La maggioranza del Parlamento europeo promuove l’anticomunismo e la riscrittura della storia

falcemartello realNota dell’Ufficio Stampa degli eurodeputati del Partito Comunista Portoghese

da pcp.pt

Traduzione di Mauro Gemma per Marx21.it

La maggioranza del Parlamento europeo ha approvato il 19 settembre, con i voti favorevoli dei deputati (portoghesi) di Partito Socialista, PSD, CDS e PAN, una grave e abietta risoluzione, che costituisce un’altra tappa deplorevole nella strategia di revisionismo storico promossa dall’Unione Europea.

Il testo ora approvato promuove le concezioni e le falsificazioni più reazionarie della storia contemporanea nel deplorevole tentativo di equiparare il fascismo e il comunismo, minimizzando e giustificando i crimini del nazi-fascismo e mettendo a tacere le responsabilità conniventi delle grandi potenze capitaliste – come il Regno Unito o la Francia. – che aprirono la strada all’inizio della Seconda Guerra Mondiale nella speranza di spingere le orde naziste contro l’URSS, come effettivamente si verificò, con gli immensi costi umani e materiali per l’Unione Sovietica, che nessun altro paese dovette sostenere.

Inserendo questa spudorata equiparazione nel contesto del Patto Ribbentrop-Molotov, nascondendo il suo background storico, la risoluzione adottata dalla maggioranza del PE omette importanti comportamenti di tolleranza, complicità e allineamento delle grandi potenze capitaliste con l’ascesa del fascismo in diversi paesi europei, motivati dalla lotta all’ideale comunista e alle enormi conquiste economiche e sociali raggiunte dai lavoratori e dai popoli dell’URSS, che hanno incoraggiato la lotta e le aspirazioni dei lavoratori e dei popoli in tutta Europa.

Da ciò si evince l’assenza intenzionale di riferimenti nella risoluzione adottata dalla maggioranza del PE al Patto di Concordia e Cooperazione del 15 luglio 1933 tra il Regno Unito, la Francia, la Germania e l’Italia, che ha aperto la strada al riarmo della Germania; o il sostegno militare di Hitler e Mussolini a Franco e al colpo di stato fascista che portò alla guerra civile in Spagna, il cui governo fascista sarebbe stato riconosciuto dalla Francia e dal Regno Unito nel febbraio del 1939; o la Conferenza di Monaco, che avrebbe portato all’omonimo Trattato, firmato il 30 settembre 1938 tra Germania, Francia, Italia e Regno Unito, per lo smembramento della Cecoslovacchia occupata dall’esercito nazista, con parti del suo territorio occupate da Polonia e Ungheria. O il sabotaggio dei governi francese e inglese agli sforzi per negoziare un patto di mutua assistenza tra i loro paesi e l’Unione Sovietica che avrebbe impedito la Seconda Guerra Mondiale, che ha incoraggiato quei governi ad aspettarsi un conflitto tedesco-sovietico.

La risoluzione adottata dalla maggioranza del PE non solo cancella la collusione dei grandi monopoli tedeschi con Hitler, ma cerca di cancellare il decisivo contributo dei comunisti e dell’Unione Sovietica alla sconfitta del nazi-fascismo e alla liberazione dei popoli dal giogo coloniale dopo la Seconda Guerra Mondiale. Una risoluzione che intende anche mettere a tacere il ruolo dei comunisti nella liberazione dei popoli dall’oppressione fascista, come in Portogallo, o il ruolo che hanno svolto e svolgono nel promuovere i diritti democratici – politici, economici, sociali e culturali dei lavoratori e dei popoli.

Questa risoluzione contiene ancora un altro elemento la cui gravità non può essere ignorata: intende aprire la strada all’intensificazione e alla generalizzazione della persecuzione e del divieto dei partiti comunisti e a porre ostacoli, come sta accadendo, ad altre forze progressiste e al movimento sindacale con la complicità di Unione Europea e NATO, in diversi Stati membri – come Lituania, Estonia, Lettonia e Polonia, tra gli altri – dove, insieme alla riabilitazione e all’esaltazione storica del fascismo e alla glorificazione dei collaboratori con il nazifascismo, si distruggono i monumenti della resistenza antifascista, inclusa quella dell’Armata Rossa, si fomenta la xenofobia e il razzismo e vengono promosse le forze fasciste.

Questo revisionismo storico replica posizioni precedenti dell’UE, che, pretendendo di impartire al mondo lezioni di “democrazia” e “diritti umani”, promuove battute d’arresto della civiltà, attaccando i diritti sociali e del lavoro, la sovranità nazionale e la democrazia. Un’entità al servizio del grande capitale e delle grandi potenze, in cui si stanno sviluppando tendenze e pratiche repressive che limitano i diritti e le libertà fondamentali, nonché militariste. Politiche che sono, come in passato, all’origine della rinascita delle forze di destra e fasciste.

Gli eurodeputati del Partito Comunista Portoghese nel PE denunciano questo serio tentativo di falsificazione storica e manifestazione anticomunista, che in sostanza è anche anti-democratico , che conta sul sostegno di PS, PSD, CDS e PAN. Allo stesso tempo, ribadiscono che non consentiranno lo sbiancamento del fascismo e la criminalizzazione dell’ideale e del progetto comunista.

Nota del traduttore:

Di seguito tutti gli europarlamentari italiani che hanno votato l’infame mozione all’insegna del più spudorato e falso revisionismo storico, tra i quali tutti i parlamentari del PD:

S&D: Bartolo (PD), Benifei (PD), Bonafè (PD), Calenda (PD), Chinnici (PD), Cozzolino (PD), Danti (PD), De Castro (PD), Ferrandino (PD), Gualmini (PD), Moretti (PD), Picierno (PD), Pisapia (PD), Tinagli (PD).

ID: Adinolfi Matteo (Lega), Baldassarre (Lega), Bardella (Lega), Basso (Lega), Bizzotto (Lega), Bonfrisco (Lega), Borchia (Lega), Bruna (Lega), Camponemosi (Lega), Caroppo (Lega), Casanova (Lega), Conte (Lega), Da Re (Lega), Donato (Lega), Dreosto (Lega), Grant (Lega), Lancini (Lega), Lizzi (Lega), Panza (Lega), Regimenti (Lega), Rinaldi (Lega), Sardone (Lega), Tardino (Lega), Tovaglieri (Lega), Vuolo (Lega), Zambelli (Lega).

PPE: Berlusconi (FI), Dorfmann (SV), Martusciello (FI), Milazzo (FI), Salini (FI), Tajani (FI)

ECR: Fidanza (FdI), Fiocchi (FdI), Fitto (FdI), Stancanelli (FdI)