I mandanti e le ragioni degli attentati terroristici contro i dirigenti della Repubblica Popolare di Donetsk

donetsk attentatodi Kazbek K. Taysaev*
da kprf.ru

Traduzione dal russo di Mauro Gemma

Ancora pochi giorni fa, nella Repubblica Popolare di Donetsk ha avuto luogo una serie di attentati terroristici. Due esplosioni hanno sconvolto il centro di Donetsk, nel quartiere Prospekt Mira. Un’altra esplosione vicino al Boulevard Shevchenko è stata provocata da un dispositivo mobile che ha fatto impazzire gli allarme antifurto di diversi locali vicini al luogo dello scoppio. Fortunatamente non ci sono stati feriti.

Ma un altro incidente si era verificato pochi giorni prima nel centro della città, dove sabotatori hanno fatto saltare in aria l’automobile del ministro delle entrate e delle imposte della Repubblica Popolare di Donetsk (DNR) Aleksandr Timofeev. Secondo i primi dati dell’inchiesta, sotto l’automobile era stato collocato un dispositivo esplosivo azionato a distanza. Forse si è trattato di una mina anti-uomo del tipo di quelle dei tempi dell’URSS. E’ stato anche riferito che, in conseguenza dell’attentato terroristico, otto persone sono rimaste ferite.

Il governo della DNR ha confermato ufficialmente l’attacco al ministro: “In conseguenza del sabotaggio è stata fatta saltare l’auto del vice-premier, ma Alexandr Timofeev è sopravvissuto. Al momento la sua salute e la sua vita non sono minacciate. Poco dopo l’incidente il vice-premier ha compiuto una visita di lavoro in una serra della DNR”.

I media della vicina Ucraina, mentendo, hanno riferito che il funzionario si trova in rianimazione, in condizioni critiche.

Ma è stato lo stesso Aleksandr Timofeev a smentire tale manovra disinformativa, intervenendo lo stesso giorno alla televisione locale. Invitato a parlare della sicurezza degli approvvigionamenti della repubblica e dei piani per il suo sviluppo economico, il ministro ha affrontato anche la questione dell’attentato nei suoi confronti.

In particolare, egli ha dichiarato che l’Ucraina, in quanto tale, ha già da tempo smesso di esistere, se non come “territorio del terrore”. Secondo lui, i metodi usati nella guerra contro i civili da parte delle forze di sicurezza ucraine sono simili a quelli utilizzati oggi in Russia dall’organizzazione terroristica proibita “Stato Islamico”: esplosioni, sabotaggi e tentativi di avvelenamento.

Non è difficile immaginare chi stia dietro a questi attentati terroristici. Li ha chiamati in causa lo stesso ministro che ha subito l’attentato alla sua auto. A suo parere, ciò è opera di un gruppo di sabotatori ucraino. E infatti, nella DNR per simili episodi è già in carcere un intero gruppo di sabotatori ucraini formato da sei persone.

Prima dell’ultimo episodio i gruppi di sabotatori ucraini si erano concentrati solo nella caccia a personalità della Repubblica Popolare di Donetsk – ad esempio, i comandanti dei battaglioni e il leader della repubblica Alesandr Zakarchenko. Nell’ascensore della propria casa era stato assassinato con un’esplosione il comandante del battaglione “Sparta”, Arsen Pavlov, mentre poco tempo dopo con colpi di arma da fuoco è stato ucciso il suo amico, il comandante del battaglione “Somali” Mikhail Tolstych. Aleksandr Zakharchenko è stato aggredito ben cinque volte. Si è tentato anche di eliminare il membro del gruppo di contatto sugli accordi di Minsk Denis Pulishin e la mediatrice della DNR Daria Morozova. Ma fino ad ora i ministri del governo non erano stati oggetto delle azioni dei sabotatori.

Si pensa che l’attenzione rivolta dai terroristi alla persona del ministro Aleksandr Timofeev sia da mettersi in relazione all’inizio della campagna per la ri-registrazione delle proprietà ucraine sul territorio della DNR, che i capi delle repubbliche popolari hanno annunciato dopo la decisione presa dall’Ucraina del blocco del commercio e dei trasporti delle repubbliche popolari di Donetsk e Ligansk. E per questo, è possibile che il ministro sia stato “punito”.

C’è anche un’altra versione, che attribuisce l’attentato al fatto che Aleksandr Timofeev, prima di entrare nel governo della DNR, era il comandante dell’unità militare “Oplot”, che aveva partecipato, in particolare, alle battaglie per l’aeroporto di Donetsk.

Ma, a mio parere, chi ha ordinato il crimine sanguinario aveva come obiettivo principale la rimozione di un ministro della repubblica determinato e di grande competenza e combattente risoluto contro la corruzione. Oltre che uno dei più fedeli sostenitori dell’indipendenza della DNR.

Come vice presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Popolare di Donetsk, egli è riuscito a organizzare il lavoro economico del blocco governativo e le attività del ministero delle entrate e delle imposte, facendo si che il tesoro della repubblica si sia significativamente incrementato, permettendo di iniziare a garantire servizi alla sua popolazione.

Per non parlare del raccolto record di verdure, ottenuto quest’anno nonostante il boicottaggio dell’Ucraina. Ciò si è reso possibile dopo che, anche per iniziativa di Aleksandr Timofeev, è stato avviato il processo di ristrutturazione dell’intero sistema agricolo della repubblica. In una parola, i risultati della sua iniziativa economica di successo erano più che evidenti.

Naturalmente si capisce perché la dirigenza ostile del paese confinante non poteva accettare tutto ciò. Ed ecco perché nei confronti del ministro è stata scatenata una vera e propria caccia. E solo per un caso fortunato egli non è morto nel corso dell’esplosione e può così continuare a lavorare a beneficio della giovane repubblica popolare.

*K. Taysaev è primo vice presidente dell’Unione dei Partiti Comunisti-PCUS, Segretario del CC del PCFR e membro del Comitato della Duma di Stato della Federazione Russa per gli affari della CSI, l’integrazione eurasiatica e i rapporti con i connazionali.