Il testo integrale del discorso di Xi Jinping al Forum di Davos

xijinping davos palcoda weforum.org

Traduzione di Marco Pondrelli per Marx21.it

A fronte di tanti commenti distorcenti e interessati diffusi dai grandi organi di stampa occidentali, riteniamo opportuno, ai fini di una corretta interpretazione dei contenuti dell’intervento di Xi Jinping nel corso del Forum di Davos (WEF), pubblicarne il testo integrale. Ringraziamo Marco Pondrelli per la traduzione.

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Presidente della Confederazione Doris Leuthard e signor Roland Hausin,
Capi di Stato e di governo, Vice capi di Stato e vostri coniugi,
Capi delle organizzazioni internazionali,
Dr. Klaus Schwab e la signora Hilde Schwab,
Signore e signori,
Cari amici,

Sono felice di essere venuto a Davos. Anche se è solo una piccola città sulle Alpi, Davos è una finestra importante per avere il polso dell’economia globale. Persone da tutte le parti del mondo sono venuti qui per scambiare idee ed approfondimenti che permettano di allargare le loro visioni. Questo fa del meeting annuale del WEF un evento importante che io chiamerei“Schwab economics*”.

“È stato il migliore dei tempi, era il peggiore dei tempi” queste sono le parole usate dallo scrittore inglese Charles Dickens per descrivere il mondo dopo la rivoluzione industriale. Oggi, anche noi viviamo in un mondo di contraddizioni. Da una parte con la crescita della ricchezza e l’avanzare della scienza e della tecnologia, come la civiltà non ha mai conosciuto prima. Dall’altra con frequenti conflitti regionali, sfide globali come il terrorismo ed i rifugiati, ma anche come la povertà, la disoccupazione e l’ampio divario di reddito, tutto questo porta all’incertezza mondiale.

Molte persone si sentono disorientate e chiedono: cosa non funziona al mondo?

Per rispondere a questa domanda bisogna prima rintracciare l’origine del problema. Alcuni accusano la globalizzazione del caos mondiale. La globalizzazione era vista un tempo come il tesoro trovato da Ali Baba in “Le mille e una notte” ma ora, agli occhi di molti, è diventato il vaso di Pandora. La comunità internazionale si trova in un acceso dibattito sulla globalizzazione economica.

Oggi, desidero affrontare il tema dell’economia globale nel contesto della globalizzazione economica.

Il punto che voglio affrontare è che molti dei problemi che affliggono il mondo non sono causati dalla globalizzazione economica. Per esempio, le onde di rifugiati provenienti dal Medio Oriente e Nord Africa negli ultimi anni sono diventati un problema globale. Diversi milioni di persone sono state sfollate e alcuni bambini piccoli hanno perso la vita mentre attraversavano il mare agitato. Questo è davvero straziante. Sono la guerra, i conflitti e le turbolenze regionali che hanno creato questi problemi e la loro soluzione si trova nella pace, promuovendo la riconciliazione e il ripristino della stabilità. La crisi finanziaria internazionale è un altro esempio. Non è un risultato inevitabile della globalizzazione economica; piuttosto è la conseguenza di un eccessivo perseguimento del profitto da parte del capitale finanziario ed un grave fallimento della regolamentazione finanziaria. Smettiamola di dare la colpa alla globalizzazione economica per i problemi del mondo, non è coerente con la realtà e non ci permetterà di risolvere i problemi.

Dal punto di vista storico la globalizzazione economica ha portato alla crescita della produzione sociale e questo è un risultato naturale dato dal progresso scientifico e tecnologico non qualcosa creato da un qualsiasi individuo in un qualsiasi paese. La globalizzazione economica ha alimentato la crescita globale e la circolazione agevolata delle merci e dei capitali, i progressi nel campo della scienza, della tecnologia e della civiltà, e le interazioni tra i popoli.

Ma dobbiamo anche riconoscere che la globalizzazione economica è un’arma a doppio taglio. Quando l’economia globale subisce una contrattura è difficile ingrandire la torta. Essa si può anche ridurre e questo peserà negativamente sulla relazione fra crescita e redistribuzione, fra capitale e lavoro e fra efficienza ed equità. Sia i paesi sviluppati che quelli in via di sviluppo hanno accusato il colpo. Si sono levate voci contro la globalizzazione che hanno generato perplessità sul processo di globalizzazione economica, dobbiamo prendere sul serio tutto ciò.

Come dice la strofa di una vecchia poesia cinese: “Honey melons hang on bitter vines; sweet dates grow on thistles and thorns”. In senso filosofico nulla è perfetto in tutto il mondo. Qualcuno potrebbe non vedere il quadro completo se giudica qualcosa perfetta solo guardando i pregi o se giudica qualcosa inutile solo a causa dei suoi difetti. È vero che la globalizzazione economica ha creato nuovi problemi ma questa non è una giustificazione per scrivere che la globalizzazione economica è completamente sbagliata. Piuttosto, dovremmo adattarci e guidare la globalizzazione economica, attutire il suo impatto negativo e fornire i suoi benefici a tutti i paesi ed a tutte le nazioni.

C’è stato un tempo in cui la Cina ha avuto dubbi sulla globalizzazione economica e non era convinta  di aderire all’Organizzazione mondiale del commercio. Ma siamo giunti alla conclusione che l’integrazione nell’economia globale è una tendenza storica. Per fare crescere la sua economia la Cina deve avere il coraggio di nuotare nel vasto oceano del mercato globale. Se uno ha sempre paura di affrontare la tempesta ed esplorare il nuovo mondo prima o poi annegherà nell’oceano. Pertanto la Cina ha fatto un passo coraggioso ed ha abbracciato il mercato globale. Abbiamo avuto la nostra giusta parte di difficoltà in acqua ed abbiamo incontrato gorghi ed onde mosse ma abbiamo imparato a nuotare in questo mare. La nostra è stata una scelta strategica giusta.

Che vi piaccia o no l’economia globale è il grande oceano da cui non si può sfuggire. Qualsiasi tentativo di interrompere il flusso di capitali, tecnologie, prodotti, industrie e persone tra le economie per canalizzare le acque nel mare di nuovo in laghi isolati e torrenti non è possibile. È in contrasto con il trend storico.

La storia dell’umanità ci dice che non dobbiamo avere paura dei problemi. Quello che dobbiamo fare è rifiutare di affrontare i problemi non sapendo cosa fare. Di fronte sia alle opportunità che alle sfide della globalizzazione economica la cosa giusta da fare è quella di cogliere ogni opportunità,  e congiuntamente affrontare le sfide e tracciare il corso giusto per la globalizzazione economica.

Alla riunione dei leader economici dell’APEC alla fine del 2016 ho parlato della necessità di rendere il processo di globalizzazione economica più rinvigorito, più inclusivo e più sostenibile. Dobbiamo agire in modo pro attivo e governare la globalizzazione economica in modo da liberare il suo impatto positivo e riequilibrare il processo. Dovremmo seguire la tendenza generale, procedere dalle nostre rispettive condizioni nazionali e intraprendere la giusta via di integrazione nella globalizzazione economica con il ritmo giusto. Dobbiamo trovare un equilibrio tra efficienza ed equità al fine di garantire che i diversi paesi, i diversi strati sociali ed i diversi gruppi di persone possano condividere i benefici della globalizzazione economica. La gente di tutti i paesi non si aspetta nulla di meno da noi, e questa è la nostra responsabilità irremovibile come leader dei nostri tempi.

Signore e signori, cari amici,

Allo stato attuale, il compito più urgente di fronte a noi è quello di guidare l’economia globale fuori dalle difficoltà. L’economia globale è rimasta stagnante per un bel po ‘di tempo. Il divario tra ricchi e poveri e tra il Sud e il Nord si sta allargando. La causa principale è in tre criticità della sfera economica non affrontate in modo efficace.

In primo luogo, la mancanza di robuste forze trainanti per la crescita globale rende difficile sostenere la crescita costante dell’economia globale. La crescita dell’economia globale è ora al suo ritmo più lento da sette anni. La crescita del commercio mondiale è stata più lenta della crescita del PIL mondiale. la politica degli stimoli a breve termine è inefficace. È fondamentale dispiegare riforme strutturali. L’economia globale è ora in un periodo nel quale si muove verso nuovi driver di crescita ed il ruolo dei motori tradizionali per guidare la crescita si è indebolito. Nonostante l’emergere di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale e la stampa 3D, nuove fonti di crescita devono ancora emergere. Resta sfuggente un nuovo percorso per l’economia globale.

In secondo luogo, l’inadeguata governance economica globale rende difficile adattarsi ai nuovi sviluppi dell’economia globale. La signora Christine Lagarde recentemente mi ha detto che i mercati emergenti e in via di sviluppo già contribuiscono all’80% della crescita dell’economia globale. Il panorama economico globale è cambiato profondamente negli ultimi decenni. Tuttavia, il sistema di governance globale non ha abbracciato i nuovi cambiamenti ed è quindi inadeguato in termini di rappresentanza e di inclusione. Il panorama industriale globale sta cambiando e nuove catene industriali, catene di valore e catene di approvvigionamento stanno prendendo forma. Tuttavia, le regole commerciali e gli investimenti non hanno tenuto il passo con questi sviluppi, causando problemi acuti come i meccanismi chiusi e frammentazione delle regole. Il mercato finanziario globale ha bisogno di essere più resistente contro i rischi ma il meccanismo di governance finanziaria globale non ha soddisfatto il nuovo requisito ed è quindi incapace di risolvere efficacemente problemi come la frequente volatilità dei mercati finanziari internazionali e l’accumulo di bolle speculative.

In terzo luogo, l’irregolare sviluppo globale rende difficile soddisfare le aspettative della gente per una vita migliore. Il Dr. Schwab ha osservato nel suo libro “La quarta rivoluzione industriale” che questa rivoluzione industriale produrrà impatti ampi e di vasta portata come la crescente disuguaglianza, in particolare la possibilità di un crescente divario tra rendimento del capitale e quello sul lavoro. Il più ricco uno per cento della popolazione mondiale possiede più ricchezza di del restante 99 per cento. La disuguaglianza nella distribuzione del reddito e nello sviluppo è preoccupante. Oltre 700 milioni di persone nel mondo vivono ancora in condizioni di estrema povertà. Per molte famiglie avere case riscaldate, abbastanza cibo ed un lavoro sicuro è ancora un sogno lontano. Questa è la sfida più grande di fronte al mondo di oggi. È anche ciò che sta dietro i disordini sociali in alcuni paesi.

Tutto questo dimostra che ci sono problemi con il modello di crescita economica mondiale, di governance e di sviluppo che devono essere risolti. Il fondatore della Croce Rossa Henry Dunant ha detto una volta, “il nostro vero nemico non è il paese vicino; è la fame, la povertà, l’ignoranza, la superstizione ed il pregiudizio “. Dobbiamo sezionare questi problemi; cosa ancora più importante, abbiamo bisogno di avere il coraggio di intraprendere azioni per farvi fronte.

In primo luogo, dobbiamo sviluppare un modello innovativo e dinamico di crescita. La questione fondamentale che affligge l’economia globale è la mancanza di forza trainante nella crescita. L’innovazione è la forza primaria di guida dello sviluppo. A differenza delle precedenti rivoluzioni industriali la quarta rivoluzione industriale si sta svolgendo ad un ritmo esponenziale piuttosto che lineare. Dobbiamo perseguire senza sosta l’innovazione. Solo con il coraggio di innovare e di riformare saremo in grado di eliminare le strozzature che bloccano la crescita e lo sviluppo globale.

Avendo ciò presente i leader del G20 hanno raggiunto un consenso importante in occasione del vertice di Hangzhou, che è quello di fare dell’innovazione un fattore chiave per favorire una nuova forza trainante per la crescita, sia per i singoli paesi e l’economia globale. Dobbiamo sviluppare una nuova filosofia di sviluppo e superare il dibattito se ci debba essere più stimolo fiscale o più allentamento monetario. Dobbiamo adottare un approccio su più fronti per affrontare sia i sintomi che i problemi di fondo. Dovremmo adottare nuovi strumenti di politica e far progredire le riforme strutturali per creare più spazio per la crescita e sostenere il suo slancio. Dobbiamo sviluppare nuovi modelli di crescita e cogliere le opportunità offerte dal nuovo ciclo di rivoluzione industriale e l’economia digitale. Dobbiamo affrontare le sfide del cambiamento climatico e l’invecchiamento della popolazione. Dobbiamo affrontare l’impatto negativo della IT e dell’automazione dei posti di lavoro. Quando incentiviamo nuove industrie e nuovi modelli di business, dovremmo creare nuovi posti di lavoro e ripristinare la fiducia e la speranza nei nostri popoli.

In secondo luogo, dobbiamo perseguire un approccio coordinato ed interconnesso per sviluppare un modello di cooperazione open e win – win. Oggi l’umanità è diventata una comunità molto unita nel futuro condiviso. I paesi hanno vasti interessi convergenti e sono interdipendenti. Tutti i paesi godono del diritto allo sviluppo. Allo stesso tempo, essi dovrebbero vedere i propri interessi in un contesto più ampio e astenersi dal perseguirli a scapito di altri.

Dobbiamo impegnarci a far crescere un’economia globale aperta per condividere le opportunità e gli interessi attraverso l’apertura ed ottenere risultati vincenti. Uno non dovrebbe solo rifugiarsi nel porto quando incontra una tempesta, altrimenti non potrà mai arrivare all’altra sponda dell’oceano. Dobbiamo raddoppiare gli sforzi per sviluppare la connettività globale per consentire a tutti i paesi di ottenere una crescita interconnessa e condividere la prosperità. Dobbiamo rimanere impegnati a sviluppare il libero scambio e l’investimento globale, promuovere il commercio, la liberalizzazione degli investimenti e la facilitazione attraverso l’apertura per dire no al protezionismo. Praticare il protezionismo è come chiudersi in una stanza buia. Mentre il vento e la pioggia potranno essere tenuti al di fuori, la stanza buia bloccherà anche la luce e l’aria. Nessuno emergerà come vincitore in una guerra commerciale.

In terzo luogo, dobbiamo sviluppare un modello di governance giusto ed equo in linea con l’evoluzione dei tempi. Come dice un detto cinese: le persone con un’astuzia meschina partecipano a questioni banali, mentre le persone con una visione accorta partecipano al governo delle istituzioni. Vi è una crescente richiesta della comunità internazionale per riformare il sistema di governance economica globale, che è un compito urgente per noi. Solo quando ci si adatta alle nuove dinamiche dell’architettura economica internazionale il sistema di governance globale può sostenere la crescita globale.

I paesi, grandi o piccoli, forti o deboli, ricchi o poveri, sono tutti ugualmente membri della comunità internazionale. Come tali, hanno diritto di partecipare al processo decisionale, godere dei diritti e adempiere agli obblighi su base paritaria. I mercati emergenti ed i paesi in via di sviluppo meritano maggiore rappresentanza e voce. Nel 2010 la riforma delle quote del FMI è entrata in vigore ed essa dovrebbe essere sostenuta. Dobbiamo aderire al multilateralismo e sostenere l’autorità e l’efficacia delle istituzioni multilaterali. Dobbiamo onorare le promesse e rispettare le regole. Non si deve selezionare o piegare le regole a proprio piacimento. L’accordo di Parigi è un risultato conquistato a fatica ed è in linea con la tendenza di fondo dello sviluppo globale. Tutti i firmatari dovrebbero attenersi ad esso, invece di allontanarvisi, questa è una responsabilità che dobbiamo assumerci per le future generazioni.

In quarto luogo, dobbiamo sviluppare un modello di sviluppo equilibrato, equo e solidale. Come dice un detto cinese, “Una giusta causa dovrebbe essere perseguita per il bene comune”. Lo sviluppo è in ultima analisi per la gente. Per raggiungere uno sviluppo più equilibrato e garantire che le persone abbiano uguale accesso alle opportunità e condividano i benefici dello sviluppo, è fondamentale avere una filosofia di sviluppo ed il modello è uno sviluppo equo, efficace ed equilibrato.

Dobbiamo promuovere una cultura che valorizzi la diligenza, la frugalità e l’impresa e rispetti i frutti del duro lavoro di tutti. La priorità dovrebbe essere data ad affrontare la povertà, la disoccupazione, il divario sempre maggiore nel reddito e le preoccupazioni delle persone svantaggiate per promuovere l’equità sociale e la giustizia. E ‘importante proteggere l’ambiente mentre si persegue il progresso economico e sociale, in modo da raggiungere l’armonia tra uomo e natura e tra l’uomo e la società. L’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile dovrebbe essere attuata per realizzare uno sviluppo equilibrato in tutto il mondo.

Un adagio cinese recita: “la vittoria è assicurata quando la gente unisce le sue forze; il successo è sicuro quando la gente mette insieme le proprie teste”. Finché continuiamo a lavorare per l’obiettivo di costruire una comunità con un futuro condiviso per l’umanità e lavoriamo mano nella mano per adempiere alle nostre responsabilità e superare le difficoltà, saremo in grado di creare un mondo migliore e fornire una vita migliore per i nostri popoli.

Signore e Signori, cari amici,

La Cina è diventata la seconda economia del mondo, grazie a 38 anni di riforma e di apertura. Il giusto sentiero conduce ad un futuro luminoso. La Cina è arrivata fino a questo punto, perché il popolo cinese ha, sotto la direzione del Partito comunista cinese, tracciato un percorso di sviluppo che si adatta alle condizioni reali della Cina.

Si tratta di un percorso basato sulla realtà della Cina. La Cina negli ultimi anni è riuscita a intraprendere un percorso di sviluppo che si adatta sia alla saggezza della sua civiltà che alle pratiche di altri paesi orientali ed occidentali. Esplorando questo percorso la Cina si rifiuta di rimanere insensibile ai tempi che cambiano o di seguire ciecamente le orme degli altri. Tutte le strade portano a Roma. Nessun paese dovrebbe vedere il proprio percorso di sviluppo come l’unica praticabile, tanto meno dovrebbe imporre il proprio percorso di sviluppo su altri.

Si tratta di un percorso che mette al primo posto gli interessi del popolo. La Cina segue una filosofia di sviluppo orientato verso le persone e si impegna a migliorare la vita del suo popolo. Lo sviluppo è del popolo, dal popolo e per il popolo. La Cina persegue l’obiettivo di una prosperità comune. Abbiamo preso importanti iniziative per alleviare la povertà e sollevato oltre 700 milioni di persone dalla povertà inoltre buoni progressi sono stati compiuti per completare la costruzione di una società prospera a tutti gli effetti.

Quello perseguito è un percorso di riforme e d’innovazione. La Cina ha affrontato le difficoltà e le sfide incontrate sulla sua strada guardando avanti attraverso le riforme. La Cina ha dimostrato  coraggio prendendo decisioni su questioni difficili, navigando rapide infide e rimuovendo gli ostacoli istituzionali che si frappongono allo sviluppo. Questi sforzi ci hanno permesso di liberare la produttività e la vitalità sociale. Sulla base dei progressi di 30 e rotti anni di riforma, abbiamo introdotto più di 1.200 misure di riforma nel corso degli ultimi quattro anni, è stata un’operazione di  grande impatto per lo sviluppo della Cina.

Questo percorso di sviluppo comune va perseguito attraverso l’apertura. La Cina si è impegnata in una fondamentale politica di apertura e persegue una strategia win-win. Lo sviluppo della Cina è orientato sia all’interno che all’esterno; mentre sviluppa se stessa la Cina condivide molti dei suoi risultati con altri paesi e popoli.

I risultati eccezionali dello sviluppo cinese e le condizioni di vita del popolo cinese enormemente migliorate sono una benedizione per la Cina e il mondo. Tali risultati dello sviluppo nel corso degli ultimi decenni si devono al duro lavoro ed alla perseveranza del popolo cinese, una qualità che ha  caratterizzato la nazione cinese per migliaia di anni. Noi cinesi sappiamo fin troppo bene che non ci sono pasti gratis al mondo. Per un grande paese, con oltre 1,3 miliardi di persone, lo sviluppo può essere raggiunto solo con la dedizione e gli sforzi instancabili del suo stesso popolo. Non possiamo aspettarci che altri favoriscano lo sviluppo in Cina, nessuno è in grado di farlo. Nel valutare lo sviluppo della Cina, non si dovrebbe vedere solo i benefici che il popolo cinese ha ottenuto ma anche il duro sforzo compiuto, non solo i successi raggiunti dalla Cina, ma anche quale contributo la Cina ha dato al mondo. Poi ognuno giungerà a una conclusione equilibrata in merito allo sviluppo della Cina.

Tra il 1950 e il 2016 nonostante il suo modesto livello di sviluppo e di tenore di vita, la Cina ha fornito più di 400 miliardi di yuan in assistenza per paesi stranieri, ha intrapreso più di 5.000 progetti di assistenza estera, di cui quasi 3.000 progetti completi, e ha tenuto oltre 11.000 laboratori di formazione in Cina per più 260.000 persone di altri paesi in via di sviluppo. Da quando ha lanciato le riforme e l’apertura, la Cina ha attirato più di 1,7 mila miliardi di dollari di investimenti stranieri e realizzato oltre 1,2 mila miliardi di dollari di investimenti esteri diretti, rendendo un enorme contributo allo sviluppo economico globale. Negli anni seguenti allo scoppio della crisi finanziaria internazionale, la Cina ha contribuito ogni anno, in media, per oltre il 30% della crescita globale. Queste cifre sono tra le più alte al mondo.

Le cifre parlano da sole. lo sviluppo della Cina è un’opportunità per il mondo. La Cina non solo ha beneficiato della globalizzazione economica ma vi ha anche contribuito. La rapida crescita in Cina è stato un sostegno, un potente motore per la stabilità economica globale e per la sua l’espansione. Lo sviluppo interconnesso fra la Cina ed un gran numero di altri paesi ha reso l’economia mondiale più equilibrata. La riduzione della povertà in Cina ha contribuito ad una crescita globale più inclusiva. Ed il continuo progresso della Cina nelle riforme e nell’apertura ha dato molto slancio ad un’economia mondiale aperta.

Noi cinesi sappiamo fin troppo bene quello che serve per raggiungere la prosperità, per questo applaudiamo ai risultati ottenuti da altri ed auguriamo loro un futuro migliore. Non siamo gelosi del successo altrui e non ci lamenteremo se anche altri beneficeranno dalle grandi opportunità offerte dallo sviluppo della Cina. Apriremo le braccia alla genti di altri paesi e daremo loro il benvenuto a bordo del treno espresso dello sviluppo cinese.

Signore e Signori, cari amici,

So che state seguendo da vicino lo sviluppo economico della Cina, e permettetemi di darvi un aggiornamento sullo stato dell’economia cinese. L’economia cinese è entrata in quello che noi chiamiamo “new normal” in cui i grandi cambiamenti stanno avvenendo in termini di tasso di crescita, modello di sviluppo, struttura economica e fattori di crescita. Ma i fondamentali economici che sostengono lo sviluppo rimangono invariati.

Nonostante un’economia globale stagnante, l’economia cinese dovrebbe crescere del 6,7% nel 2016, un tasso fra i più alti al mondo. L’economia cinese è ora molto più grande rispetto al passato ed ora genera più ricchezza di quanto abbia fatto con una crescita a due cifre in passato. I consumi delle famiglie ed il settore dei servizi sono diventati i principali motori della crescita. Nei primi tre trimestri del 2016, il valore aggiunto del settore terziario era del 52,8% del PIL, mentre i consumi interni hanno contribuito al 71% della crescita economica. Il reddito familiare e l’occupazione sono costantemente aumentati, mentre l’unità di consumo energetico del PIL continua a scendere. I nostri sforzi per perseguire uno sviluppo eco sostenibile stanno dando risultati.

L’economia cinese affronta la pressione verso il basso ed altre difficoltà, tra cui la mancata corrispondenza tra l’eccesso di capacità produttiva e l’aumento della domanda aggregata, la mancanza di una forza motrice interna per la crescita, l’accumulo di rischi finanziari e crescenti sfide in alcune regioni. Noi consideriamo questi disagi, che si verificano sulla via che stiamo percorrendo, come temporanei. Le misure che abbiamo adottato per affrontare questi problemi stanno producendo buoni risultati. Noi siamo fermi nella nostra determinazione di andare avanti. La Cina è il più grande paese in via di sviluppo del mondo con oltre 1,3 miliardi di persone anche se le loro condizioni di vita non sono ancora abbastanza alte. Questo significa che la Cina ha un potenziale enorme ed uno spazio per lo sviluppo. Guidati da una visione coordinata, verde, di sviluppo, innovativa, aperta e condivisa, ci adatteremo alla nuova normalità per affrontare la strada e fare sforzi coordinati per mantenere una crescita costante, accelerare le riforme, regolare la struttura economica, migliorare gli standard di vita delle persone e diminuire i rischi. Con questi sforzi, il nostro obiettivo è di raggiungere una velocità medio-alta di crescita per portare l’economia ad una maggiore qualità della catena produttiva.

– La Cina si impegnerà a migliorare la performance della crescita economica. Proseguiremo la riforma dell’offerta strutturale, come l’obiettivo generale, per  spostare il modello di crescita e  per aggiornare la struttura economica. Noi continueremo a tagliare l’eccesso di capacità, ridurre le scorte, ridurre l’indebitamento finanziario, ridurre i costi e rafforzare alcuni deboli rapporti. Intendiamo inoltre promuovere nuovi motori della crescita, lo sviluppo di un settore manifatturiero avanzato e aggiornare l’economia reale. Noi attueremo il piano d’azione “Internet Plus” per aumentare la domanda reale e soddisfare al meglio le esigenze individuali e diversificate dei consumatori. Inoltre faremo di più per proteggere l’ecosistema.

– La Cina aumenterà la vitalità del mercato per dare impulso alla crescita. Intensificheremo gli sforzi di riforma in settori prioritari ed in link chiave per consentire al mercato di svolgere un ruolo decisivo nella allocazione delle risorse. L’innovazione continuerà ad avere un posto di primo piano nella nostra agenda di crescita. Nel perseguire la strategia di sviluppo di innovazione, rafforzeremo le industrie strategiche emergenti, applicando nuove tecnologie e favoriremo nuovi modelli di business per aggiornare le industrie tradizionali; e amplificheremo i nuovi driver di crescita e  rivitalizzeremo quelli tradizionali.

– La Cina promuoverà un ambiente favorevole ed ordinato per permettere gli investimenti. Abbiamo deciso di ampliare l’accesso al mercato per gli investitori stranieri, costruire zone di libero scambio pilota di alto livello, rafforzare la tutela dei diritti di proprietà ed infine livellare il campo di gioco per rendere il mercato della Cina più trasparente e meglio regolamentato. Nei prossimi cinque anni, la Cina dovrebbe importare otto miliardi di dollari di merci, ottenere 600 miliardi di dollari di investimenti stranieri e fare 750 miliardi di dollari di investimenti esteri. I turisti cinesi faranno 700 milioni di visite all’estero. Tutto questo creerà un mercato più grande, più capitale, più prodotti e maggiori opportunità di business per gli altri paesi. Lo sviluppo della Cina continuerà ad offrire opportunità per le comunità di business di altri paesi. La Cina manterrà la sua porta spalancata senza chiuderla. Una porta aperta consente sia agli altri paesi di accedere al mercato cinese ed alla stessa Cina di integrarsi con il mondo. Speriamo che anche altri paesi mantengano la loro porta aperta agli investitori cinesi e mantengano anche loro per noi lo stesso livello del campo.

– La Cina promuoverà con energia un contesto internazionale di apertura e per lo sviluppo comune. Noi avanzeremo la proposta per la costruzione della zona di libero scambio dell’Asia Pacific e negozieremo il Regional Comprehensive Economic Partnership per formare una rete globale di accordi di libero scambio. La Cina sta per concludere accordi regionali di libero scambio aperti, trasparenti e win-win e si oppone a gruppi esclusivi che sono per natura frammentati. La Cina non ha alcuna intenzione di aumentare la sua competitività commerciale svalutando il RMB, ancora meno di lanciare una guerra valutaria.

Più di tre anni fa ho presentato l’iniziativa “Belt and Road“. Da allora più di 100 paesi ed organizzazioni internazionali hanno dato calorose risposte e sostegno all’iniziativa. Più di 40 paesi ed organizzazioni internazionali hanno firmato accordi di cooperazione con la Cina e la nostra cerchia di amici lungo la “Belt and Road” sta crescendo. Le aziende cinesi hanno fatto più di 50 miliardi di dollari di investimenti ed hanno lanciato una serie di importanti progetti nei Paesi coinvolti in questa rotta, stimolando lo sviluppo economico di questi paesi con la creazione, localmente, di molti posti di lavoro. L’iniziativa “Belt and Road” ha avuto origine in Cina ma ha consegnato benefici ben oltre i suoi confini.

Nel maggio di quest’anno, la Cina ospiterà a Pechino il Belt and Road Forum per la cooperazione internazionale, che mira a discutere i modi per rafforzare la cooperazione, la costruzione di piattaforme di cooperazione e condividere i risultati della cooperazione. Il forum esplorerà anche modi per affrontare problemi che affliggono l’economia globale e regionale, creare nuova energia per perseguire uno sviluppo interconnesso, e fare che l’iniziativa “Belt and Road” fornisca maggiori benefici alle popolazioni dei paesi coinvolti.

Signore e Signori, cari amici,

La storia del mondo dimostra che la strada della civiltà umana non è mai stata semplice e che l’umanità ha fatto progressi nel superamento delle difficoltà. Nessuna difficoltà, per quanto scoraggiante, fermerà l’umanità nella sua crescita. Quando si incontrano difficoltà non dobbiamo lamentarci di noi stessi, dare la colpa agli altri, perdere la fiducia o eludere le responsabilità. Dobbiamo unire i nostri sforzi e raccogliere la sfida. La storia è creata da chi ha coraggio. Cerchiamo di aumentare la fiducia, prendiamo iniziative, marciamo mano della mano verso un futuro luminoso.

Grazie!

*    Klaus Schwab è il fondatore del World Economic Forum (WEF)