I comunisti moldavi decisi a ottenere, con la mobilitazione popolare, la convocazione di un referendum per l’adesione all’Unione Doganale di Russia, Bielorussia e Kazakistan

di Mauro Gemma

newsdalmondo bannerI comunisti sono decisi a organizzare un vasto movimento in grado ottenere la convocazione di un referendum popolare per l’adesione della Moldavia all’Unione Doganale di Russia, Bielorussia e Kazakistan. Una misura che considerano essenziale per assicurare la sovranità economica del paese, sottraendolo alla dipendenza dagli organismi economici e politici dell’imperialismo a cui è costretto dalle misure assunte dall’attuale governo di coalizione tra le forze liberiste e nazionaliste filo-romene e filo-NATO.

Il Partito dei Comunisti della Repubblica di Moldova (il PKRM oggi dato da tutti i sondaggi come probabile vincitore di una consultazione elettorale) giustifica la decisione con il rifiuto da parte dell’ “Alleanza” di governo di venire incontro, in sede parlamentare, a questa richiesta che sembra condivisa dalla maggior parte dell’opinione pubblica della repubblica ex sovietica.

“Dichiariamo la nostra intenzione di fare appello alla società civile, alle grandi masse popolari perché utilizzino tutti gli strumenti della protesta, con il ricorso alle misure più risolute per il ripristino del diritto alla sovranità popolare, del diritto a esprimere autonomamente la propria scelta, del diritto alla libertà e alla democrazia”, sostengono i comunisti moldavi.

Il presidente del PKRM e già capo dello Stato, Vladimir Voronin, nella conferenza stampa del 1 ottobre, ha sostenuto davanti ai giornalisti che “contro il regime al potere in Moldavia è necessario sollevare tutto il paese e il potere deve comprendere che questa volta ha offeso e profondamente ferito non solo i comunisti ma l’assoluta maggioranza del popolo moldavo. E che questa maggioranza popolare deve temere”.

“Il regime deve vedere questo paese a Kishinev nel giorno in cui riproporremo il referendum in parlamento” ha affermato Voronin, precisando che in tutta la Moldavia verrà promossa una capillare mobilitazione che investirà ogni località, anche la più piccola. Per il leader comunista è venuto il momento di assumere decisioni “che diano il segnale” che presto occorrerà manifestare a Kishinev per ottenere finalmente che venga data voce e restituita sovranità al popolo.

Fonte http://kprf.ru/international/110801.html