La riorganizzazione del PCdoB e la sua identità politica e ideologica

pcdob118789di José Reinaldo Carvalho, responsabile delle Relazioni Internazionali del Partito Comunista del Brasile (PCdoB)

da vermelho.org.br

Traduzione di Marx21.it

Il 18 febbraio ricorreva il 56° anniversario della Conferenza Nazionale Straordinaria che decise di riorganizzare il Partito Comunista del Brasile (PCdoB) su basi marxiste-leniniste. Sotto la direzione di João Amazonas, Maurício Grabois, Pedro Pomar, Carlos Danielli e altri rivoluzionari, la conferenza del 1962 sancì la definitiva rottura dei comunisti brasiliani con l’opportunismo di destra.

A rigor di termini, la conferenza rifondò il Partito Comunista, che era caduto nella palude del revisionismo e aveva adottato la strategia riformista della conciliazione di classe.

Fu un momento glorioso della storia del movimento comunista in Brasile. Con quella decisione, il PCdoB decise di essere un partito rivoluzionario, marxista-leninista, della lotta di classe, un partito dei lavoratori e del popolo oppresso, partito di lotta e dell’ampia unità delle forze democratiche, patriottiche e popolari. Un partito, il cui obiettivo strategico è il socialismo e il cui ideale è il comunismo.

La rottura del 1962 fu il risultato delle divergenze nel Comitato Centrale che si erano aggravate gradualmente dalla metà degli anni 50, in cui si intrecciavano temi internazionali e nazionali. Le divergenze nel Movimento Comunista Internazionale intorno alle risoluzioni del 20° Congresso del Partito Comunista dell’Unione Sovietica ebbero un forte impatto tra i comunisti brasiliani e divisero i campi. Per quanto riguarda i temi nazionali, i punti di dissenso furono la dichiarazione del marzo 1958 e le tesi per il Quinto Congresso, del 1960. Nei due documenti, la direzione del PCB proponeva una strategia e una tattica di costruzione di un fronte ampio che subordinava gli interessi del proletariato alla borghesia nazionale e aderiva alla limitata politica di sviluppo nazionale del governo di Juscelino Kubitscheck. Fu di Maurício Grabois, nel testo Due concezioni, due orientamenti politici il merito della critica più convincente alla direzione del partito, allora guidata da Prestes.

Nel celebrare la data della riorganizzazione del PCdoB, occorre ricordare che gli anni 1960 conobbero altre rotture importanti all’interno del vecchio PCB, anche come reazione politica e ideologica alla deriva opportunista di destra. Vanno rilevate le dissidenze di Carlos Marighella, che si tradusse nella creazione di Azione di Liberazione Nazionale (ALN) e di Mário Alves che fondò il Partito Comunista Brasiliano Rivoluzionario (PCBR). Più tardi, nel 1980, lo stesso Luís Carlos Prestes, segretario generale al momento della separazione tra PCdoB e PCB, ruppe con quest’ultimo, lasciando le sue file. All’inizio degli anni 1990, di fronte all’atto finale della degenerazione, quando sotto la direzione di Roberto Freire il vecchio partito comunista si trasformò in PPS – un esempio della resa che caratterizza qualsiasi avventuriero in cerca di carriera elettorale, al servizio dei partiti neoliberali e antioperai – si distinse la resistenza di comunisti come Horácio Macedo, Zuleide Faria de Melo, Oscar Niemeyer e altre centinaia di militanti e quadri intermedi che si opponevano alla liquidazione del PCB.

Dopo la Conferenza Nazionale Straordinaria del 18 febbraio 1962, i comunisti hanno avviato una ciclopica lotta per costruire e affermare la propria identità politica e ideologica in mezzo a crescenti minacce. Il PCdoB è immerso in uno sforzo permanente per apprendere dalle lezioni della storia e afermarsi come un’organizzazione politica che non transige sui principi e non rinuncia alla missione storica di lottare per il socialismo, ragione essenziale della sua esistenza.

Allo stato attuale, nell’ambito degli sforzi per costruire un fronte ampio, democratico, popolare e antimperialista, è necessario unire le forze della sinistra conseguente per creare una dinamica politica e organizzativa in cui siano mobilitate le classi lavoratrici e le più vaste masse popolari, allo scopo di sconfiggere il regime golpista e accumulare forze per la realizzazione di trasformazioni strutturali di carattere democratico, popolare e patriottico.

E’ indispensabile perseverare negli sforzi per il rafforzamento politico, ideologico, organizzativo, di massa ed elettorale del PCdoB, nell’unità con altri settori conseguenti della sinistra. In un momento di profonda crisi del capitalosmo, e in cui le politiche delle classi dominanti brasiliane e dell’imperialismo sono sempre più antidemocratiche, antipopolari, antinazionali e belliciste, il Partito Comunista deve mantenere nitido l’orizzonte socialista, consolidare la sua identità di classe e ideologica e rafforzare i suoi legami con le masse popolari e lavoratrici. Qualsiasi sia il metodo tattico necessario all’accumulazione di forze e per quanto flessibili possano essere i comunisti, ancor di più deve essere affermato il carattere rivoluzionario della loro strategia e il loro profilo politico e ideologico.