Chavismo o golpe. I dubbi morali dell’intellighenzia occidentale

maduro3 golpe chavismodi Emiliano Alessandroni per Marx21.it

Se il 28 giugno 2017 un (fallito) colpo di stato militare, con tanto di colpi esplosi contro la sede del Ministero di Giustizia e di granate lanciate sull’edificio della Corte Suprema, ha tentato di impedire lo svolgimento, in Venezuela, delle libere elezioni per l’Assemblea costituente, esortando l’abbattimento del governo Maduro in modo violento [1], il 6 agosto, nella città di Valencia, un secondo golpe militare ha tentato di annullare, sempre facendo ricorso alle armi, l’esito della consultazione del 30 luglio [2], vale a dire la schiacciante vittoria del chiavismo contro le destre interne ed esterne al paese [3]. Un tentativo di golpe dunque, quest’ultimo, che si scaglia contro il risultato elettorale e affianca quelle sanzioni economiche imposte da Donald Trump al Venezuela l’indomani del voto [4].

L’opinione pubblica dell’Occidente mostra una certa compattezza nel riconoscere uno scontro estremamente aspro in atto nella Repubblica Bolivariana. Una compattezza, tuttavia, suscettibile di sfaldarsi non appena viene affrontata la questione degli interessi in gioco e della pars da sostenere.

Fin qui nulla di anomalo. Ma tale sfaldamento, occorre precisare, non avviene in modo sistematico e coerente. Se gli intellettuali di destra, infatti, appaiono tutti piuttosto concordi nello schierarsi contro Maduro, oleando e sfruttando fino al limite la macchina della retorica democratica, quelli di sinistra, all’interno del perimetro euroatlantico, oscillano tra analoghe posizioni anti-chaviste e un moralismo intellettualistico, tutto di principio. Quest’ultimo, in particolar modo, sembra divenuto un atteggiamento largamente egemone nell’intellettualità della sinistra occidentale: l’atteggiamento di chi reputa la propria morale super partes, e le forze reali in lotta troppo torbide per poter arrischiare la purezza del proprio cuore col sostegno dell’una o dell’altra: come dire, “né con i fascisti, né con i partigiani, ma con Dio!”. L’entità astratta viene spesso evocata da questa cerchia culturale per garantirsi, di fronte al pubblico, un attestato di buoni sentimenti e, così facendo, barattare meriti morali contro difetti di coraggio. “Non con il padrone, non con lo schiavo, ma con l’amore!”, si potrebbe insomma chiosare.

Sia ben chiaro, non si intende qui affermare che in ogni conflitto esistente occorra sempre sostenere una o l’altra delle forze in lotta, tanto più quando queste si dimostrano equipollenti nella loro sostanza di fondo e la loro vittoria (o sconfitta) non garantisce esiti molto differenti. Ma il quadro venezuelano risulta piuttosto diverso: non si può certo affermare che nello scontro fra Trump e Maduro, fra le destre venezuelane e il chavismo, la vittoria dell’una o dell’altra forza sortirebbe i medesimi effetti e risultati. Sono di sostanza diverse le forze e diversi sarebbero gli scenari che si aprirebbero con il trionfo dell’una o dell’altra. In tal caso rifiutarsi di prendere apertamente posizione significa affidare le sorti dello scontro alla frangia più potente. Si può forse ritenere che al di là di questi soggetti (Trump e le destre venezuelane da un lato, Maduro e le sinistre dall’altro) [5], ne esista un terzo, moralmente e politicamente piu accettabile dei primi, la cui vittoria non coinciderebbe con la loro? Si tenga presente che, quando questa fosse la convinzione, tale tertium, dev’essere un soggetto reale, concretamente individuabile, non un infinito insensibile separato dal finito, un’entità astratta generata da celestiali idee di amore, solidarietà, pace o onestà: queste, invero, si rivelano ben presto parole vacue e prive di significato, laddove non si incarnano in soggetti reali in grado di veicolarle. Il trionfo di un valore universale passa infatti attraverso una serie di vittorie di forze particolari e concrete che, pur non potendo identificarsi in sé con esso, de facto, più o meno consapevolmente (vale a dire per convinzione o eterogenesi di fini) si trovano, in una data situazione di conflitto, a difenderlo. Già a suo tempo, scagliandosi contro ogni approccio astratto, di tipo moralistico o intellettualistico, Hegel aveva edificato un intero sistema, in cui le anime belle naufragano e la conciliazione costituisce sempre un’azione originariamente politica. Quando minimamente degna di questo nome, sarà poi Marx ad insegnarlo, l’alternativa reale va sempre preferita all’alternativa ideale.

Si tenga peraltro presente, per fugare ogni timore, che lo schierarsi all’interno dei conflitti sostanziali, non significa annullare il proprio spirito critico: questo, al contrario, può assumere una propria importanza ed efficacia soltanto dentro il conflitto stesso. È possibile cioè schierarsi senza per questo doversi esimere dal muovere una serie di critiche alla propria parte. La critica avulsa dallo schieramento, viceversa, tende a smaterializzarsi, a diventare un alcunché di nebuloso e confuso. Ricordiamo che per Gramsci non soltanto vivere vuol dire “essere partigiani”, sicché la morte dello spirito risulta connessa all’assenza di partigianeria, ma la dialettica della cultura, salvo assumere forme autoreferenziali e alienate, non deve estraniarsi dalla dialettica della realtà: «la lotta intellettuale, se condotta senza una lotta reale che tenda a capovolgere questa situazione, è sterile» [6], scriveva nei Quaderni. Ma le configurazioni assunte dalla lotta reale, si badi bene, vengono già fornite all’individuo dal contesto storico in cui nasce e dagli specifici rapporti di forze in cui si trova a muoversi, non è certo la sua morale a sceglierle. Il capriccio non costituisce un buon metodo pedagogico e tanto meno è mai stato foriero di risultati anche soltanto lontanamente significativi.

NOTE

[1] Venezuela: “Granate da un elicottero contro la Corte suprema”. Maduro: attacco terroristico, La Repubblica, 28-06-2017; Caos Venezuela, elicottero attacca con granate la Corte suprema. Maduro: “È terrorismo”, Huffington Post 28-06-2017.

[2] Venezuela, golpe militare anti-Maduro, RaiNews, 06-08-2017; Venezuela, gruppo militari tenta sollevazione contro Maduro: due morti a Valencia, La Repubblica 06-08-2017; Venezuela, rivolta militare anti-Maduro. Golpe sventato. Arresti a Valencia, Affaritaliani.it, 06-08-2017.

[3] Venezuela: alta partecipazione alle elezioni per la Costituente, Pressenza (International Press Agency), 31-07-2017; Elezioni Venezuela, dati ufficiali: affluenza al 41,53%, TgCom24, 31-07-2017.

[4] Venezuela, dopo il voto arrivano sanzioni Usa per Maduro. Ma lui sfida Trump: “Mi odia ed è disperato”, La Repubblica, 31-07-2017.

[5] Si tenga presente, salvo capire ben poco dell’intera vicenda, la forte implicazione dei servizi segreti americani nell’intero processo di destabilizzazione del Venezuela, cfr. CIA chief hints agency is working to change Venezuelan government, The Independent, 25-07-2017.

[6] A. Gramsci, Quaderni del carcere, Einaudi, Torino 2001, Q 3, § 2