Prezzo del petrolio, il peso dell’industria e della geopolitica

Petrolio 1bisdi Demostenes Floros | da abo.net

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Il moderato recupero dei prezzi del barile verificatosi durante l’ultima settimana di giugno è stato dovuto al calo delle scorte USA di greggio e di benzine, ma la tendenza resta ribassista a causa di altri fattori, tra cui: l’aumento delle scorte globali e l’incremento delle esportazioni di Nigeria e Libia

A giugno, il prezzo del petrolio è diminuito. In particolare, la qualità Brent North Sea ha aperto le contrattazioni a 50,25$/b per poi chiuderle a 47,90$/b mentre il West Texas Intermediate ha aperto a 48,18$/b e chiuso a 46,20$/b. Nel momento in cui scriviamo, il Brent sta prezzando a quota 46,88$/b, e il WTI a 44,47$/b sulla scia del primo dato settimanale di luglio relativo alla produzione USA, la quale mostra un nuovo aumento a 9.338.000 b/d.

Il 21 giugno, sia il benchmark europeo e asiatico, sia quello statunitense hanno toccato il minimo da 8 mesi a questa parte, rispettivamente quotando 44,79$/b e 42,25$/b a causa delle seguenti ragioni:

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