I comunisti russi e l’offensiva di Navalny e dell’opposizione liberista

navalny ghignoDichiarazione del Comitato Centrale del Partito Comunista della Federazione Russa

da kprf.ru

Traduzione dal russo di Mauro Gemma

Alla fine di marzo in alcune città della Russia si sono svolte manifestazioni di protesta contro la corruzione. Questa rappresenta un mostruoso fenomeno che corrode il paese, che da tanto tempo preoccupa la nostra società. E’ del tutto evidente che è necessario combattere con decisione la corruzione e le ruberie. Tuttavia, è indispensabile capire cosa sta dietro alle iniziative di uno degli iniziatori di questa campagna, il signor Navalny.

E’ opportuno ricordare che è proprio con il pretesto della lotta alla corruzione e alla burocrazia che sono arrivati al potere Eltsin e i suoi complici per attuare un saccheggio senza precedenti del paese e umiliare il popolo. La stessa cosa è accaduta in Ucraina, dove Poroshenko e la sua cricca di continuatori di Bandera hanno cavalcato l’onda della protesta popolare e hanno trasformato la repubblica sorella in un Klondike di arricchimento personale.

Il signor Navalny è un “manufatto” politico creato nei laboratori degli USA in previsione del prossimo pogrom in Russia. Da tempo dimostra una grande abilità nel lavoro di provocazione. Navalny sembra il giovane Eltsin, solamente più sobrio. Ricordate come Eltsin urlava nelle repubbliche nazionali della Federazione Russa: “Prendetevi più sovranità, quanto più sarete in grado di ingoiarne”, finché il paese non si è ricoperto di macchie di sangue. Navalny è andato oltre: offre la stessa cosa a città e regioni, attirando nella sua attività criminale prima di tutto i giovani più immaturi.

Questo “oppositore” agisce chiaramente facendo leva sulla influente componente filo-occidentale dei vertici russi. Come spiegare altrimenti il fatto che egli riesca sempre a farla franca, mentre un certo numero di nostri attivisti e patrioti sono perseguitati continuamente dal potere e si trovano anche dietro le sbarre. E’ del tutto evidente che l’indagine condotta da questo “difensore dei diritti umani” e anche i suoi materiali video non possono essere solo il risultato del lavoro del piccolo gruppo dei suoi collaboratori più vicini. Non c’è dubbio che le azioni del signor Navalny sono un importante elemento dello scontro che avviene permanentemente dietro le quinte, ai piani superiori dei palazzi del potere.

Allo stesso tempo, la reazione furiosa dei politici e dei media occidentali in merito all’azione del 26 marzo dimostra che l’iniziativa di Navalny riceve il pieno sostegno delle forze interessate alla destabilizzazione della Russia. Questo signore viene artificialmente presentato come il principale combattente contro la corruzione. In realtà è chiaramente usato come ariete, diretto contro la Russia.

E’ significativo come l’iniziativa che il PCFR – la principale forza dell’opposizione – da lungo tempo conduce contro la corruzione sia deliberatamente silenziata. Era stato proprio il PCFR a chiedere la cacciata dal potere di Boris Eltsin per i suoi maneggi criminali, in particolare sul terreno della corruzione. Noi avevamo cercato di ottenere un’inchiesta sulle attività della società ROSNANO e del signor Ciubais. Avevamo insistito per il procedimento giudiziario contro l’ex ministro della difesa Serdiukov, personaggio implicato in grandi scandali di corruzione. Il PCFR è l’unico partito che si pronuncia per l’applicazione dell’articolo 20 della Convenzione dell’ONU contro la corruzione, che introduce il concetto di “arricchimento illecito” e la sanzione attraverso la confisca di quanto arraffato.

Noi crediamo che sia proprio il governo e la sua politica economico-finanziaria a creare i presupposti per la crescita delle manifestazioni di protesta. Il vertice della Federazione Russa ignora apertamente i principi della giustizia sociale, cercando di soffocare con la forza la voce del popolo. I cittadini stanno incominciando a capire che solo scendendo nelle strade possono essere ascoltati e in qualche modo influenzare ciò che sta accadendo.

In questo caso l’ “oppositore” filo-occidentale propone di curare i sintomi della malattia, piuttosto che le sue cause. Cerca solo di ritoccare il volto mostruoso del capitalismo banditesco in Russia, invece di bruciarlo con un ferro caldo. Ad esempio, non provocano ripulsione per il signor Navalny le idee distruttive del signor Kudrin e di altri economisti del blocco governativo, nel tentativo di mettere le mani sull’industria russa e derubare la popolazione.

In realtà, questo “oppositore” è carne della carne del gruppo oligarchico che si è impadronito del potere nel 1991. Non chiede un cambiamento del percorso che ha spinto nella povertà decine di milioni di nostri concittadini. Egli aspira semplicemente a fare in modo che il saccheggio del popolo sia attuato con le ricette occidentali, vale a dire “più civili”. A Ekaterinenburg questo “difensore dei diritti umani” non ha espresso alcuna condanna del puzzolente torrente di aggressiva russofobia che scorre dal centro eltsiniano, questo tumore che si espande nuovamente nel corpo della Russia

Noi non dobbiamo permettere a questo amico dell’Occidente di prendere l’iniziativa nella lotta alla corruzione. E’ proprio il PCFR che da tempo e con fermezza cerca di ottenere un cambiamento radicale del corso socio-economico del paese nell’interesse della maggioranza della popolazione, e non di un pugno di oligarchi. All’ultimo plenum del Comitato Centrale abbiamo giudicato con durezza la pericolosità della fusione tra oligarchia compradora, iniziativa antisovietica dei seguaci di Zhirinovsky e russofobia liberale: una miscela esplosiva che può nuovamente sconvolgere il paese. Da molto tempo siamo convinti della necessità di coniugare la lotta sociale-di classe con quella di liberazione nazionale.

L’8 aprile si svolgerà l’azione di protesta su scala nazionale contro la politica economica distruttiva del governo della Federazione Russa e delle autorità comunali. Invitiamo tutti i nostri concittadini,  il più ampio arco di forze statali- patriottiche a scendere nelle strade e a sostenere la richiesta di un cambiamento della politica economico-sociale.

Il PCFR non solo si oppone fermamente alla corruzione e all’impotenza del governo attuale. Noi, insieme ai patrioti nostri alleati, stiamo sviluppando un programma comune per la trasformazione, che può diventare la base dell’iniziativa di un Governo di fiducia nazionale. Esso dovrebbe comprendere personalità competenti, professionisti e cittadini sensibili e onesti del nostro paese. Solo in questo modo saremo in grado, non solo di vincere la corruzione, ma anche di salvare la Russia dal degrado, dall’abbrutimento e dal disordine, di farla rinascere su nuove fondamenta come grande potenza!

Il presidente del Comitato Centrale del PCFR

G.A. Zyuganov