Manifesto del Partito Comunista dell’Ecuador

pc ecuador simboloPartito Comunista dell’Ecuador (PCE)
solidnet.org

da resistenze.org

Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

Di fronte al Decreto presidenziale di applicazione immediata e Riforma economica presentato il 1° di ottobre del presente anno 2019, il Partito Comunista dell’Ecuador manifesta il suo assoluto rifiuto al contenuto reazionario e antipopolare del Decreto che vuole scaricare sul popolo ecuadoriano il peso della grave crisi economica che attraversa il paese in conseguenza della consegna delle entrate fiscali e economiche agli imprenditori e oligarchi nazionali.

Con la peggior impudenza, il Presidente Moreno inizia le sue scelte economiche con il presunto contributo speciale degli imprenditori, in un arco di tre anni e per un valore di 300 milioni di dollari, con il presupposto che questo valore debba andare alla sicurezza, istruzione e salute. Nessuno gli potrà chiedere conto sul mancato rispetto di questa proposta, perché allora non sarà già più al suo posto alla presidenza o il contributo sarà restituito, annullato come fu per i quasi 5.000 milioni di dollari condonati a favore degli imprenditori mesi fa. Lo stesso accade con il valore aggiunto la cui imposta è stata anch’essa tolta.

L’abrogazione del sussidio ai combustibili causa un aumento del prezzo del gasolio e diesel che obiettivamente colpirà tutti i prodotti, speciamente quelli di prima necessità, che si trasportano quotidianamente per le strade e giungono nel nostro paese. Gran parte dei veicoli sono di proprietà di medi e piccoli commercianti che saranno colpiti nei loro redditi e gli incrementi dei prezzi saranno scaricati sul popolo consumatore. Essendo questa decisione di immediata applicazione, il popolo comincerà a pagare dal 3 ottobre a differenza degli imprenditori che avranno 3 anni e forse molti di più. Mette fine ai dazi tributari agli imprenditori e abbonda di prebende per il settore finanziario come il pagamento anticipato delle imposte.

In questa condizione nessuno potrà, in realtà, convertirsi in imprenditore come ironicamente afferma il Presidente.

I bonus sono una maschera per coprire l’aggressione economica contro i lavoratori e il popolo in generale.

La minaccia delle riforme del lavoro sono un fatto certo in mano alla maggioranza padronale e corrotta dell’Assemblea Nazionale. I diritti che questo governo dei padroni vuole cancellare diminuiscono nella pratica il salario minimo vitale, tagliano le ferie a 15 giorni; è falso che queste misure creeranno nuove fonti di lavoro quando nella pratica hanno messo in disoccupazione centinaia di migliaia di lavoratori sia nel settore pubblico che privato.

I diritti dei lavoratori licenziati, salariati, indennizzati e altri diritti non sono presi in considerazione dalle autorità del lavoro e permettono che i padroni si burlino spudoratamente dei loro ex dipendenti ed ex lavoratori.

Gli ordini del piano economico del FMI sono compiuti dal governo Moreno e dai suoi ministri a scapito di tutto il popolo.

Il Partito Comunista dell’Ecuador chiama i lavoratori, contadini, indigeni, artigiani, il popolo in generale a scendere nelle strade per fermare la mano sinistra dell’imperialismo, delle disposizioni criminali del Fondo Monetario Internazionale (FMI), appoggiando i settori dei trasportatori che hanno bloccato il loro lavoro al fine di fermare l’aumento dei combustibili e derivati che obiettivamente colpiranno la vita quotidiana degli ecuadoriani, producendo carenze di cibo e di tutto il necessario per la sussistenza della famiglia.

In difesa del popolo ecuadoriano

Allo sciopero generale

Winston Alarcón Elizalde
Segretario Generale del C.C. del PCE.

Pedro Caicedo Torres.
Segretario di Organizzazione del PCE
Presidente della CCC del C.C. del PCE