La guerra a Lula è un attacco mortale ai Brics

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L’ex presidente del Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva mercoledì hanno respinto l’accusa della procura di San Paolo sul presunto riciclaggio di denaro e denunciato la guerra mediatica contro di lui. “Non c’è nulla di nuovo nel rapporto del Ministero Pubblico di San Paolo, che era stato anticipato dalla rivista Veja il 22 gennaio dalla procura Cassio Conserino”, ha comunicato con una nota il Lula Institute.

Lula da Silva è accusato di corruzione, riciclaggio di denaro e falsificazione di documenti per il possesso di un appartamento sulla spiaggia nell’indagine “Car Wash”.

L’accusa contro Lula è divenuta, secondo gli analisti politici, un ostacolo alla corsa alle prossime presidenziali nel 2018. Il 4 marzo, il leader del Partito dei lavoratori (PT) è stato vittima di detenzione arbitraria dalla polizia federale per essere interrogato nel caso di corruzione di Petrobras, senza che ci fossero prove concrete contro di lui.

L’attacco a Lula è un attacco ai “BRICS” e alla sfida portata avanti al dollaro. Lo scrive l’analista Pepe Escobar nel suo ultimo articolo. Il Brasile è l’anello più debole fra le potenze emergenti. “Già alla fine del 2014 era chiaro i soliti sospetti sarebbe andati senza esclusione di colpi a destabilizzare la settima principale economia mondiale”.

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