Il fascismo, oggi

europa papaveridi Nikolai Ivanovich Royanov

Proponiamo gli stralci più significativi dell’intervento presentato al Convegno organizzato dall’ANPI (“Essere antifascisti oggi in Europa, Roma, 14-15 dicembre 2018) dal Presidente dell’Unione Russa dei Veterani, Nikolai Ivanovich Royanov, augurandoci che questi passaggi sulla natura del fascismo oggi, siano compresi in tutta la loro valenza e fatti propri anche dal movimento antifascista del nostro paese che, in alcune sue componenti, sembra sottovalutarli se non ignorarli. Che queste parole non restino inascoltate!

“Oggi, il neonazismo non è solo praticato dai successori dei nazisti, non solo dai radicalismi religiosi, ma anche dall’ingerenza unilaterale nella politica degli Stati sovrani e dal terrore liberale con il pretesto di “diritti umani”


(…)

Noi siamo disturbati dal fatto che la risoluzione delle Nazioni Unite del 21 novembre 2014, sulla glorificazione del nazismo e altre pratiche che contribuiscono a alimentare forme contemporanee di razzismo, discriminazione razziale, xenofobia e intolleranza connessa, non sia stata adottata perché tre membri dell’ONU hanno votato contro di essa e 55 si sono astenuti (tra cui membri dell’Unione europea).

Ora, i veterani russi, consolidati sulla base dell’esperienza condivisa della lotta contro il fascismo, si interessano di questioni di pace, di diritti umani politici e sociali e di democrazia. Insieme agli antifascisti della generazione attuale, agiamo contro il neonazismo, l’antisemitismo, il razzismo, il terrorismo e le sue fonti sociali (possiamo vedere la minaccia della loro rinascita osservando l’attuale ondata di risorgente neonazismo negli Stati baltici, Bulgaria, Grecia, Ucraina e altri paesi). È ovvio che solo unendo i nostri sforzi possiamo far cambiare le cose rispetto alla decisione dei problemi più difficili. Al contrario, qualsiasi passo unilaterale a dispetto delle disposizioni dell’ONU non solo scoraggia il raggiungimento del risultato auspicato, ma aumenta anche il caos e l’insicurezza, crea condizioni per il risorgere del nazismo e neonazismo in un certo numero di paesi. I soldati sovietici insieme ai loro fratelli in arme della coalizione anti‐Hitler hanno messo la loro firma sulla sentenza di condanna del nazismo ed al fascismo al Reichstag 74 anni fa. Il Tribunale internazionale di Norimberga ha confermato che quella sentenza era legale.

Ma pur sconfiggendo un certo numero di conquistatori, che si consideravano superuomini, condannando il fascismo come un’ideologia e uno strumento di odio politico, non abbiamo distrutto le sue radici. Esso torna sotto i riflettori ed in più cerca di riconquistare il potere. Anche nelle ex repubbliche sovietiche i fascisti sopravvissuti e i loro successori hanno un terreno fertile. Coloro che sono venuti al potere a seguito del colpo di stato dei militari in Ucraina si dichiarano ardenti nazisti e neofascisti verso le persone del sud‐est e dell’Ucraina che non sono d’accordo con la loro politica.

Il palese nazionalismo e neonazismo che è stato nutrito per 23 anni a livello di paese in Ucraina e incoraggiato da alcuni gruppi provenienti dagli Stati Uniti e paesi dell’UE stanno sbocciando. Coloro che sono stati giudicati come criminali durante il processo di Norimberga sono ora “eroi nazionali ucraini”. In Estonia, si valuta positivamente il ruolo dei campi di concentramento e dei ghetti, del lavoro forzato delle nazioni oppresse a beneficio della Germania durante la seconda guerra mondiale, dando un sostegno schietto all’ideologia nazista e fascista e chiedendo insistentemente di dimenticare i risultati della grande guerra patriottica del 1941 – 1945. Le marce degli uomini delle SS sono sostenute e organizzate dalle autorità nei paesi baltici; a loro sono innalzati monumenti; le strade e le piazze sono chiamate in loro onore. Non è raro per molti paesi europei.

Questo è il motivo per cui i veterani di guerra, la comunità dei veterani d’Europa e di altri paesi, che hanno sopportato tutto il carico della guerra, il consolidamento, e l’unione dei loro sforzi nella lotta contro la rinascita del nazismo e neonazismo è un bisogno obiettivo e una parte integrante della lotta per pace e sicurezza delle Nazioni.  

Allo stesso tempo, diamo voce a una speranza che i veterani dell’Europa e di altri paesi si guardino coraggiosamente e dicano ad alta voce la loro parola contro la recrudescenza del nazismo e del fascismo, la sua espressione politica e ideologica, perché cessino le marce sotto le bandiere SS nei paesi baltici, e l’influenza diretta sulla politica neofascista dei gruppi paramilitari in Ucraina.

Molte organizzazioni di veterani di guerra degli alleati suggeriscono di unire gli sforzi dei veterani, il loro consolidamento a livello internazionale. La situazione attuale confronta le organizzazioni di veterani con un vero bisogno di vedere e riconoscere l’origine del neonazismo e le sue metamorfosi.

I moderni neofascismi e neonazismi assumono nuove forme, ma la loro essenza è sempre la stessa: la superiorità degli uni sugli altri. Oggi, il neonazismo non è solo fatto dai successori dei nazisti, non solo dai radicalismi religiosi, ma anche dall’ingerenza unilaterale nella politica degli Stati sovrani, dal terrore liberale con il pretesto di “diritti umani”, e dalla distruzione dei valori tradizionali, morali, della famiglia.

Il fascismo significa il rafforzamento delle tendenze militariste nella politica globale. Le forze che mirano alla guerra esistevano un centinaio di anni fa, quando si gettò benzina sul fuoco della prima guerra mondiale, esistevano 80 anni fa, quando hanno portato Hitler al potere, sostenendo l’ideologia fascista e facendo esplodere il mondo con la seconda guerra mondiale. Esse esistono ancora ora.

(…)