In Belgio, una petizione contro l’aggressione al Congo e per chiedere l’embargo contro Ruanda e Uganda

da “Solidaire”, giornale del Partito del Lavoro del Belgio (PTB) | fonte www.ptb.be

congo war 12Traduzione a cura di Marx21.it

La guerra nell’Est del Congo è nuovamente scoppiata. Tra il 1998 e il 2003 grandi parti della Repubblica Democratica del Congo (RDC) sono state occupate dagli eserciti ruandese e ugandese. Per 5 anni la RDC è stata un paese lacerato, diviso in molti pezzi senza un governo centrale. Dopo il ritiro di questi eserciti nel 2003, l’armata ruandese e quella ugandese hanno continuato a destabilizzare l’Est del paese dove hanno mantenuto delle milizie contribuendo a situazioni di guerra aperta a Bukavu nel 2004 e attorno a Goma nel 2008. Dopo il marzo del 2012 l’esercito ruandese ha partecipato nuovamente a combattimenti contro l’esercito congolese e la MONUSCO, in particolare in luglio e in novembre. Questa volta l’aggressione è avvenuta attraverso la ribellione M23, strumentalizzata dall’esercito ruandese.

Molti rapporti degli esperti dell’ONU hanno confermato le innumerevoli testimonianze sulla responsabilità dei governi ruandese e ugandese e dei loro eserciti in questa situazione di instabilità e di guerre (link).

Questa aggressione contro la RDC deve assolutamente cessare

Ci sono molti problemi nella RDC, ma perché la RDC possa veramente progredire il problema dell’aggressione all’Est deve immediatamente cessare.

La situazione di guerre aperte e larvate ha già provocato molti milioni di vittime congolesi. Solo nel 2012, la guerra ha già creato una massa di rifugiati valutata in oltre 800.000 persone.

Inoltre, questa guerra impedisce lo sviluppo economico del paese. La guerra attuale ha già causato una perdita di entrate di più di 430 milioni di dollari per l’anno 2012 oltre che spese supplementari di 400 milioni di dollari, vale a dire il 10% del magro bilancio governativo.

Dopo le rovine lasciate dalla dittatura mobutista e dopo le guerre, lo sviluppo è assolutamente necessario. La popolazione congolese vive in uno dei paesi tra i più ricchi al mondo e versa nella miseria e nella povertà più grandi del mondo, il che è insopportabile.

Queste guerre sono di ostacolo anche ai progressi necessari al funzionamento di uno stato di diritto e di una democrazia.

Stop all’ipocrisia dei governi belga, europei e statunitense

I governi occidentali sotto la direzione degli Stati Uniti rifiutano di prendere concrete misure contro il Ruanda e l’Uganda perché questi due paesi sono i migliori alleati degli Stati Uniti in Africa.

Alcuni paesi hanno diminuito il loro sostegno alla cooperazione con Kigali. Ora, è chiaro che l’aiuto ritirato sarà parzialmente compensato dal saccheggio del Congo. Il resto sarà pagato dai cittadini ruandesi, essi stessi vittime di un regime dittatoriale.

Solo un embargo militare contro il Ruanda e l’Uganda potrebbe avere un impatto reale sul terreno.

E’ inaccettabile che questi eserciti ricevano l’addestramento, le armi e il denaro dalla Comunità internazionale, compreso il Belgio.

In Belgio gli allievi ufficiali dell’esercito ruandese ricevono una formazione all’accademia Reale militare di Bruxelles.

Inoltre, gli eserciti ruandese e ugandese ricevono decine di milioni di dollari in contropartita per la loro partecipazione alle missioni di pace dell’ONU nel Darfur e in Somalia. E’ inaccettabile che il governo belga accetti che l’ONU sostenga finanziariamente eserciti che commettono da 15 anni gravi crimini di guerra e che tengono in ostaggio il progresso di un paese e dei suoi abitanti, un popolo ferito.

E’ la ragione per cui le associazioni AMUKA, Medici per il Terzo Mondo, UJAMAA, “Piscine d’activité” e Intal hanno lanciato una petizione che esige l’embargo militare contro il Ruanda e l’Uganda.

La petizione può essere firmata qui (http://www.intal.be/fr/node/11376).

E’ possibile salvare il modulo della petizione per stamparlo e farlo firmare ad altri http://www.intal.be/files/PETITION_version_breve_RD_Congo_Goma_20121128.pdf.

I moduli una volta riempiti possono essere inviati a questo indirizzo: intal, Chaussée de Haecht 53, 1210 Bruxelles

Ripreso dal blog http://embargo-militaire-rwanda-ouganda-fr.blogspot.be/