No alla guerra in Siria. Sì ai diritti umani e alla legalità

da Associazione Peacelink

 

peacelinkLe sottoscritte organizzazioni non governative umanitarie e a difesa dei diritti umani chiedono con forza alle Nazioni Unite e alla comunità internazionale di agire immediatamente per fermare ogni tentativo di intervento militare straniero contro la Siria e di favorire una vera mediazione svolta in buona fede. Questa imperdonabile negligenza non può continuare.

Com’è noto, nei mesi scorsi c’è stata una crescente campagna mediatica internazionale sugli eventi in Siria, spesso basata su resoconti parziali e non verificabili, com’è già successo nel caso della Libia.

 

Quello che si sa è che sono in corso violenti scontri fra truppe governative e le truppe di insorti dell’autoproclamato Esercito di Liberazione della Siria, con basi in Turchia al confine con la Siria, e che questo crescendo di violenze ha già provocato enormi perdite anche di civili. I civili innocenti sono le prime vittime di ogni guerra. Entrambe le parti armate hanno dunque responsabilità. Ma l’intervento militare esterna non è assolutamente il modo per proteggere i civili e i diritti umani.

 

AFFERMIAMO CON FORZA CHE:

 

1) Il cosiddetto “intervento militare umanitario” è la soluzione peggiore possibile e non può ritenersi legittimo in nessun modo; la protezione dei diritti umani non viene raggiunta dagli interventi armati;

2) al contrario le guerre portano, come inevitabili conseguenze, ad imponenti violazioni dei diritti umani (come si è visto nel caso della “guerra umanitaria” in Libia);

3) l’introduzione di armi dall’estero non fa che alimentare la “guerra civile” e pertanto dev’essere fermato;

4) non è tollerabile che si ripeta in Siria lo scenario libico, dove una “no-fly zone” si è trasformata in intervento militare diretto, con massacri di civili e violazioni dei diritti umani.

 

VI CHIEDIAMO CON FORZA DI FAVORIRE:

 

1) una mediazione neutrale tra le parti e un cessate il fuoco: ricordiamo che la proposta avanzata da alcuni paesi latinoamericani del gruppo Alba è gradita anche all’opposizione non armata;

2) un’azione per fermare l’interferenza militare e politica straniera, volta a destabilizzare il paese;

3) il reintegro della Siria nel Blocco Regionale;

4) lo stop a tutte le sanzioni che attualmente minacciano il benessere dei civili;

5) una missione d’indagine internazionale parallela da parte di paesi neutrali per accertare la verità;

6) l’invio di osservatori internazionali che verifichino fatti e notizie che circolano attualmente privi di verifiche e di verificabilità.