La crisi di Cipro e la svolta “darwiniana” della BCE

da www.emilianobrancaccio.it

cipro-crisi maniNELLA CRISI DI CIPRO LA BCE SI E’ RESA PROTAGONISTA DI UN’INGERENZA POLITICA SENZA PRECEDENTI, CHE POTREBBE DARE AVVIO A UN PROCESSO DI RISTRUTTURAZIONE BANCARIA DI TIPO “DARWINIANO”. SE COSI’ FOSSE, I PAESI PERIFERICI DELL’UNIONE POTREBBERO VEDERSI COSTRETTI AD ABBANDONARE LA MONETA UNICA PER MANTENERE IL CONTROLLO SUI CAPITALI BANCARI.

Ancora non conosciamo i suoi esiti, ma dalla crisi bancaria di Cipro possiamo già trarre qualche indicazione per il futuro. Molti commentatori ne hanno tratto spunti per valutare le possibili conseguenze di una tassazione dei depositi bancari. Per Donato Masciandaro la decisione di coinvolgere i depositanti nei salvataggi “sta facendo fare all’Unione europea una pessima figura” [1] . Per Marco Onado, un prelievo forzoso sui depositi ciprioti solleverebbe dubbi sul valore atteso dei conti correnti di tutta l’Unione e potrebbe quindi generare “un disastroso effetto valanga” per l’intero sistema bancario europeo [2]. 


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