La ricca opera di Losurdo continuerà a illuminare la lotta per il socialismo

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Un particolare ringraziamento a Mauro Gemma

l’omaggio del PCdoB e della Fondazione Mauricio Grabois

Traduzione di Mauro Gemma per Marx21.it

Il PCdoB e la Fondazione Mauricio Grabois hanno rilasciato una nota in occasione della morte del filosofo italiano Domenico Losurdo, nella pienezza della sua produzione intellettuale. La nota sottolinea la lunga amicizia di Losurdo con il Partito Comunista del Brasile e le collaborazioni con Grabois attraverso seminari, interviste, saggi e edizioni nazionali dei suoi libri.


Le forze rivoluzionarie, progressiste, e in particolare il movimento comunista internazionale, hanno perso giovedì uno dei più rilevanti pensatori marxisti contemporanei. L’eminente filosofo marxista Domenico Losurdo è morto in Italia all’età di 77 anni. Egli ha tradotto bene il motto del suo maestro Karl Marx: “Più importante che interpretare il mondo è trasformarlo”. Losurdo associava il lavoro intellettuale inarrestabile e fecondo con la sua militanza comunista e antimperialista.

Oltre a onorare la vita e l’eredità teorica e politica di Domenico Losurdo, il PCdoB porge le sue condoglianze alla sua famiglia, in particolare alla moglie Hute e al figlio Federico, ai suoi compagni e al popolo italiano.

Losurdo ha studiato a Tubinga (Germania) e Urbino (Italia). E’ diventato presidente della Hegel-Marx International Society for Dialectical Thought e membro fondatore dell’associazione Marx XXI e della Gramsci International Society (IGS). Ha insegnato Filosofia della storia all’Università di Urbino. Autore prolifico, ha scritto dozzine di opere essenziali di filosofia, storia e scienze politiche, nelle quali ha affrontato temi e dibattiti importanti volti a rafforzare il movimento rivoluzionario e trasformatore. Molti di questi lavori sono stati pubblicati in Brasile.

Uno dei suoi grandi obiettivi era quello di demolire i miti creati dal liberalismo. Tra questi c’era il fatto che l’instaurazione della democrazia politica e dei diritti umani, senza distinzione di sesso, età o razza, sarebbe stata una conseguenza dello sviluppo pacifico e non conflittuale del liberalismo borghese. Losurdo dimostra la falsità di questa tesi. La schiavitù e il liberalismo hanno vissuto molto bene per oltre un secolo. L’Inghilterra fu arricchita dalla tratta degli schiavi, e gli Stati Uniti furono un paese schiavista fino al 1865, e anche in seguito continuarono a escludere i neri dai diritti civili e politici. Nessuno di questi paesi e i loro ideologi liberali hanno inquadrato nel concetto di umanità i popoli sotto il giogo del colonialismo, considerati “razze inferiori” incapaci di autogoverno. Gran parte delle conquiste democratiche e sociali sono state ottenute dalla lotta della classe operaia.

Losurdo è stato un difensore dei processi di costruzione del socialismo del ventesimo secolo, sebbene fosse critico nei confronti degli errori commessi. Sapeva che, nonostante i numerosi problemi e le carenze presentate, l’equilibrio del primo ciclo del socialismo ha portato grandi risultati per gli operai e l’umanità. Per lui, non si potevano capire i progressi democratici e i movimenti di emancipazione che si sono verificati negli ultimi cento anni, ignorando l’esistenza dell’Unione Sovietica e del movimento comunista internazionale. Hanno incentivato decisamente la liberazione dei popoli dominati, la lotta contro il nazismo, il razzismo e il sessismo. Per questo motivo, la sinistra non dovrebbe capitolare di fronte all’offensiva ideologica liberal-borghese che cerca di demolire quelle esperienze complesse e contraddittorie, presentandole in modo riduzionistico come totalitarie.

Come ha scritto, riferendosi ai partiti marxisti che capitolavano di fronte all’offensiva ideologica neoliberale, “se l’autocritica è il presupposto della ricostruzione dell’identità comunista, l’autofobia è sinonimo di capitolazione e rinuncia ad un’identità autonoma”. E continua: “la classe dominante consolida il suo dominio, privando le classi subalterne non solo della prospettiva del futuro, ma anche del proprio passato (…). La memoria storica è, quindi, uno dei motivi fondamentali su cui si sviluppa la lotta ideologica di classe “.

Losurdo ha anche seguito con attenzione – e molto ottimismo – le esperienze di costruzione del socialismo al giorno d’oggi, specialmente in Cina. Ammirava l’esempio di quella grande nazione orientale che ha spezzato i legami del colonialismo, sviluppato le sue forze produttive ed è divenuta una potenza mondiale e un riferimento per altri paesi che cercano alternative per lo sviluppo al di fuori del dogma neoliberista dettato dall’imperialismo.

Infine, si è stabilita un’amicizia reciproca tra Domenico Losurdo e il Brasile. Gran parte del suo lavoro è stato tradotto e pubblicato nel Paese da diversi editori. E’ uno degli autori marxisti più letti nel paese. Gli piaceva scherzare sul fatto che fosse più conosciuto e letto tra i brasiliani che in Europa. Ogni anno veniva in Brasile e ha viaggiato in diversi stati, partecipando a presentazioni di libri e a conferenze.

C’è stata una grande amicizia tra Losurdo e il Partito Comunista del Brasile (PCdoB). Amicizia di oltre un decennio. Ha partecipato a numerosi eventi organizzati dalla Fondazione Mauricio Grabois in varie città del paese, tra cui segnaliamo la sua presenza, come relatore principale nel 2017, al seminario sul centenario della rivoluzione russa e per il 95 ° anniversario della fondazione del Partito comunista brasiliano. Grabois, in collaborazione con la casa editrice Anita Garibaldi, ha pubblicato quattro libri di Losurdo. Saggi importanti sono stati pubblicati anche in altri libri, così come dense interviste sono state concesse alla rivista Princípios e al portale Grabois.

Losurdo è stato ricevuto più volte dalla dirigenza nazionale di PCdoB, quando si è evidenziata una grande affinità nella sfera delle idee, tra cui la necessità di articolare la lotta nazionale e antimperialista con la lotta per la conquista del socialismo.

Domenico Losurdo è scomparso, ma ha lasciato in eredità un lavoro ricco e imprescindibile che continuerà a nutrire il cammino dell’emancipazione nazionale e sociale della classe operaia e dei popoli. Viva la sua memoria e la sua eredità!

San Paolo, 28 giugno 2018.

Luciana Santos
Presidente del Partito Comunista del Brasile – PCdoB

Renato Rabelo
Presidente della Fondazione Mauricio Grabois