Militarizzare il Quad per volere degli Stati Uniti

india sciopero generaleun importante articolo apparso sul People’s Democracy organo del Partito Comunista Indiano (Marxista) analizza il ruolo degli Stati Uniti nell’Indo-Pacifico e chiede un cambio di politica estera indiana nei confronti della Cina

da https://peoplesdemocracy.in

traduzione di Marco Pondrelli per Marx21.it

Le prossime esercitazioni di Malabar nel Mar Arabico e nel Golfo del Bengala a novembre vedranno la partecipazione di tutti e quattro i paesi del quadrilatero (Quad): Stati Uniti, India, Giappone e Australia. Le esercitazioni di Malabar erano iniziate come esercitazioni congiunte delle marine indiane e statunitensi all’inizio degli anni Novanta. Negli ultimi anni sono divenute trilaterali con la partecipazione giapponese.

Solo una volta nel 2007, Australia e Singapore si sono unite alle esercitazioni di Malabar nel Golfo del Bengala. All’epoca, il CPI(M) e il CPI* avevano condotto due manifestazioni congiunte a Kolkata e Chennai, culminate a Visakhapatnam, per opporsi all’esercitazione militare multinazionale guidata dagli Stati Uniti.

Il Quad, che si cercava di lanciare nel 2007, si è finalmente concretizzato con la spinta dell’amministrazione Trump. Fin dall’inizio, gli Stati Uniti l’hanno concepito come un raggruppamento per contenere la Cina. Nel 2017, è stato rilanciato con una riunione a Manila dei rappresentanti ad livello livello dei quattro Paesi. Il Quad, è stato proclamato, si batterà per un “Indo-Pacifico libero e aperto”, progettato per controllare la crescente influenza della Cina.

L’anno scorso il Quad è stato elevato al livello ministeriale e a settembre si è svolta a New York una riunione dei ministri degli Esteri dei quattro Paesi. La seconda riunione ministeriale si è tenuta quest’anno a Tokyo il 6 ottobre.

Gli Stati Uniti hanno apertamente proclamato il Quad come un’alleanza anti-Cina. Mike Pompeo, il segretario di Stato americano, ha detto alla riunione di Tokyo: “Come partner della Quad, è più che mai fondamentale collaborare per proteggere il nostro popolo e i nostri partner dallo sfruttamento, dalla corruzione e dalla coercizione del Partito Comunista Cinese (PCC)”.

In India, il Quad è stato sostenuto con vigore da vari esperti strategici e dai media privati dopo lo scontro tra India e Cina al LAC in Ladakh**. C’e stato un coro di richieste perché l’India rafforzasse i legami con gli Stati Uniti e i suoi alleati nella regione Asia-Pacifico come contromisura necessaria verso la Cina.

Tuttavia, l’alleanza con gli interessi strategici statunitensi in quella che oggi viene definita la regione “indopacifica” è iniziata molto prima. Il primo ministro Narendra Modi aveva sottoscritto la “visione strategica congiunta per la regione dell’Asia-Pacifico e dell’Oceano Indiano” durante la visita del presidente Obama in India nel gennaio 2015. Per attirare meglio l’India, la regione dell’Asia-Pacifico è stata ribattezzata dall’amministrazione Trump come regione indopacifica.

Nel 2016 l’India ha firmato l’accordo di fornitura logistica con gli Stati Uniti, denominato Logistics Exchange Memorandum of Agreement (LEMOA). A ciò hanno fatto seguito accordi logistici con l’Australia (giugno 2020) e il Giappone (settembre 2020). Si tratta di passi importanti nell’emergente alleanza militare che il Quad rappresenta. Questi facilitano l'”interoperabilità” e l’uso delle reciproche strutture militari da parte delle forze armate dei partner interessati dal Quad. L’inclusione dell’Australia nelle esercitazioni di Malabar è il logico culmine dell’alleanza quadrilaterale.

Il Giappone e l’Australia sono alleati militari tradizionali degli Stati Uniti e gli americani hanno basi militari in questi due Paesi. Ora l’India si è unita a loro.

Il ministro degli Esteri, Jaishankar, si è dimostrato insincero in un seminario a settembre quando ha dichiarato che l’India non sarebbe entrata a far parte di nessun “sistema di alleanza”. L’India ha già firmato due dei cosiddetti accordi fondamentali con gli Stati Uniti – LEMOA e CISMOA. Il terzo accordo Basic Exchange and Communication Agreement (BECA) è in fase di finalizzazione. La riunione 2+2 dei ministri della difesa e degli esteri dei due Paesi, che si terrà il 27 ottobre a Nuova Delhi, potrebbe vedere un annuncio al riguardo.

Tali accordi sono firmati dagli alleati militari degli Stati Uniti, sia che si tratti di paesi NATO che di quelli della regione Asia-Pacifico. L’India è già uno dei “principali partner di difesa” degli Stati Uniti. Il governo Modi non si fa scrupoli a compromettere la sovranità nazionale e ad assumere il ruolo di alleato subordinato degli Stati Uniti. Non c’è alcuna preoccupazione che nessuno dei vicini dell’India o dei Paesi ASEAN mostri alcuna propensione ad unirsi al Quad.

La realtà è che i Quad sono guidati dall’ambizione di preservare l’egemonia degli Stati Uniti sulla regione; si riveleranno illusori e inefficaci nel difendere i confini territoriali dell’India. Per quanto riguarda la speranza degli Stati Uniti che un Quad plus possa emergere e trasformarsii in una NATO asiatica, rimarrà solo questo, una speranza.

È nell’interesse dell’India impegnarsi politicamente e negoziare al più alto livello con la Cina per affrontare lo stallo dei confini. Il rafforzamento dei legami economici e commerciali con la Cina è vitale per lo sviluppo dell’India nel periodo post-Covido. Diventare un ingranaggio della strategia geopolitica degli Stati Uniti nella regione dell’Asia-Pacifico non farà altro che complicare gli sforzi per risolvere la questione dei confini. Limiterà inoltre fortemente l’autonomia strategica dell’India, così essenziale per il progresso del Paese in un mondo sempre più multipolare.

Note:

* I due Partiti Comunisti indiani

**La linea di controllo effettivo (LAC) è una linea di demarcazione teorica che separa il territorio controllato dall’India dal territorio controllato dalla Cina nella disputa sul confine sino-indiano