Diciamo no al tentativo di colpo di Stato in Bielorussia

pcbielorussia corteoDichiarazione del Comitato Centrale del Partito Comunista della Federazione Russa

da https://kprf.ru

Traduzione dal russo di Mauro Gemma per Marx21.it

Nelle elezioni presidenziali del 9 agosto 2020 in Bielorussia, il capo di Stato in carica Alexander Grigorievich Lukashenko ha ottenuto una vittoria convincente. Il sostegno ricevuto da parte degli elettori è determinato dagli indubbi successi conseguiti dal Paese in campo socio-economico. 


Nonostante il fatto che la Bielorussia sia priva di minerali, la leadership del paese, dopo il 1991, è riuscita non solo a preservare, ma anche ad aumentare il tenore di vita delle persone attraverso una gestione economica competente. L’ingegneria meccanica è stata conservata e si è sviluppata nella Repubblica. Un autocarro con cassone ribaltabile su tre nel mondo viene prodotto in Bielorussia. I trattori prodotti a Minsk operano in decine di paesi in tutto il mondo. I trattori pesanti prodotti in Bielorussia sono il “cavallo di battaglia” dei sistemi missilistici mobili Topol e Yars che garantiscono la sicurezza della Russia. È in corso lo sviluppo di industrie ad alta tecnologia, principalmente elettronica e della strumentazione.

La Bielorussia ha un’agricoltura potente basata sulle tecnologie più avanzate. Molta attenzione è dedicata al rafforzamento dei sistemi educativi e sanitari. Stanno emergendo nuovi settori dell’economia, compreso il nucleare. La cultura nazionale gode di ampio sostegno da parte dello Stato. È su questa base che nelle condizioni più difficili della crisi economica mondiale, si preservano stabilità e prospettive di un futuro dignitoso per il Paese.

Tuttavia, i successi della Bielorussia e in particolare i suoi rapporti fraterni di alleata con la Russia causano un rifiuto inconciliabile dei nostri “ipocriti amici” in Occidente. Per molti anni i tentativi di ricatto diretti e segreti e le pressioni violente sulla leadership della Repubblica non hanno subito interruzione. Vengono introdotte sanzioni economiche e politiche. A poco a poco, da molti anni, una “quinta colonna” si è costituita tra i destinatari di borse di studio, tra i fondatori di varie organizzazioni non governative e centri di ricerca. Si stanno addestrando giovani alla russofobia e all’ammirazione dell’Occidente. Per questo vengono utilizzate le più moderne tecnologie dell’informazione, principalmente i social network.

Le attività sovversive, in cui sono particolarmente attivi gli Stati Uniti e i loro vassalli in Polonia, in cui vengono investite ingenti somme di denaro, hanno tutte le caratteristiche di una guerra ibrida contro la Bielorussia. La natura delle azioni della cosiddetta “opposizione”, la sua aggressività e le conseguenze delle istruzioni dei centri stranieri, mostrano che ciò che sta accadendo in Bielorussia non è una sorta di espressione spontanea del malcontento della gente. È abbastanza ovvio che si tratta di un tentativo di portare a compimento un colpo di Stato. Ciò è dimostrato dalla partecipazione alle rivolte dei gruppi banderisti (nostalgici del collaborazionismo con Hitlerdell’Ucraina, degli eredi dei “fratelli della foresta” provenienti dalla Polonia e dagli Stati baltici, dei liberali russi.

Abbiamo già visto le terribili conseguenze di un simile colpo di stato in Ucraina. Questo paese fraterno si trova ora in uno stato di disastro nazionale con la distruzione totale dell’industria e dell’agricoltura, il collasso dell’istruzione e dell’assistenza sanitaria, la corruzione, la disoccupazione e la povertà diffusa, la fuga di milioni di persone all’estero in cerca di lavoro.

Non c’è dubbio che il cambiamento nella leadership della Bielorussia, che i nostri oppositori in Occidente stanno cercando, porterebbe immediatamente a una privatizzazione su larga scala, o meglio, al saccheggio sfrenato del tesoro nazionale del paese, alla distruzione di tutte le conquiste nella sfera sociale, all’emergere dell’istruzione e dell’assistenza sanitaria retribuite. Milioni di persone precipiterebbero nella povertà.

L’Occidente, che sostiene di avere a cuore il destino della democrazia, non ha assolutamente bisogno dei prodotti dell’ingegneria meccanica e dell’agricoltura bielorusse. I “benefattori” occidentali hanno bisogno solo di manodopera a basso costo dalla Bielorussia. Tutto questo non è accaduto solo in Ucraina. La distruzione dell’Unione Sovietica sotto l’influenza di forze esterne e dei loro agenti ha portato a un mostruoso degrado di tutte le sfere della vita in Russia.

A questo proposito, particolare sconcerto è causato dalla posizione di alcuni leader dell’opinione pubblica russa, che si sono lanciati improvvisamente in una campagna accusatoria nei confronti della leadership della Bielorussia. Si possono capire i media russi apertamente filo-occidentali e vari blogger, russofobi e anticomunisti che odiano tutto ciò che è sovietico. Ma quando certi nostri “patrioti” abboccano a questa esca, sorge il dubbio sulla sincerità delle loro convinzioni. Dobbiamo imparare dalle dure sconfitte che la grande fratellanza dei popoli sotto forma di Unione Sovietica ha subito negli ultimi decenni.

Il PCFR condanna fermamente il tentativo di colpo di Stato compiuto da forze filo-occidentali, che fanno affidamento sulle loro clientele e su elementi nazionalisti nella società bielorussa. Siamo convinti della vittoria del popolo bielorusso su coloro che vogliono farlo precipitare in una catastrofe simile a quelle che hanno già sperimentato numerose repubbliche ex sovietiche.

A questo proposito, il Partito Comunista della Federazione Russa saluta ancora una volta la vittoria delle forze patriottiche della Bielorussia, guidate dal presidente A.G. Lukashenko. Siamo profondamente convinti che i bielorussi hanno fatto l’unica scelta giusta che consentirà al paese di continuare il suo sviluppo creativo a beneficio dell’intero popolo e di guardare con fiducia al futuro!