La demagogia di ‘sinistra’ di Bernie Sanders

vote usa filapubblichiamo questo articolo di Mark Epstein sulla figura di Bernie Sanders come un importante contributo al dibattito

di Mark Epstein

Come avevo pronosticato in un altro pezzo per Marx21, Sanders sta ripetendo esattamente lo stesso percorso del 2016, evidenziando per chiunque abbia ancora qualche briciola di senso critico, quanto tutta la sua retorica demagogica riguardo “us” (noi) e la “political revolution” non sia altro che aria calda per ingannare cittadini disperati e delusi dalle manipolazioni neototalitarie della Duopoly, e sedurli con manovre fiancheggiatrici per portarli, novella ed illusa carne da voto, entro le schiere schiavizzate dall’oligarchia degli apparati Dem.


Per dare un’idea della ultra-demagogia di Sanders, bisogna sottolineare che Sanders ha dato il suo appoggio a Biden a) in maniera incondizionata b) mentre le primarie erano lungi dall’essere concluse e dopo che Sanders stesso ha affermato che voleva rimanere in ballottaggio per accumulare suoi rappresentanti alla Convention per far finta di avere qualche input c) che la Elizabeth Warren, che riguardo altri comportamenti è stata anche molto più infingarda dello stesso Sanders, e soprattutto veicolo di una linea identitaria al centro del ‘divide et impera’ dell’oligarchia Dem, in realtà ha formalizzato il suo appoggio per Biden solo il 15 aprile, quindi parecchio tempo dopo Sanders stesso. Lo stesso Obama, per non esporre sé stesso ed il suo entourage come uno dei centri di potere dell’oligarchia Dem che manovrava dietro le quinte per coronare Biden e distruggere la candidatura Sanders (sarebbe molto più preciso notare che l’unica cosa che realmente interessa a queste fazioni dell’oligarchia distruggere è la base, il movimento, ed aspetti del programma di Sanders, perché sanno benissimo che Sanders stesso è un buffone e venduto dei più viscidi), in maniera perfettamente continua con le manovre di Shillary del 2016, ha solo ufficialmente dichiarato il suo appoggio a Biden addirittura dopo Sanders e la Warren.

Sanders si è praticamente sempre aggregato all’élite oligarchica Dem appena gli è stata rivolta la benché minima critica (ultrainteressata) da parte di interessi oligarchici. Ora che molte persone che avevano aiutato in maniera molto forte la sua campagna elettorale nelle primarie, si dichiarano in completo disaccordo con il suo anticipatissimo sostegno di Biden, Sanders le critica e si distanzia da loro in modo assolutamente schifoso e comprador. E questo tipo di comportamento da parte di Sanders nei riguardi di sostenitori e membri della sua campagna, appena sono oggetti della benché minima critica da parte dell’oligarchia, è seriale e a livelli di mancanza di principi e spina dorsale quasi inaudita. Briahna Joy Gray (la addetta stampa nella sua campagna), Kyle Kulinski (Secular Talk) che lo ha sostenuto online (benchè in maniera intelligentemente critica) portandogli immenso sostegno, Zephyr Teachout, Cenk UygurTim Canova, ed in un certo senso il caso più grave di tutti, Matt Orfalea, blogger e creatore di ‘viral videos’ che documentavano la seriale propaganda e disinformazione ai danni della campagna di Sanders stesso (qui), ed innumerevoli altri sono stati serialmente abbandonati e ‘sconfessati’ (idest Sanders ha immediatamente accondisceso alle diffamazioni teppistiche dei media oligarchici) dal demagogo del Vermont.

Inoltre Sanders non ha praticamente mai avuto in vita sua il coraggio di andare contro corrente su qualsiasi questione, se non pensava di intravedere che fosse già o stesse per diventare una posizione ‘maggioritaria’ e ‘normalizzata’ (approvata dai media di propaganda e disinformazione oligarchici): benché lui stesso, la ex-leader dei verdi USA, Jill Stein, ed infiniti altri personaggi di una sinistra minimamente coraggiosa (ovviamente non sto includendo Sanders tra questi) siano tutti stati vittime della campagna di diffamatoria, intimidatoria, ueber-complottista di completa propaganda e disinformazione venduta sotto Russiagate, Ukrainegate ed in parte le manovre per lo ‘impeachment’, tutti accusati di essere o agenti russi, parti di complotti russi per distruggere la ‘democrazia’ statunitense, e via dicendo, Sanders ha sempre fatto di tutto per dimostrare quanto lui, sino in fondo, è un ligio puppazzetto dell’oligarchia, una “brava persona” come poche altre ecc. ecc. (vedi qui per una delle sue dichiarazioni di questo tipo; invece per uno dei migliori siti per l’analisi della gamma di interferenze, montature, intromissioni dell’Impero in Ucraina, che smonta completamente sia lo ueber-complottismo dei servizi e media oligarchici alla base di Ukrainegate, sia tutte le fondamentali connivenze di Biden in Ucraina ed il colpo di stato indotto dall’Impero in quel paese).

Uno dei primi slogan che compare sul sito della campagna di Sanders è “Not me. Us”. In realtà niente potrebbe essere più lontano dal vero e più demagogico.

Sanders ha raccolto centinaia di milioni di dollari in contributi di singoli, perlopiù individui poveri e certamente non abbienti, molti dei quali sono od erano studenti (spesso profondamente indebitati a causa della devastazione neoliberista del mondo dell’educazione, e di “università” private che sono poco più di Ponzi-schemes per sprovveduti, macchine da laurea che non sono affatto vie all’impiego, come la University of Phoenix ed i suoi programmi MBA), e molti di origine ispanica (Latina), che partecipano o partecipavano per la prima volta a questa parte della campagna elettorale nell’Impero. Il suo programma e questa base di contributi a prima vista sembrerebbero confermare che si tratta di “us”. Ma si tratta più o meno di un trucco retorico e demagogico analogo allo slogan di Obama “Hope we can believe in” (cioè ca. “Una speranza in cui possiamo credere”). Come la prassi, le priorità, e la demagogia del regime Obama al potere hanno poi dimostrato la verità dietro lo slogan è questo: sì, voi poveri creduloni potete crederci, ma non per questo io farò alcunché per realizzare le mie promesse, obiettivi tanto declamati e traditi a tutti i livelli; uno dei migliori siti in assoluto nel documentare la totale falsità e demagogia del regime Obama è . Nel caso della demagogia di Sanders ciò si è tradotto in questo: sì voi potete contribuire queste centinaia di milioni alla mia campagna nelle primarie, io (Sanders) continuerò a declamare ai quattro venti lo slogan “political revolution”, però poi, alla minima critica o vento contrario, mi inchinerò e bacerò le mannaie dell’oligarchia Dem. Sanders ha continuamente, e preventivamente, ripetuto che avrebbe in qualsiasi caso sostenuto il candidato vincente nelle primarie (non ha mai espresso alcuna critica forte nei riguardi di tutte le manipolazioni che si sono ripetute anche in questa circostanza, come nel 2016, verso gli apparati Dem, non ha mai fatto nulla di nulla per contrastarli con misure efficaci e forti: uscita dal partito, rifiuto di sostenere il candidato montato ad hoc dai vertici Dem, men che meno candidarsi con un partito realmente esterno alla Duopoly, come i verdi o altri partiti realmente di sinistra). Il vocione retorico con cui Sanders cominciava sempre le sue rally era il cliché “Trump is the most dangerous president in US history”, benché fatti alla mano ce ne siano molti che potrebbero qualificarsi per questo titolo: Obama in quanto nessun presidente ha fatto di peggio per distruggere la costituzione (dall’eliminazione dello habeas corpus, distruggendo così le basi dello stato di diritto, agli assassini senza processo di cittandini statunitensi all’estero, all’iniziazione di più guerre grandi e piccole e più stragi a base di drone di qualsiasi altro presidente, ecc. ecc.); a Clinton che ha distrutto i rapporti con le classi lavoratrici ed oppresse che almeno, molto parzialmente, i Dem ancora rappresentavano sino alla sua presidenza, modificandolo invece a diventare il partito della borghesia manageriale dei colletti bianchi, del parassitismo finanziario, e, molto sintomaticamente, distruggendo la legislazione Glass Steagall passata dopo la Grande Depressione, ed aprendo le porte a tutte le forme di parassitismo, pirateria, avidità e illegalità diffusa, ‘coperta’ da istituzioni sempre più complici e corrotte che abbiamo visto in questi ultimi decenni; a George W. Bush ed alla sua falsificazione delle ‘prove’ per iniziare le aggressioni in Iraq ed Afghanistan, così come i suoi innumerevoli crimini di guerra… 

Quindi Sanders nel concreto non ha fatto altro che inchinarsi alle manipolazioni dell’élite oligarchica Dem, ha accentuato soprattutto gli slogan ben visti da quelle élite, e non ha fatto nulla di nulla, nemmeno un timidissimo inizio, per implementare qualcosa che, nella realtà, avesse potuto vagamente assomigliare ad una “political revolution”. Opportunismo, demagogia, parassitismo carrierista travestito da “amicizia per Biden” o chiunque sia l’oligarca di turno (come espresso bene da Matt Stoller in tutta la sua carriera Sanders non ha mai avuto il coraggio una sola volta di opporsi ai vertici Dem, che fossero nella persona di Chuck Schumer, di Nancy Pelosi, o qualsiasi altro). Questa demagogia si è estesa nei fatti nel suo sottolineare la necessità di sostenere ca. la ‘unità di sostegno’ al partito (quindi anche se l’eventuale prescelto fosse stato Steyer o Michael Bloomberg), dando ad intendere che la “billionaire class” fosse rappresentata solo da Trump o da repubblicani, mentre in realtà il partito che anche al più banale livello empirico aveva il più alto numero di miliardari in lizza era appunto quello dei Dem… Recentemente poi sono uscite rivelazioni ancora più profondamente disgustose riguardo la condotta di Sanders e di uno dei manager della sua campagna proveniente dalle schiere di professionisti ‘specializzate’ in questi tipi di ueber-demagogia-di-massa, Jeff Weaver, e cioè che volevano uno status legale speciale per la organizzazione politica “Our Revolution” in modo da poter ottenere donazioni da milionari e miliardari mentre contemporaneamente tenevano all’oscuro di tutto la base stessa che stava donando le centinaia di milioni in piccoli contributi (vedi qui)!!! Questo dal demagogo che ha eretto ad uno dei pilastri retorici della sua campagna il fatto di non essere ‘debitore’ di nessun oligarca o nessuna ditta del grande capitale e di essere ‘nemico’ dei miliardari…

Quindi nella realtà lo slogan “Not me. Us” Sanders lo ha trasformato nell’equazione seguente: sfruttiamo gli “us” (i nullatenenti, gli oppressi, gli innocenti) con i loro contributi, per continuare ed ingrandire la carriera opportunista, imperiale, demagogica del “me” (idest Sanders). Sanders (esattamente come nel 2016) non ha realizzato assolutamente nulla di ciò che il suo programma esprimeva a parole, ha solo esteso la sua carriera personale di fiancheggiatore Dem, ed ora (come nel 2016) sostiene un Joe Biden che rappresenta in tutto e per tutto l’esatto opposto della piattaforma (falsa, demagogica, priva di qualsiasi credibilità) di Sanders stesso. Esattamente come nel 2016 non ha fatto altro che strumentalizzare carne da voto innocente e naif per portarla nei macelli dell’oligarchia Dem. La ‘difesa’ eretta a sostegno di questo comportamento e di questa ‘politica’ da parte della (pseudo)’sinistra’ imperiale, è ormai praticamente sempre una variante dello stesso cliché: il grande contributo di Sanders sarebbe l’aver ca. ‘ampliato i parametri del dibattito’! Ma fatti alla mano contorsioni retorico-parolaie quando la realtà della working class imperiale non fa altro che slittare dal male al peggio da decenni, sono solo pseudo-giustificazioni ideologiche di falliti che non riescono, in modo seriale, nè ad analizzare la realtà del presente, nè tanto meno ad intraprendere misure concrete istituzionali e politiche per cambiarlo.

Non solo Sanders ha quasi immediatamente dichiarato il suo sostegno per Biden nonostante sulla carta dicesse di volere ottenere più candidati a sostegno, ma l’ha fatto mesi prima che le primarie fossero concluse, Molto ma molto peggio, l’ha fatto dando carta bianca a Biden (Biden che esplicitamente dichiarato che avrebbe opposto il veto al progetto “Medicare for All” se gli fosse mai stato presentato diventasse presidente), senza chiedere od ottenere assolutamente NULLA (!!!) che costituisse qualche elemento delle parti fondamentali del suo programma e della sua piattaforma (come io sospettavo già dalle sue azioni concrete nel 2016 dopo tutte le manovre ai danni del suo movimento da parte della Shillary ed accoliti, niente altro che vuote promesse sulla carta, o meglio, online). Questa svendita e resa incondizionata preventiva fanno parte del nucleo corrotto, puttanone e fiancheggiatore dell’oligarchia imperiale che caratterizzano chi Sanders è realmente.

Sanders in un certo senso rappresenta la cartina da tornasole ed il discrimine tra quella che è una sinistra reale nell’Impero, che ha dei principi, che ha una coerenza, che ha una prospettiva e dei programmi almeno minimamente logici ed integri, anche di medio e lungo termine, che ha il coraggio di difendere questi principi, questi valori, questi fini e queste prospettive e che capisce la verità più fondamentale di tutti questi decenni (quasi secoli…) di catastrofico degrado e degenerazione imperiale: e cioè che partire da una base nella Duopoly per cambiare in modo anche solo parzialmente significativo, reale e costruttivo, è un’assurdità ed una impossibilità assoluta. Naturalmente capire questo significa anche capire il ruolo cardinale delle fognature di propaganda e disinformazione imperiali ed occidentali nel sostenere e promuovere questo degrado e questa corruzione, e quindi capire che una reale alternativa alla Duopoly ha bisogno di una capillare, estesissima, e radicata rete di controinformazione e di informazione-organizzazione attendibile e militante.

Dall’altro lato c’è la ‘sinistra’ retorica che lo è alla fine puramente retoricamente, mai non nei fatti e nei termini di una prassi minimamente fattiva e realistica. Tutta la ‘sinistra’ in realtà liberal, radical-chic, che include un’area piuttosto estesa fiancheggiatrice degli apparati oligarchici Dem, che va da organizzazioni in realtà completamente interne agli apparati finanziatori dell’oligarchia Dem, della cosiddetta “donor class”, e ‘indipendenti’ solo come facciata da marketing, come Daily Kos, MoveOn, Bold Progressives, Progressive Democrats, Stop Republicans, Indivisible, PCCC (Progressive Change Campaign Committee) ecc. ecc. ad aree storicamente vagamente bohemien ed ‘intellettuali’ alternative, quasi solo nelle intenzioni, mai nell’organizzare od organizzarsi per fondare una reale alternativa, come attorno alla storica rivista “The Nation”, Demand Progress, Public Citizen, People’s Action (in realtà una specie di maschera per Sanders), che potremmo dire di un centro-sinistra annacquato, ad aree vagamente un filino più rosacee, ma alla fine assolutamente omogenee all’alveo di Sanders, e di uno (pseudo)-socialismo che anche a livello programmatico è quasi sempre a destra dei programmi liberali e della sinistra democratica tipici della tradizione che risale a FDR (in Italia come programma sarebbe direi a destra di molte correnti del PSI storico (pre-Craxi), e più vicina alla farsa che era il PSDI di Tanassi per dire) e che includono partiti come i Democratic Socialists of America che ai tempi del mccartismo si schieravano con la repressione totalitaria mccartista e non con le sinistre reali, o come la rivista “Jacobin” che ora de facto è l’organo non ufficiale dei DSA (sostituendo in questo ruolo “Dissent”) e che sono sempre veicoli che sostengono a spada tratta Sanders (ho fatto una screenshot l’11 aprile della prima pagina della rivista in cui tutti gli articoli sulla sinistra della pagina, senza eccezione, trattavano di Sanders, uno che chiedeva ai lettori di ringraziarlo, dopo che aveva dato il suo sostegno a Biden).

De facto quindi Sanders è la cartina di tornasole che dimostra che chi lo sostiene in realtà sostiene la demagogia, i fuochi fatui, la retorica fumogena priva di qualsiasi contenuto reale e realizzabile.

Ma sono le posizioni stesse di Sanders, praticamente sempre senza eccezione pro-imperialiste o evasivamente ‘neutre’, che anch’esse sono una cartina da tornasole che discrimina tra sinistra reale e ‘sinistra’ parolaia, trombona, retorica e buonista. Sull’iper complottismo di Russiagate, di Ukrainegate, dello ‘impeachment’, su Assange, Wikileaks, Venezuela, Bolivia, Siria, Libia, e via dicendo all’infinito i silenzi assordanti, le critiche annaquate al massimo se esistono, le evasioni sono seriali e praticamente infinite, ed anche in questo non solo Sanders stesso, la sua campagna, ma anche le sue posizioni, soprattutto in politica estera e per quel che riguarda la military-industrial-surveillance-Sekurity-Komplex e ciò che essa implica per le questioni inerenti al budget federale nazionale, sono il discrimine tra una ‘sinistra’ esibita puramente di facciata (Sanders & Co, o buffoni di corte del suo codazzo come Michael Moore) ed una sinistra reale.

Questa sinistra reale è esigua, frammentata, non sempre coerente, ma esiste, e non posso elencare tutte le organizzazioni che, almeno in parte, ne fanno parte, Ma ne citerò alcune: il partito dei verdi, Socialist Alternative (di Kshama Sawant, anche se rischia ed ha rischiato troppo giocando con Sanders ed il suo movimento, sebbene abbia sempre mantenuto una minima distanza critica), la World Socialist Web Site (ed il partito associato), che, benchè non raramente segua posizioni astratte e velleitare tipiche di molti gruppuscoli trotzkyisti, sul versante della critica alla ‘sinistra’ di facciata è quasi sempre perlopiù condivisibile, ed infine, attualmente in fase di crescita e sostenuto da un gruppo abbastanza eterogeneo della sinistra (tra cui Oliver Stone, Chris Hedges e Cornel West) la Movement For a People’s Party(che rappresenta soprattutto la base del movimento a sostegno di Sanders, ed alcuni degli organizzatori migliori della stessa).

In questo momento di crisi storica quasi unica, con una combinazione di pandemia e di misure economiche che quasi senza ombra di dubbio porteranno ad una crisi economica inaudita, più catastrofica della stessa Grande Depressione, Sanders ed una sfilza dei DSA più ben visti dai media e dall’oligarchia Dem, come AOC, invece di far il benché minimo passo per organizzare una opposizione dal basso realmente alternativa alla Duopoly, organizzare le forze e basi politiche, per almeno contrastare la carneficina economica e della disoccupazione che è già in corso ma che non farà altro che peggiorare, ora, alla maniera del Manzoni da ‘società di protezione degli animali’ di cui parla Gramsci, ora non fanno altro che mandare mail ai sostenitori nelle quali indicano ai sostenitori a quali beneficenze mandare soldi, o, per esempio la AOC, prendono i soldi dei sostenitori per indirizzarli lei a beneficenze di sua scelta.

Particolarmente eclatante il fatto che Sanders sventola bandiera bianca con l’aggravarsi della pandemia, e subito si sposta a far parte della claque per Biden, senza chiedere nulla in cambio. Gli elettori delle primarie hanno tutti espresso un sostegno particolarmente alto per la parte della piattaforma di Sanders dedicata alla riforma sanitaria: “Medicare for All”. Cosa fa Sanders? In questo momento di crisi più forte provocata dalla pandemia, si defila e non fa assolutamente nulla per sostenere “Medicare for All” proprio quando mai in precedenza ce n’era un bisogno così forte e sarebbe stato tanto apprezzata e voluta. Questa la gelatina di Sanders di fronte alle manovre dell’oligarchia…

L’oligarchia Dem, che ormai ben conosce il vero Sanders grazie ai decenni in cui ha de facto fatto parte del partito Dem, ha quindi subito rincarato la dose a vantaggio della faccia senile e mummificata dell’oligarchia, Joe Biden. Lo stato di NY (che ovviamente include NYC e quindi anche i luoghi dove Sanders è cresciuto, e quindi ha anche un certo sostegno nostalgico oltre che della base delle primarie), diretto dal governatore Andrew Cuomo, che è tra i personaggi più ostili alle fazioni progressiste all’interno dei Dem, ha deciso di usare la scusa della covid 19 per annullare le primarie (benché in parecchi altri stati le primarie siano state tenute regolarmente, quando si era già perfettamente coscienti della pandemia: guarda caso tutti stati, soprattutto del sud, dove si sapeva che Biden godeva di un sostegno più forte). Ovviamente grande indignazione giustificata da parte della base di Sanders in seguito… Cosa fa ora il demagogo del Vermont? Improvvisamente si indigna, in maniere di un farsesco populismo degno di Trump, quando è stato lui in primis ad abbandonare le primarie, a gettare il suo sostegno incondizionato e senza contropartita in appoggio a Biden. Focalizza questa pseudo-indignazione contro l’apparato Dem a NY, cercando in maniera tra disgustosa e patetica per chi abbia occhi per vedere e materia grigia per analizzare, di mostrarsi come meno puttanone dell’oligarchia, meno demagogo, di quanto sia di fatto. Suo argomento principale: il bisogno di “delegates” per mettere ca. ‘pressione’ riguardo la piattaforma della Convention, la stessa buffonata di argomentazione e pratica che aveva già proposto nel 2016 quando si inchinò nel più strisciante dei modi a Shillary, che avevo usato ogni mezzo legale e non per distruggere la sua campagna. Ora, tra gli ultimi sviluppi di questo manovra dei Dem dello stato di NY, abbiamo la causa legale intentata da Andrew Yang (una figura anomala delle primarie Dem, abbastanza esperto dei meccanismi tecnologici della devoluzione neoliberale, ma assolutamente mai uno che si sia dichiarato ‘socialista’; come la Tulsi Gabbard che non aveva ottiche politiche od organizzative fuori dalle primarie Dem, Yang alla fine si è arreso pure lui in modo piuttosto venduto, passando a commentatore della CNN, una delle reti propagandistiche che avevano fatto di tutto per distruggere la sua campagna sia con una censura del silenzio sia con distorsioni, omissioni e falsificazioni riguardo la sua campagna) per reinstaurare le primarie con tutti i candidati in lizza. Una causa legale coronata da successo, ma che conferma, per l’ennesima volta, la completa smidollatezza ed iper-servilismo di Sanders nei confronti delle oligarchie Dem, che non ha fatto nulla di simile alla causa di Yang, e che non ha nemmeno sostenuto la causa di Yang (vedi qui).

Oltre alla lezione fondamentale da imparare, che è appunto che non si otterrà mai nulla partendo dal partito Dem, che non sia un costante spostamento verso destra totalmente interno agli interessi dell’oligarchia, con coperture ipocrite retorico-identitarie per gli sprovveduti, c’è anche quella di dettaglio: se si vuole cominciare a costruire una ‘sinistra’ anche solo minimamente serie e fattiva, Sanders è il demagogo ed il circuitore per eccellenza da evitare ad ogni costo (e con lui la maggioranza dei ‘limousine-liberal’ tipo “The Nation”, una buona parte dei DSA di cricche analoghe, e via dicendo).