La Nato resta in Libia

da La voce della Russiahttp://italian.ruvr.ru/2011/09/23/56618947.html

 

latuf us-libya-m“Resteremo qui finché sarà necessario”, – ha dichiarato il Segretario Generale della Nato Anders Fogh Rasmussen, commentando la decisione di prorogare l’operazione militare in Libia che il Consiglio dell’Alleanza ha adottato a livello di rappresentanti permanenti. Comunque egli non ha precisato quanto tempo sarà necessario concretamente. Formalmente l’operazione viene prorogata di tre mesi, ossia fino alla fine del 2011. Di fatto, secondo la dichiarazione di Rasmussen, essa viene prorogata finché il popolo libico non “avrà preso in mano il proprio destino” per potere garantire un “passaggio sicuro” ad una nuova Libia”.

Secondo quali criteri sarà determinata la conclusione del processo nonché il grado di “sicurezza” del passaggio ad “ una nuova Libia”? – questo problema rimane aperto. A giudicare dalle formulazioni ellittiche del Segretario Generale dell’Alleanza Nord-atlantica, ciò può durare tanto a lungo quanto lo desideriamo!

Il Signore Rasmussen ha sottolineato anche che l’Alleanza intende continuare a difendere la popolazione della Libia secondo le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’ONU e le richieste da parte delle nuove autorità del Paese. Gli appelli che i rivoltosi rivolgono all’Occidente sono comprensibili. Il nuove potere vuole porre fine quanto prima al vecchio potere. Quanto al proseguimento della cosiddetta “protezione” della popolazione in base alla relativa risoluzione dell’ONU, qui non c’è certezza! In Particolare, commentando in una delle sue recenti interviste le azioni dell’Alleanza in Libia, il rappresentante permanente della Federazione Russa Dmitry Rogosin ha fatto notare che a suo tempo gli alleati europei avevano un’alternativa al blocco militare. E più precisamente – l’Unione Europea. Ma secondo le parole di Rogosin, l’Ue aveva perduto l’orientamento dimostrando di non avere la propria fisionomia. Di conseguenza, – ritiene Rogosin,- l’Alleanza si era semplicemente arrogato il diritto di decidere. È difficile capire – riassume Rogosin,- come si può proteggere la popolazione civile distruggendola.

Intervenendo alla Conferenza dei cosiddetti “amici della Libia” svoltasi la settimana scorsa a Parigi il Presidente della Francia Nicola Sarcozy ha dichiarato che l’intervento militare dell’Occidente ha consentito di salvare decine di migliaia di vite umane e che occorre proseguire i bombardamenti fino all’eliminazione completa della minaccia da parte dei seguaci del regime abbattuto.

Al microfono l’esperto militare russo Igor Korotchenko, direttore del periodico “La difesa nazionale”:

“Sin dall’inizio le azioni della Nato in Libia erano una violazione delle norme del diritto internazionale poiché si trattava di sostenere la rivolta armata contro il governo legittimo. La decisione dell’Alleanza di prorogare il suo mandato è un segno, innanzitutto, del fatto che sul territorio libico restano focolai delle resistenza armata. Seconda cosa. L’alleanza ha dichiarato che in caso di lotta partigiana da parte di Gheddafi e dei suoi seguaci, essa è pronta a mettere in opera il suo arsenali nucleare. È chiaro che le norme fondamentali del diritto internazionale in Libia si sono calpestate.”