Simonenko sulle caratteristiche del fascismo in Ucraina

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Traduzione dal russo di Mauro Gemma per Marx21.it

Il 18 dicembre 2020, il Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista dell’Ucraina Petro Simonenko, su invito della direzione del Partito Comunista Francese (PCF), ha preso parte online a una discussione sull’importanza della lotta antifascista e del contrasto all’ideologia di estrema destra.


Nell’ambito della celebrazione del 100 ° anniversario del PCF, i comunisti francesi hanno organizzato una serie di dibattiti tematici sulla storia e il ruolo dei partiti comunisti e operai oggi e nel futuro.

All’evento, oltre a Petro Simonenko, hanno parlato uno storico francese e i rappresentanti del Partito dei Lavoratori brasiliano e del Partito Comunista Francese.

Durante la discussione, Petro Simonenko ha affermato che una dittatura nazionalista borghese di orientamento filo-fascista sta attualmente imperversando in Ucraina, a seguito del colpo di stato armato del febbraio 2014.

Secondo Petro Simonenko, le marce naziste, la commemorazione dei soldati delle SS, la distruzione e la profanazione dei monumenti ai combattenti contro gli invasori nazisti sono diventati un evento frequente in Ucraina.

Inoltre, il leader del Partito comunista ucraino ha sottolineato come, in Ucraina, con l’ideologia del nazionalismo integrale, che combina i postulati del nazismo tedesco e del fascismo italiano l’ideologia neonazista sia stata elevata al rango di ideologia di stato. I collaborazionisti dei nazisti coinvolti nei massacri dei civili e nell’Olocausto sono dichiarati eroi dell’Ucraina.

Non è un caso che, ha ricordato Petro Simonenko, nel votare in Assemblea Generale dell’Onu per la risoluzione del dicembre 2020 che condanna l’esaltazione del nazismo e del fascismo, solo l’Ucraina e gli Stati Uniti si sono espressi contro.

Il Partito Comunista di Ucraina ritiene, ha sottolineato Petro Simonenko, che una tale politica sia volta a delegittimare il verdetto del Tribunale di Norimberga, che ha dato una valutazione legale del fascismo e del nazismo come crimini contro l’umanità che non hanno uno statuto di prescrizione, e a giustificare i crimini dei neo-nazisti moderni.

Il leader del Partito comunista ucraino ha richiamato l’attenzione dei partecipanti alla discussione sul fatto che in Ucraina dopo il 2014 sono stati utilizzati attivamente metodi di violenza organizzata, sanciti dalle leggi in materia, in particolare quella sulla “decomunistizzazione”.

Nel quadro di una politica terroristica, i servizi di sicurezza, la polizia, la guardia nazionale hanno le proprie strutture neonaziste, che sono finanziate dal bilancio statale, utilizzano la forma di organi statali e, per conto dello stato, effettuano intimidazioni e repressioni contro coloro che non sono graditi al regime.

Servizio stampa del Partito Comunista di Ucraina