Potrà scoppiare una nuova guerra fredda?

Quotidiano del Popolo online, 16 dicembre 2011

Traduzione dal francese di Francesco Rozza per Marx21.it

 

usa marina_pacifico-w300Il Presidente americano Barack Obama ha partecipato per la prima volta al sesto vertice dell’ Asia orientale che ha avuto luogo quest’anno a Bali, in Indonesia. Successivamente, egli e il segretario di Stato americano Hillary Clinton hanno approfittato di tutte le occasioni possibili per fare conoscere le loro idee sul così detto“ritorno degli Stati Uniti in Asia”.

Obama ha annunciato che gli Stati Uniti hanno deciso d’ inviare un distaccamento di 2.500 soldati che saranno di stanza in Australia, mentre Hillary Clinton ha dichiarato che il ventunesimo secolo sarà “il secolo degli Stati Uniti del Pacifico”. Tutte queste dichiarazioni e tutte queste disposizioni, adottate dagli americani per strombazzare il loro cosiddetto “ritorno”, sono seguite con trepidazione dal mondo intero che presta una grande attenzione all’evolvere della situazione.

Il “Wall Street Journal„ ha pubblicato il 25 novembre scorso un articolo scritto da Hugh White, eminente docente universitario australiano ed ex segretario aggiunto alla difesa nazionale. È detto in quest’articolo che porta il titolo “la dottrina Obama”, che la visita del Presidente americano in Asia segna la nascita “della dottrina Obama”. L’ articolo fa il raffronto tra “la dottrina Obama„ e “la dottrina Truman”, e considera che esse si propongono lo stesso obiettivo di neutralizzare il rivale. La seconda, enunciata il 12 marzo 1947, rappresentò la base della politica degli Stati Uniti contro il blocco comunista durante la guerra fredda. Essendosi proposta come scopo principale di contrapporsi all’Unione Sovietica, ha segnato l’inizio della guerra fredda.

Per quanto riguarda la prima, mira soprattutto ad impedire lo sviluppo della Cina. Hugh White pensa che questo sia un grave errore commesso dagli americani e qualora persistessero in questa strategia, potrebbero pagarlo caro.

 

Con la nascita “della “dottrina Obama”, è possibile che una nuova guerra fredda divampi? Per potere rispondere a questa domanda, è necessario in primo luogo conoscere correttamente, e soprattutto comprendere perfettamente la situazione generale del nostro mondo attuale. Molti anni sono trascorsi dalla vecchia guerra fredda e col passar del tempo, l’ epoca della guerra e della violenza rivoluzionaria è stata archiviata ed il nostro mondo è entrato in una nuova fase caratterizzata dalla pace e lo sviluppo. Così, la pace, lo sviluppo e la cooperazione sono diventati la corrente principale della nostra epoca e nessuna forza al mondo può impedire, arginare ed interrompere questa corrente della storia.

 

Tuttavia, esiste ovviamente nel nostro mondo un’altra corrente che spinge alla guerra fredda, allo scontro e al conflitto. Per quanto la riguarda, la Cina non desidera in nessun modo ed assolutamente iniziare una nuova guerra fredda contro gli Stati Uniti.

Inoltre, perché la guerra fredda possa scoppiare occorre che una delle due parti interessate agisca per darle inizio. La guerra fredda tra gli Stati Uniti e l’ Unione Sovietica è stata possibile per il fatto che i due paesi erano rivali e si disputavano l’ egemonia mondiale, cosa che è completamente contraria agli scopi della Cina di oggi che non ricerca in nessun modo questo tipo di egemonia e che ha sempre dichiarato che la sua politica fondamentale è di opporsi fermamente, risolutamente ed inflessibilmente all’egemonia mondiale, da qualunque parte essa provenga.

 

In quanto alla lotta istigata tra queste due principali correnti, di cui una si prefigge la pace, lo sviluppo e la cooperazione mentre l’ altra raccomanda sempre la guerra fredda, il confronto ed il conflitto, la Cina si allinea fermamente a sostegno della prima opponendosi risolutamente e vigorosamente alla seconda e non desidera assolutamente iniziare una nuova guerra fredda contro gli Stati Uniti. D’ altra parte, le relazioni sino-americane di oggi, per la loro natura sono completamente diverse dalle relazioni sovieto-americane.
Allora, le relazioni sovieto-americane erano soprattutto basate sulla rivalità e sulla ricerca dell’egemonia mondiale, mentre nella nostra epoca le relazioni sino-americane sono basate soprattutto sulla cooperazione.

 

Non esisteva nessuna relazione di interdipendenza nelle relazioni economiche tra l’ Unione Sovietica e gli Stati Uniti: il volume commerciale dei due paesi ha raggiunto soltanto 4 miliardi di dollari USA negli anni migliori. Oggi, il volume globale del commercio sino-americano ammonta a più di 400 miliardi di dollari USA. Inoltre, l’ Unione sovietica non deteneva debiti pubblici americani, mentre la Cina è ora il più grande paese del mondo detentore di questo debito. In occasione della guerra fredda, gli Stati Uniti e l’ Unione Sovietica non pensavano in nessun modo allo sviluppo delle loro relazioni ma, al contrario, ciascuna delle due parti cercava tagliare l’ erba sotto i piedi dell’altra, a neutralizzarne e contrastarne gli sforzi ed a condurre “una guerra di intermediari”.

 

Quanto alla Cina, nel corso dei trenta anni che hanno segnato il suo emergere e il suo sviluppo, pur compiendo grandi sforzi per realizzare una crescita economica notevole, ha pensato di condividere le sue acquisizioni ed i risultati dei suoi successi con il mondo intero, anche con il partner economico degli Stati Uniti, cosa che ha procurato profitti e vantaggi a tutti. Agendo così, la Cina non ha pensato affatto di applicare una politica di circostanza dipesa da ragioni di convenienza temporanea, poiché la sua decisione è stata presa in corrispondenza con la sua strategia di sviluppo pacifico.

 

Il 12 novembre, in occasione della riunione a Honolulu, nelle Hawaï, con il suo omologo americano Barack Obama, il Presidente Hu Jintao ha indicato: “come il rafforzamento della cooperazione tra le due grandi potenze, la Cina e gli Stati Uniti, sia la sola scelta corretta. Lo sviluppo tra la Cina e gli Stati Uniti di relazioni di cooperazione e di partenariato basate sul rispetto reciproco ed i vantaggi reciproci è una decisione importante presa dai due paesi in considerazione dei loro interessi comuni e delle responsabilità che devono assumere entrambi e dopo le conclusioni strategiche che’ hanno tratto in comune”.

 

Questa dichiarazione espone e spiega la politica della Cina in merito agli Stati Uniti e questa politica verrà applicata in modo fermo e determinato. Lo sviluppo della Cina si trova attualmente ad un punto di svolta, poiché il secondo decennio del 21° secolo riveste per essa un’importanza essenziale. Indipendentemente dall’evoluzione e dal cambiamento della situazione internazionale, la politica cinese della via dello sviluppo pacifico rimarrà invariata come del resto la sua strategia d’ apertura verso l’ esterno per garantire vantaggi reciproci e una cooperazione mutuamente vantaggiosa; continuerà ad essere applicata.

 

In breve, la Cina è determinata a proseguire la sua marcia in avanti conformandosi alla corrente generale mondiale. Si oppone fermamente ad una nuova guerra fredda a cui alcuni cercano di incitarla e stimolarla e farà tutto il possibile per non cadere nella trappola, poiché si tratterebbe di una via che condurrebbe il mondo intero al disastro ed alla catastrofe. Questa corrente, che va contro la storia, è destinata al fallimento, non c’è alcun dubbio!