Melenchon: “Alla base di tutto in politica c’è la questione della sovranità popolare”

melenchon bgPubblichiamo come contributo alla discussione

da lantidiplomatico.it

Senso Comune

Jean-Luc Mélenchon: «Nella France Insoumise, rifiutiamo la logica delle forze social-liberiste quando invocano l'”internazionalismo” come maschera del grande capitale. La parola internazionalismo sta a significare un accordo tra nazioni e tra popoli che sono organizzati democraticamente a livello nazionale. Le persone trascorrono molto tempo a discutere di nazionalismo e di internazionalismo, ma la scelta che affrontiamo più spesso è tra lottare a favore della sovranità popolare o contro di essa. Invocare l’Unione europea come organizzazione internazionalista equivale, a mio parere, a uno svuotamento di significato del termine. Per gran parte dell’Europa è il luogo in cui i diritti democratici si dissolvono.


Ciò che viene applicato in Europa è l’equivalente moderno della “dottrina Brèžnev”, in cui la Commissione europea è autorizzata a intervenire nei paesi per preservare lo status quo. È stato il signor Juncker a dire che “non ci può essere democrazia al di fuori dei trattati europei”. Noi al contrario pensiamo che che non ci possa essere democrazia all’interno dei trattati europei. Non è democratico che una Commissione che nessuno ha eletto imponga ai singoli paesi cosa dovrebbero e non dovrebbero fare, cosa è e non è accettabile. Dovrebbero essere i parlamenti a decidere.


Quindi non è vero che la scelta è tra il nazionalismo e l’internazionalismo rappresentato dalla UE. L’UE è la negazione della democrazia, è l’incarnazione dell’idea che esiste un dominio – l’economia – che si trova al di sopra della sovranità popolare. [Ma la democrazia stessa], radicata nell’auto-organizzazione popolare, nasce precisamente come mezzo per controllare l’economia e limitare il potere che alcuni esercitano sugli altri.


Oggi ciò può avvenire solo all’interno del contesto nazionale. Se ci fosse un quadro più ampio di sovranità democratica e popolare, a livello europeo, saremmo a favore di ciò. Noi vogliamo un’Europa che parli il linguaggio della libertà, dell’uguaglianza e della fratellanza: un buon salario, un buon sistema di welfare, una buona educazione. Come disse una volta il socialista francese Jean Jaurès, l’unica questione posta in politica è quella della sovranità popolare. Tutto il resto discende da essa, compresa la questione della distribuzione della ricchezza, perché essa è di per sé una questione di riaffermazione della democrazia».