Violati anche i diritti della minoranza polacca in Ucraina

polacchi ucrainaUfficio stampa del Partito Comunista di Ucraina (KPU) | da kpu.ua

Traduzione dal russo di Mauro Gemma

Il 29 marzo gli attivisti della comunità polacca della regione di Lviv (Leopoli, Ucraina occidentale) hanno bloccato la strada internazionale Lviv-Varsavia. Manifestavano contro le violazioni dei diritti dei polacchi in Ucraina e la profanazione dei monumenti polacchi.

I dimostranti hanno completamente bloccato le corsie della strada. I manifestanti innalzavano striscioni con scritte in lingua polacca: “Questa è la nostra terra”, “Non toccate i nostri monumenti”, “Volinia nel cuore”.

I manifestanti, che hanno dato fuoco a pneumatici, hanno così voluto esprimere la loro protesta e indignazione per il lancio di granate contro il consolato polacco di Lutsk, verificatosi qualche giorno prima.

Sul posto in cui si svolgeva l’azione sono arrivati agenti dei servizi di sicurezza e delle forze dell’ordine. Tra i manifestanti e le forze di polizia si sono verificati scontri.

“Noi vogliamo che in Polonia si rivolga attenzione a come noi siamo qui umiliati e i nostri diritti vengano violati. “Si spara contro le rappresentanze governative polacche e presto si sparerà anche contro di noi”, ha dichiarato il leader delle azioni di protesta, Taras Knet.

Ricordiamo che in precedenza il capo della comunità bielorussa “Amici della Volinia” Mikhail Kononovic aveva riferito della sistematica persecuzione, del terrore fisico e morale contro le minoranze russa e bielorussa nell’Ucraina Occidentale.

Le comunità bielorussa e russa della Volinia hanno inviato a tutte le organizzazioni internazionali dei diritti umani, e anche alle ambasciate di Belarus, USA, Federazione Russa, Canada e a quelle dell’Unione Europea una dichiarazione in cui si denunciano le gravi violazioni dei diritti delle minoranze nazionali e dei diritti dell’uomo nell’Ucraina di oggi.