionale di 48 ore. Tutte le vie principali di Atene sono state riempite per ore all’inverosimile da una folla di lavoratori.

 

Manifestazioni di massa di dimensioni e partecipazione militante senza precedenti si sono svolte in tutte le città della Grecia. Queste forze si sono riunite perché non venga approvato il progetto di legge che introdurrà nuove misure antipopolari, secondo le seguenti linee: abbasso il governo e i partiti della plutocrazia, cambiamento radicale dei rapporti di forza, organizzazione e alleanza operaia-popolare per il potere. Le parole d’ordine che hanno percorso la manifestazione sono state: “Senza di te non si muove nessun ingranaggio, gli operai possono fare a meno dei padroni!” e “disobbedienza alla plutocrazia, il popolo deve formare un fronte per il potere!”. 

 

L’enorme successo dello sciopero si è basato sulla paralisi di molte fabbriche, delle grandi unità di produzione e degli altri centri di lavoro da parte degli operai e degli impiegati che stanno sperimentando la povertà, la miseria e la disoccupazione. Le dimensioni e la partecipazione militante hanno potuto contare anche sulla chiusura di numerosi piccoli commerci e imprese che devono confrontarsi con la possibilità della chiusura permanente. Molte nuove forze di lavoratori hanno partecipato per la prima volta allo sciopero attribuendo una dinamica speciale alla lotta contro la barbarie delle misure del governo, della plutocrazia, del FMI, dell’Unione Europea. Fin dalle prime ore del mattino, i militanti del PAME hanno formato picchetti per la protezione dello sciopero, sostenendo in modo decisivo i lavoratori che per la prima volta si dichiaravano in lotta nei centri di lavoro-”ghetti”, sfidando le intimidazioni dei padroni ed anche la mobilitazione “civile” imposta dal governo ai lavoratori dei servizi di pulizia delle municipalità che erano in sciopero e gli altri meccanismi utilizzati dal governo.

 

Gli sforzi dei gruppi di provocatori dei blocchi delle organizzazioni sindacali compromesse nel settore pubblico (ADEDY) e privato (GSEE) hanno cercato ancora una volta di creare incidenti. Ma non sono riusciti a nascondere le enormi dimensioni e le richieste della grandiosa mobilitazione dello sciopero, la partecipazione organizzata e protetta dei lavoratori nei concentramenti del PAME dove non si è verificato un solo incidente.

 

Nel concentramento del PAME, il membro del Segretariato Esecutivo del PAME, Giorgos Perros, nel suo discorso ha affermato tra l’altro: “Non esiste un PASOK a favore del popolo. Non esiste un governo a favore del popolo, qualsiasi sia la sua denominazione, “di centro-sinistra” o “di sinistra”, se non entra in conflitto con i monopoli, se non include nel suo programma il rovesciamento dei monopoli, o, detto in altro modo, la loro socializzazione. Potere operaio popolare o potere dei monopoli. Non esiste un’altra strada! Non c’è da perdere un solo minuto, una sola ora! Domani, giovedì, tutti insieme con il PAME per accerchiare il parlamento da ogni lato, da tutte le vie”.

 

Movimenti nei partiti borghesi per frenare l’ondata della rabbia popolare

 

Il grande successo del primo giorno delle proteste dello sciopero esercita pressione sui partiti della plutocrazia e il suo governo. Perciò, in questo momento si stanno intensificando i tentativi di riformare il sistema politico da parte del PASOK, di “Nuova Democrazia” (ND) e degli altri partiti borghesi, con lo scenario di una “grande coalizione governativa del PASOK con ND” e pure attraverso gli sforzi tesi a ottenere un consenso all’approvazione delle misure antipopolari che contrasti l’onda degli scioperi che ha investito Atene e le altre città.

 

La Segretaria Generale del KKE, Aleka Papariga, in una dichiarazione ha commentato questi tentativi: “Non credo che il signor Papandreu si aspetti la nostra tolleranza e il nostro consenso. Probabilmente per ragioni di immagine verso l’estero, si riunisce con i partiti per dimostrare che gode del loro appoggio. Non avrà alcun appoggio da noi. Nessuno, assolutamente. Da parte nostra ci sarà una opposizione radicale, assoluta e molto concreta”.

 

Dopo il suo incontro con il Primo Ministro, che ha tenuto una serie di riunioni informative con i leaders di tutti i partiti, La Segretaria Generale del KKE ha dichiarato che “d’ora in avanti le cose, letteralmente, saranno decise dalla forza del popolo e non dai negoziati del governo e dai consigli e le riunioni degli altri partiti”. Aleka Papariga si è appellata al popolo perché continui nella sua azione senza paura, senza false illusioni, fino alla vittoria finale e ha aggiunto che: “C’è solo una soluzione: la ricchezza che esiste in questo paese deve appartenere al popolo. Dobbiamo sbarazzarci delle catene dell’UE e cancellare il debito in modo unilaterale. Non esiste una soluzione intermedia”.

 

Occorre segnalare che tutte le forze di classe si stanno concentrando per la seconda battaglia dello sciopero, giovedì, e per l’accerchiamento del Parlamento, che rappresenterà una nuova pietra miliare nella lotta contro le misure anti-operaie, nel conflitto con i monopoli e il loro potere.

 

19.10.2011