La Provincia del Gansu in visita in Italia

gansu viadellasetadi Francesco Maringiò

Mentre alla era in corso la IX Riunione del Comitato Governativo-Cina, il Museo di d’Arte e della Scienza di Milano ospitava una delegazione del Gansu, guidata dal Ministro Kang Qing dell’Ufficio Informazioni della Provincia, ha presentato le bellezze della propria terra alla comunità business, politica e culturale italiana.

L’incontro si è svolto nella suggestiva cornice del Museo ed è stato accompagnato della mostra di pitture buddiste tipiche del Gansu.

Anticamente questa parte della Cina veniva chiamata Hexi ed era il corridoio principale del passaggio dalla Cina settentrionale allo Xinjiang ed all’Asia centrale da parte delle carovane lungo la storica Via della Seta. Qui aveva sede il forte di Jiayuguan, considerato il terminale occidentale della Grande muraglia cinese

La città era l’ultima oasi per i viaggiatori diretti verso l’Occidente, prima della separazione della grande via in due diramazioni, necessarie per evitare di attraversare il deserto di Taklamakan: la rotta per l’India diretta verso Sud e quella a Nord, diretta verso la Russia.

Qui ha anche sede il famoso sito delle grotte di Mogao: quasi mille templi buddhisti, cinquecento di essi affrescati, scavati nella roccia nell’arco di mille anni a partire dal 366.

Il ministro Kang, che guidava la delegazione cinese ha ripercorso la storia antica delle relazioni tra l’Italia e la Cina, augurandosi che l’iniziativa possa dare slancio alla cooperazione tra la sua regione e la città di Milano, insistendo sugli elementi che accomunano i due paesi, a partire da una lunga storia millenaria e gli esploratori che hanno permesso il dialogo e la reciproca conoscenza.

Tra i presenti, anche imprenditori, studiosi della Cina e semplici curiosi, che hanno voluto così conoscere l’arte buddista e la storia di questa regione, ancora non molto famosa al grande pubblico italiano, come invece meriterebbe.

Il ministro Kang ha voluto inoltre approfondire la discussione con gli ospiti presenti anche al termine della presentazione, perché interessato a sviluppare le occasioni di cooperazione e sviluppo delle relazioni tra i due paesi, sia in ambito culturale, che commerciale.

All’incontro sono intervenuti anche il Direttore del Museo e due ospiti italiani, che hanno raccontato la loro esperienza in Cina e tra i presenti. Oltre i numerosi ospiti italiani, anche una delegazione di cinesi che lavorano in Italia.

La visita avviene in un momento molto particolare: il ministro degli Esteri cinese Wang Yi è in visita in Italia e sembra oramai assodata la visita del presidente Xi Jinping per fine marzo. Si tratterebbe della prima visita di stato ufficiale del presidente cinese nel Belpaese e, accanto ai tradizionali incontri diplomatici ed alla firma di importanti accordi commerciali, potrebbe trattarsi dell’occasione propizia per la sottoscrizione da parte del governo italiano del memorandum d’intesa sulla Belt and Road Iniziative, il progetto della via della seta del XXI secolo che porterebbe di nuovo, l’Italia e la Cina ed essere i terminali di un flusso di merci, viaggiatori e relazioni che innalzerebbe ancora di più le relazioni tra i due paesi e quelli di tutti gli altri popoli coinvolti. Un passo decisivo, in direzione di una globalizzazione cinese, molto diversa da quella finora affermatasi e che segnerebbe profondamente le relazioni internazionali nel lungo periodo.

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