Tutto l’appoggio al popolo venezuelano sotto attacco dell’imperialismo e della destra

PCdoB logoLa solidarietà del Partito Comunista del Brasile (PCdoB)

Traduzione di Marx21.it

Ancora una volta l’imperialismo e i suoi fantocci puntano le loro armi contro la Repubblica Bolivariana del Venezuela.

Nel 2016 si è formata un’alleanza tra governi nati da colpi di Stato (Brasile e Paraguay) e un governo neoliberale (Argentina), per isolare la Rivoluzione Bolivariana. Questo attacco illegale e che viola le leggi internazionali, che è associato al terrorismo politico della destra venezuelana, trova sostegno, accoglienza e incoraggiamento nell’organizzazione che Fidel Castro giustamente chiamava “Ministero delle Colonie”, l’Organizzazione degli Stati Americani (OSA).

L’OSA, ingerendosi negli affari interni del Venezuela, minaccia ora di utilizzare la “Clausola Democratica” contro il paese. Sorprende che ci siano voci che credano ingenuamente nella “difesa della democrazia” operata dall’OSA al servizio della borghesia reazionaria venezuelana e dei suoi portavoce mediatici. La “Clausola Democratica”, come ben ricorda il governo bolivariano, non è  mai stata usata contro gli Stati Uniti, che consapevolmente hanno organizzato e finanziato colpi di Stato militari in diversi paesi dell’America Latina e dei Caraibi.

Gli attacchi alla Rivoluzione Bolivariana sono iniziati fin da quando è nata. Dal 1998, quando Hugo Chávez Frias vince le elezioni presidenziali, la destra venezuelana cerca in ogni modo, e attraverso vari mezzi, di sconfiggere il progetto della Rivoluzione Bolivariana, contando a questo scopo sull’appoggio unanime dell’apparato mediatico delle imprese locali e internazionali e dell’imperialismo statunitense.

Già nel 2002 è organizzato un colpo di Stato, che viene sconfitto dalla ribellione popolare. Vincendo le successive elezioni, la Rivoluzione Bolivariana avanza. La Costituzione è riformata e la democrazia è approfondita. E’ istituito, ad esempio, il referendum abrogativo, con il quale tutta la popolazione può essere ascoltata sulla continuità o no di un mandato esecutivo, strumento che nel 2004 è usato dalla destra per tentare di destituire lo stesso Chávez, ma ancora una volta non ci riesce per l’appoggio della maggioranza della popolazione al presidente.

Nel Venezuela della Rivoluzione Bolivariana l’investimento sociale è cresciuto 11 volte. Di conseguenza, il tasso di povertà estrema nel paese, che era del 10,8% nel 1998, è diminuito al 4,7% nel 2016 e l’obiettivo del governo di Nicolás Maduro è arrivare a zero entro il 2019. Per 91 anni, dal 1908 al 1999 (anno in cui Chávez assume la presidenza), i governi venezuelani avevano costruito 1.466.275 case (in media 16.000 all’anno). In 17 anni di governo bolivariano sono stati assegnati  1.065.939 alloggi popolari (in media 63.000 case all’anno) e si vuole raggiungere i 3 milioni entro il 2018. Il numero dei poveri con accesso all’istruzione universitaria è passato dal 2,6% all’11%. Nell’istruzione primaria si passa dal 33% al 74%, e in quella secondaria dal 12% al 43%. La fame è stata drasticamente ridotta e colpisce oggi meno del 5% della popolazione. L’aspettativa di vita è aumentata e il 98% delle persone tra i 15 e i 24 anni sono alfabetizzate.

Nel marzo 2017 l’ONU ha diffuso l’Indice di Sviluppo Umano (HDI), che rivela che il Venezuela ha un indice migliore di quello del Brasile (0,767 contro 0,754) e migliore anche della media dell’America Latina e dei Caraibi (0,741).

Tutti questi dati sono confermati dagli organismi internazionali legati all’ONU come la Commissione Economica per l’America Latina e i Caraibi (Cepal), l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Agricoltura e l’Alimentazione (FAO), tra gli altri.

Si noti che questi risultati sono stati raggiunti in presenza della crisi mondiale del capitalismo, della caduta del prezzo del petrolio (che colpisce fortemente la nazione venezuelana) e del sabotaggio economico dell’oligarchia locale.

Eppure, l’incessante campagna di disinformazione tenta di falsificare la realtà venezuelana, nascondendo le conquiste sociali e democratiche della coraggiosa nazione.

A tutti questi attacchi resiste con fermezza la Rivoluzione Bolivariana. Il Partito Comunista del Brasile (PCdoB) esprime la sua incrollabile solidarietà al presidente Nicolás Maduro, al Governo e al popolo del Venezuela, invitando tutte le forze democratiche e progressiste a intensificare l’azione di solidarietà in difesa dell’autodeterminazione e del rispetto della sovranità venezuelana.

José Reinaldo Carvalho
Segretario di Politica e Relazioni Internazionali
Comitato Centrale del PCdoB