Dalla Cina un grande cambiamento nell’assetto finanziario mondiale

aiib inaugural mtgdi Ulises Noyola Rodríguez, Collaboratore del “Centro de Investigación sobre la Globalización”

da alainet.org

Traduzione di Marx21.it

La Banca Asiatica d’Investimento per le infrastrutture (AIIB)

Con grande stupore del mondo, la Banca Asiatica d’Investimento per le infrastrutture (AIIB) annovera già 84 paesi partecipanti. Interessata a operare in modo collettivo, la Cina realizzerà sicuramente i suoi progetti infrastrutturali, ma dovrà conciliare una vasta gamma di interessi per realizzare le sue ambiziose iniziative.


I prestiti della AIIB sono stati inizialmente concessi in piccole quantità, finanziando in principio solo venticinque progetti. Inoltre, la banca ha finanziato i suoi progetti di infrastrutture con la collaborazione di istituzioni finanziarie multilaterali come la Banca Mondiale, la Banca Asiatica di Sviluppo e il Dipartimento per lo Sviluppo Internazionale del Regno Unito.

Cercando di conciliare gli interessi dei suoi membri, la collaborazione dell’AIIB con le istituzioni multilaterali è stata interpretata come il tentativo di ottenere l’approvazione di tutti i suoi membri per i suoi primi prestiti. In questo contesto, la banca ha una lunga strada da percorrere per concretizzare il finanziamento dei suoi progetti infrastrutturali e raggiungere una propria autonomia finanziaria. La sua capacità finanziaria è limitata, dal momento che è in grado di prestare un importo totale di 250 miliardi di dollari.

Per il momento, la banca ha l’opportunità di rafforzare la sua presenza nei paesi del Sud-Est Asiatico che hanno subito i programmi del Fondo Monetario Internazionale dopo la crisi finanziaria asiatica nel decennio 1990. Va ricordato che questi programmi hanno comportato la vendita di numerose imprese statali, la privatizzazione di servizi pubblici, e il peggioramento delle condizioni di vita degli asiatici, fattori che hanno oscurato lo splendore delle economie asiatiche.

Al contrario di altre istituzioni multilaterali, i prestiti dell’AIIB non richiedono misure penalizzanti per i propri membri, facendo in modo che i suoi crediti siano diventati molto più attraenti nel Sud-Est Asiatico. I progetti infrastrutturali che verranno finanziati dalla banca, saranno strettamente vincolati con l’economia cinese, ragion per cui i guadagni economici saranno considerevoli per i paesi asiatici.

In questo modo, i benefici faciliteranno, con la creazione di un’ampia rete di produzione, il pagamento dei prestiti da parte dei paesi beneficiari nel breve periodo, distribuendo così un’enorme ricchezza tra gli abitanti dell’Asia. La solvibilità economica dei paesi asiatici consentirà alla banca di espandere il proprio portafoglio prestiti in molte regioni sottosviluppate, come nel caso dell’Asia Centrale e dell’Africa, che si aggiungerebbero alle catene di valore del continente asiatico.

D’altra parte, la grande sfida dell’AIIB è ottenere l’utilizzo dello yuan sia nella ricezione delle sue fonti di finanziamento che nella concessione dei suoi prestiti. Per questo, il governo cinese deve ancora ottenere l’appoggio dei paesi che fanno parte dell’organizzazione finanziaria, poiché solo diciassette membri hanno chiesto l’autorizzazione alle loro istituzioni finanziarie a ricevere pagamenti denominati in yuan.

In tal senso, la banca raccoglierà i suoi fondi in dollari sui mercati finanziari per la prima volta entro la metà del 2018. Con l’emissione di obbligazioni in dollari, l’AIIB otterrà finanziamenti a costi ridotti a causa della sovrabbondanza di liquidità nei mercati finanziari. Attraverso ciò, la banca comincerà a instaurare una forte fiducia tra la comunità finanziaria internazionale, effettuando i primi pagamenti ai suoi creditori internazionali, di modo che possa essere finanziata in seguito per mezzo di yuan.

Ma il colpo da mestro del governo cinese è quello di incrementare l’utilizzo dello yuan nelle transazioni commerciali tra i paesi che partecipano alla Via della Seta, con cui avranno un interscambio commerciale totale di 2,5 trilioni di dollari entro il 2020. L’esplosione commerciale, provocata dai progetti della Via della Seta, consentirebbe, inoltre, il consolidamento di Hong Kong quale principale piattaforma finanziaria dell’Asia, dove si trovano attualmente concentrate le transazioni mondiali in yuan.

Di fronte al crescente protagonismo della moneta cinese, il potere del dollaro si vedrebbe indebolito a causa del crescente numero di istituzioni finanziarie del Primo Mondo, che sceglieranno di effettuare le loro transazioni finanziarie in yuan. Tutte queste transazioni denominate nella valuta cinese creerebbero una forte connessione tra i centri finanziari più importanti del mondo (Londra, Francoforte, Parigi, tra gli altri) e Hong Kong, che sarebbe impossibile rompere, anche per gli Stati Uniti.

Accettando lo yuan come mezzo di pagamento, i trasferimenti transfrontalieri delle imprese multinazionali cinesi in valuta cinese possono rafforzarsi molto nei paesi della Via della Seta, in cui la Cina realizzerà investimenti in opere infrastrutturali. Per svolgere questo compito, il governo cinese sta investendo in linee di trasporto, parchi industriali e vie di approvvigionamento energetico che, senza alcun dubbio, hanno il potenziale di far diventare la valuta cinese tra le più utilizzate in Asia.

Il governo cinese creerà un mercato parallelo dei futures petroliferi a Shanghai, in cui i contratti saranno negoziati in yuan e saranno sostenuti in oro a partire dal marzo di quest’anno. Ciò significa che i produttori di petrolio venderanno il loro greggio in yuan e convertiranno, se lo desidereranno, le loro entrate in oro, con cui eviteranno di utilizzare la divisa statunitense e cominceranno a disarticolare il petrodollaro sostenuto da Wall Street.

I membri dell’AIIB beneficeranno quindi del mercato dei futures in Cina, poiché vari paesi, tra i quali Russia, Venezuela e Iran, riuscirano a gestire meglio le possibili sanzioni economiche di Washington sulle loro vendite di petrolio alle imprese statunitensi. Come se ciò non bastasse, il gigante asiatico ha già la capacità di trasformarsi nel principale importatore di petrolio, di garantire un mercato importante ai paesi produttori di petrolio, e in questo modo di supplire alla perdita di vendite negli Stati Uniti.

D’altra parte, il successo delle operazioni della banca dipende principalmente dalla realizzazione delle grandi opere infrastrutturali della Via della Seta. Poichè alla banca è proibito finanziare progetti in territori contesi da due o più nazioni, una quantità di progetti è oggi bloccata o progredisce lentamente a causa dei conflitti territoriali tra la Cina e altri paesi che fanno parte dell’organizzazione finanziaria.

Poiché l’economia indiana è la terza più grande in Asia, le controversie più acute sono rappresentate dai conflitti dell’India contro i governi di Cina e Pakistan. Il governo indiano, essendo il secondo azionista dell’AIIB, è stato in grado fino ad ora di ritardare la costruzione di alcune vie commerciali, come il Corridoio Economico Cina-Pakistan.

Nel caso del Corridoio Economico Cina-Pakistan, il percorso comprende la costruzione di strade, linee ferroviarie, oleodotti e gasdotti, che garantirebbero la modernizzazione dell’infrastruttura in Pakistan. Inoltre, l’importanza geostrategica di questo percorso
 è fondamentale per la Cina, dal momento che permetterebbe il trasporto di petrolio e gas proveniente dal Medio Oriente e dall’Africa, evitando di passare per lo Stretto di Malacca, dove gli Stati Uniti esercitano un controllo militare capace di assestare un colpo letale contro l’economia cinese.

Dovendo attraversare una parte dello stato pakistano del Kashmir, la costruzione del corridoio è ostacolata dall’opposizione dell’India, che contende con forza questo territorio al Pakistan. Se il governo di Narendra Modi insisterà, nonostante i grandi benefici della via commerciale, a boicottare il corridoio tra Pakistan e Cina, finirà solamente di isolarsi dalla nuova espansione economica dell’Asia.

Sebbene ci siano difficoltà nella realizzazione delle sue operazioni, l’AIIB sta facendo progressi nell’attuazione delle sue iniziative rendendo la Cina il motore delle economie asiatiche. Ma la cosa fondamentale è che i progetti della banca, guidati dal governo di Xi Jinping, forniranno un forte contributo a che il resto del mondo possa sostenere la propria crescita economica con il fiorire dell’Asia.