I comunisti moldavi per l’adesione all’Unione Doganale di Russia, Bielorussia e Kazakhstan

nota a cura di Mauro Gemma

 

voronin-w350Il Partito Comunista della Repubblica di Moldova (PCRM), principale partito di opposizione e prima forza elettorale con circa il 40% dei voti conseguito alle ultime elezioni politiche, ha diffuso nei giorni scorsi una dichiarazione, in cui chiede alle autorità di governo l’apertura di negoziati urgenti per ottenere l’ingresso della Moldavia nell’Unione Doganale di Russia, Bielorussia e Kazakhstan.

 

Vladimir Voronin, leader del PCRM ed ex presidente della Repubblica, nel presentare il documento ai media del paese, ha sostenuto che la partecipazione della Moldavia all’Unione Doganale, che ultimamente ha ricevuto nuovo impulso per iniziativa del primo ministro e candidato alla presidenza russa Vladimir Putin, garantirebbe innumerevoli benefici all’economia del paese, tra cui prezzi più convenienti per l’acquisto delle forniture di gas, agevolazioni nell’accesso al mercato costituito dall’enorme spazio degli Stati compresi nell’Unione Doganale (che potrebbe allargarsi anche ad altre nazioni della CSI) e l’opportunità di una crescita degli investimenti stranieri, in particolare della Russia.

 

La partecipazione all’Unione Doganale assicurerebbe anche, a parere del PCRM, una maggiore protezione dei diritti dei numerosi lavoratori migranti moldavi in Russia, nuove prospettive di accesso allo studio e alla specializzazione per i giovani e, infine, un contributo al regolamento pacifico della spinosa questione relativa al conflitto, in alcuni momenti anche di natura militare, che vede contrapposta la Repubblica di Moldova alla provincia della Transnistria, a prevalente componente etnica russa, separatasi nel 1991, al momento della disgregazione dell’URSS e dell’avvento al potere in Moldavia di forze nazionaliste, tra cui quelle fautrici della riunificazione con la Romania.

 

Secondo i comunisti, l’adesione all’Unione Doganale garantirebbe al paese anche un potente sostegno alle posizioni della Repubblica di Moldova sul piano delle relazioni internazionali, accrescendo la sua forza contrattuale nelle trattative con altri paesi e blocchi di paesi. In particolare, la Repubblica di Moldova acquisirebbe un maggiore potere negoziale nelle complicate trattative in corso con l’Unione Europea in merito al regime dei visti. A tal proposito il PCRM fa notare che l’Unione Doganale di Russia, Bielorussia e Kazakhstan adotta regole per il libero movimento di persone, beni e capitali, virtualmente identiche a quelle in corso nell’Unione Europea.

 

Presentando la dichiarazione, Voronin ha dichiarato che le autorità moldave dovrebbero accelerare i tempi dell’eventuale richiesta di adesione all’Unione Doganale, prendendo finalmente consapevolezza del fatto che tale decisione potrebbe avere effetti decisivi per il futuro dello sviluppo stesso del paese a beneficio del suo popolo. Ogni esitazione e ritardo nella presentazione della domanda, secondo Voronin, non farebbe che indebolire la posizione negoziale della piccola repubblica ex sovietica nei confronti dei suoi interlocutori.

 

In merito alla politica di integrazione europea della Moldavia (compresa comunque nel programma politico con cui il PCRM si è presentato ai cittadini nelle ultime consultazioni elettorali), Voronin ha rimarcato il momento di crisi che la politica dell’Unione Europea in merito alla questione sta attraversando.

 

Con l’Unione Europea alle prese con i gravi problemi derivanti dalla profondità della crisi economica in atto, con paesi come la Grecia addirittura a rischio di bancarotta, è difficile pensare, in prospettiva, a un allargamento del processo di adesione di nuovi Stati. Secondo il leader comunista, la Croazia sarà l’ultimo paese ad ottenere l’adesione all’UE. Per questo l’ingresso nell’Unione Doganale dei paesi della CSI potrebbe costituire l’ultima possibilità offerta alla Moldavia “per uscire dall’abisso economico e sociale” in cui è sprofondata, per responsabilità dei suoi attuali gruppi dirigenti nazionalisti e neoliberali.