Unire le forze per rispondere alla visita in Brasile del vicepresidente degli Stati Uniti

mikepence 500di Antônio Barreto, Presidente di Cebrapaz

da cebrapaz.org.br

La visita del vicepresidente americano Mike Pence in Brasile ed Ecuador a fine mese è sintomatica del nostro storico contesto di lotte nel paese e nella regione. Descritta dai media brasiliani come una visita strategica che include questioni commerciali e di sicurezza, l’agenda di Pence rafforza le interferenze in Venezuela e la partecipazione del Brasile a questo penoso episodio, oltre a toccare i punti strategici della sovranità nazionale.

In primo luogo, il governo illegittimo di Temer continua a suscitare dubbi nella comunità internazionale. In due anni, pochi capi di stato hanno deciso di andare a Palazzo Planalto, tranne che in occasione di eventi come il World Water Forum.

In secondo luogo, Mike Pence rappresenta la linea dura della politica estera degli Stati Uniti. In altre parole, il nucleo dell’interventismo nella politica imperialista statunitense.

La visita di Pence, oltre a rappresentare una sorta di premio per lo smantellamento del Brasile, con la messa all’asta dei giacimenti di Pre-Sal e la privatizzazione di settori strategici che avanza rapidamente, è un modo per aizzare i venezuelani contro il governo del presidente Nicolás Maduro .

Il governo golpista di Temer si presta a partecipare alla destabilizzazione del paese vicino, posizione contraria a quella dei governi di Lula e Dilma impegnati nell’integrazione regionale solidale e per il rispetto della sovranità delle nazioni.

Pence visiterà Manaus per discutere la situazione di ciò che gli Stati Uniti e la destra regionale reazionaria e sottomessa chiamano la “crisi dei rifugiati venezuelani”, un semplice riferimento al dibattito acceso negli Stati Uniti e in Europa sulla politica di accoglienza. Tuttavia, è doveroso constatare il contenuto politico di questa parata e la semplificazione della situazione risultante da una crisi che è proprio il risultato dell’interferenza degli Stati Uniti e dei loro alleati regionali in Venezuela, oltre che rilevare il carattere abituale della migrazione regionale, specialmente in queste condizioni, in modo da affrontare la situazione correttamente.

Ci si aspetta anche che il vice presidente degli Stati Uniti promuova trattative con il governo di Temer, che non ha alcuna legittimità per la negoziazione di questioni strategiche per la sovranità brasiliana, come quella che riguarda l’uso della base di lancio satellitare di Alcântara, nel Maranhão, dagli Stati Uniti. Appena assunta la presidenza, Lula aveva sospeso i negoziati a causa di richieste abusive da parte del governo degli Stati Uniti, che attaccavano direttamente il progetto di sviluppo tecnologico e la sovranità nazionale: ma queste non sono preoccupazioni dell’agenda Temer.

Allo stesso tempo, il governo di Temer osserva passivamente l’integrazione della Colombia nell’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico (NATO) come “partner globale” del blocco belligerante. Va sottolineato che qualsiasi paese con una ferma posizione in difesa della propria sovranità darebbe risposte dure all’avanzata di un’alleanza militare offensiva verso i suoi confini, specialmente considerando il carattere storico dell’influenza degli Stati Uniti in una regione sempre più militarizzata.

La pessima gestione del Brasile da parte di Temer contribuisce anche allo smembramento dell’UNASUR e all’attenuazione della linea che il Mercosur aveva adottato per un’integrazione più ambiziosa in termini politici e sociali. Si è preferito rafforzare il coordinamento con l’Alleanza del Pacifico http://www.itamaraty.gov.br/pt-BR/sem-categoria/16082-reuniao-ministerial-mercosul-alianca-do-pacifico-comunicado-conjunto.

In breve, la visita di Pence in Brasile riflette il percorso verso lo smantellamento del paese e il peso dell’interventismo statunitense in America Latina. È, quindi, espressione immediata della sfida alle lotte dei popoli per la democrazia, l’integrazione regionale e lo sviluppo sovrano.

Per questa ragione il Centro Brasiliano di Solidarietà con i Popoli e Lotta per la Pace (Cebrapaz) fa appello ai suoi militanti e alle entità amiche a unire le forze per rispondere con energia alla visita del vicepresidente degli Stati Uniti in Brasile.