“La fedeltà ai principi dei comunisti cinesi”. Il giudizio dei comunisti russi

pcc manifesto propagandadi Dmitrij Novikov, vicepresidente del Comitato Centrale del Partito Comunista della Federazione Russa

da kprf.ru

Traduzione dal russo di Mauro Gemma per Marx21.it

Di fronte alla crescente pressione degli Stati Uniti, il Partito comunista cinese presta maggiore attenzione allo stato ideologico, morale e psicologico della società. A tale questione, è stata dedicata la Conferenza cinese sul lavoro ideologico e di propaganda.

La leadership del paese e del partito ha riaffermato il proprio orientamento marxista e ha sottolineato la necessità di intensificare il lavoro con le masse.

La linea centrale delle relazioni internazionali è rappresentata dal confronto tra Stati Uniti e Cina.

Gli eventi più importanti che si svolgono non solo nella regione Asia-Pacifico, ma anche in Africa, America Latina, Medio Oriente, ecc., sono in un modo o nell’altro associati all’approfondimento di queste contraddizioni.

Non c’è dubbio che questa tendenza continuerà a manifestarsi nei prossimi anni, se non per decenni. La ragione principale risiede nella riluttanza degli Stati Uniti a perdere lo status di unica superpotenza, che acquisita dopo il crollo dell’Unione Sovietica. Lo Stato che sfida l’egemonia mondiale politica, economica e ideologico-culturale statunitense è diventato la Cina.

Nel periodo delle riforme, che quest’anno compiono 40 anni, il paese ha assunto le posizione di leader in una serie di indicatori economici e tecnologici. La Cina di oggi è una grandissima potenza industriale e commerciale. Ma non è tanto questo che spaventa la leadership del capitale statunitense, quanto le due tendenze emerse dopo l’ascesa al potere dell’attuale presidente del PCC Xi Jinping e della sua squadra.

In primo luogo, Pechino ha avviato un corso per lo sviluppo prioritario delle alte tecnologie. Nei prossimi anni, i settori tradizionali dell’economia – metallurgia, produzione di materiali da costruzione e altre industrie ad alta intensità di manodopera e ad alta intensità energetica dovrebbero lasciare il posto a industrie avanzate ad alta tecnologia: microelettronica, aeronautica e navale, industria spaziale, biotecnologia, ecc. Il programma “Made in China – 2025” fa leva su questi settori.

In secondo luogo, la Cina sta entrando con sempre maggiore fiducia nell’arena globale. La strategia “One Belt – One Road” e il concetto di “La comunità di un unico destino dell’umanità” pongono una base fondamentalmente nuova per l’ordine mondiale. A differenza della globalizzazione liberale, di cui beneficia il “miliardo dorato”, ci si basa su interessi reciproci e prosperità reciproca. La RPC ha dato avvio a infrastrutture comuni e progetti industriali con decine di paesi in tutto il mondo, pur non rivendicando un ruolo dominante. Al diciannovesimo congresso del Partito Comunista Cinese, Xi Jinping ha sottolineato: “Qualunque livello di sviluppo possa avere la Cina, non rivendicherà mai una posizione egemone, non perseguirà mai una politica di espansione … La Cina continuerà a difendere attivamente l’uguaglianza e la giustizia nelle relazioni internazionali, a parlare per risolvere tutti i problemi del mondo attraverso consultazioni tra i popoli di diversi paesi “.

Sulla base della pianificazione tattica e strategica, la dirigenza della RPC indica chiaramente gli obiettivi a cui punta. Il principale è la trasformazione della Cina in un potente stato socialista entro la metà di questo secolo.

Il rapido sviluppo della Cina provoca la resistenza sempre crescente di Washington. Come ha recentemente affermato il Segretario di Stato americano Mike Pompeo, Pechino, nel lungo periodo, rappresenterà la più grande minaccia per lo stile di vita degli americani e creerà rischi per la crescita economica degli Stati Uniti.

La pressione sulla RPC viene esercitata in vari modi. Sono stati imposti dazi per miliardi di dollari sui beni cinesi, è stato bloccato l’accesso di Pechino alle alte tecnologie ed è stato aizzato il separatismo taiwanese. I principali media occidentali hanno lanciato una vera e propria guerra dell’ informazione contro la Cina e stanno pubblicando falsi come la presunta divisione nella leadership della RPC e la creazione di “campi di rieducazione” in cui sarebbero internati milioni di cittadini di etnia non cinese.

Pechino è ben consapevole di trovarsi di fronte a un avversario forte e cinico che non è abituato a dispiacersi per i mezzi usati allo scopo di raggiungere l’obiettivo. Ciò richiede misure efficaci per proteggere la sovranità e il percorso di sviluppo scelto dal paese. Dal 18° Congresso del PCC, le autorità cinesi hanno intensificato il lavoro per aumentare la disciplina e lo spirito socialista tra i lavoratori dello stato e del partito. Una guerra spietata al lusso, all’edonismo e alla corruzione è stata dichiarata, e funzionari di alto rango sono spesso sul banco degli imputati. Inoltre, la leadership cinese sottolinea costantemente la propria fedeltà nei confronti del marxismo e l’impossibilità di allontanarsi dal percorso di sviluppo socialista.

La contrapposizione agli attacchi anti-cinesi è diventata il tema centrale di una serie di eventi negli ultimi mesi. Il più importante di essi è sicuramente la Conferenza pan-cinese sulla propaganda e il lavoro ideologico svoltasi di recente a Pechino, il 22-23 agosto. Riunioni simili si tengono ogni cinque anni. Determinano gli indirizzi principali della propaganda e del lavoro ideologico per il prossimo futuro. Ad esempio, durante la riunione precedente tenutasi nell’agosto 2013, Xi Jinping ha stabilito il compito di intensificare il lavoro sulla diffusione delle idee del PCC tra le grandi masse della popolazione, per proteggere l’autorità del partito, senza però nascondere le carenze (“tracciare una linea chiara tra vero ed errato”).

Il filo rosso dell’attuale Conferenza e’ rappresentato dalla necessità di rafforzare la coesione ideologica e morale della società di fronte alle nuove minacce. Pronunciando un discorso programmatico ai partecipanti al forum, Xi Jinping ha esortato “a condurre un lavoro propagandistico e ideologico approfondito per unire le persone attorno a ideali, convinzioni, valori e atteggiamenti morali comuni”. “Per unire le menti e accumulare le forze” – , così ha indicato i compiti principali nel modo sobrio che gli è proprio.

Il presidente della Repubblica Popolare Cinese ha valorizzato molto il lavoro delle strutture ideologiche negli ultimi cinque anni, ma ha osservato che le nuove circostanze richiedono nuovi approcci da parte dei funzionari del partito, maggiore iniziativa e attività.

In generale, la posizione centrale del Partito comunista dovrebbe essere rafforzata, il PCC dovrebbe mantenere e rafforzare il suo ruolo di avanguardia nel sistema di amministrazione dello stato. Secondo Xi Jinping, è necessario “rafforzare la leadership unitaria e centralizzata del partito in tutti gli ambiti”. “Le organizzazioni di partito a tutti i livelli devono agire senza negligenza, esercitando un controllo senza sosta”, ha aggiunto. “La pratica ha dimostrato che la politica della leadership del partito nella propaganda e nel lavoro ideologico è assolutamente corretta”.

E’ estremamente importante mantenere nel partito stesso la purezza ideologica e morale. Ciò è facilitato dalla lealtà ai principi comunisti. “Dobbiamo innalzare le bandiere del marxismo e del socialismo con caratteristiche cinesi, essere tenaci nel promuovere idee socialiste. Un partito armato di queste idee è obbligato a diffonderle tra le masse “, ha detto Xi Jinping.

Un’attenzione particolare è stata dedicata alla cultura e all’arte. Il capo del paese ha invitato artisti, scrittori e compositori ad abbandonare la volgarità, il kitsch e l’imitazione e a creare opere di alto contenuto artistico.

La Conferenza ha affrontato anche questioni di politica internazionale. Il presidente della Repubblica Popolare Cinese ha sottolineato l’importanza della crescita dell’influenza culturale della Cina nel mondo e l’uso del cosiddetto soft power per rafforzare l’autorità del paese all’estero.

Va notato che pochi giorni prima della Conferenza sulla propaganda e il lavoro ideologico, si era tenuta una riunione del Consiglio militare centrale della RPC. Xi Jinping, a capo di questa struttura, ha anche stabilito il compito di rafforzare la leadership del partito nell’esercito. Secondo lui, questo è un prerequisito per costruire uno stato forte con potenti forze armate.

Poiché hanno studiato attentamente la storia dell’Unione Sovietica, i comunisti cinesi hanno tratto la conclusione giusta: nelle condizioni di aggravamento della situazione internazionale e di aumento della pressione esterna, è mortalmente pericoloso indebolire la leadership del partito. La mobilitazione ideologica generale attorno al programma del PCC, è il passo che migliorerà il meccanismo di protezione della società cinese e consentirà al paese di risolvere tutti i compiti che ha di fronte a sè.