Discorso introduttivo del 19° Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai

zyuganov aprile2017di Ghennady Zyuganov, Presidente del Partito Comunista della Federazione Russa

da solidnet.org

Traduzione di Mauro Gemma

Il centenario della Grande Rivoluzione Socialista d’Ottobre che ci vede riuniti in questa sede in questi giorni si sta celebrando in tutto il mondo. Sono poche le conquiste e le realizzazioni conosciute dalla Storia che possano essere confrontate per significato e grandezza a quelle della Rivoluzione d’Ottobre del 1917.

Oggi, in ogni regione della Terra c’è chi sta riflettendo sul significato del Grande Ottobre, e il suo cuore sta battendo con speciale emozione ascoltando le parole Lenin, partito dei bolscevichi e Potere Sovietico.

100 anni fa i lavoratori del nostro paese hanno issato la Bandiera Rossa sulla Russia. Furono i trascendentali “100 giorni che hanno sconvolto il mondo”. In ogni angolo del pianeta sono arrivate le parole d’ordine brevi e comprensibili per ogni singola persona. “Pace ai popoli!”, “Pane agli affamati!”, “Fabbriche agli operai!”, “Potere ai Soviet!”. Tali parole furono ascoltate innanzitutto da   coloro che con la loro intelligenza e talento producono i principali valori sulla Terra. Le ascoltarono anche i popoli oppressi delle colonie dalle quali il capitale aveva sottratto i soldati mandati a marcire nelle trincee della Prima Guerra Mondiale.

I fari dell’incrociatore “Aurora” non hanno solo illuminato il Palazzo d’Inverno, ma hanno anche liquidato le tenebre della schiavitù capitalista. Milioni di persone hanno conquistato la speranza. Tutte loro hanno potuto ripetere le parole di Mayakovski sulla Rivoluzione: “Che tu sia glorificata quattro volte, benedetta!”.

Ma in Russia non c’è solo stata una grande rivoluzione sociale. Qui è nato per la prima volta uno Stato che ha materializzato il sogno secolare dell’umanità: la giustizia, l’uguaglianza e la fraternità. Un sogno, la cui realizzazione sembrava irraggiungibile fino al momento in cui Lenin e i suoi compagni hanno sollevato il popolo nell’insurrezione contro l’oppressione plurisecolare e l’umiliazione.

Per questo, la rivoluzione non ha rappresentato solo un passo verso cambiamenti politici e sociali senza precedenti. Ha trasmesso la luce delle grandi trasformazioni morali, che hanno cambiato il mondo e hanno influito sulla concezione del mondo delle persone nei più diversi angoli del Pianeta.

E’ ciò che ci ricordano le parole del leader della lotta di liberazione nazionale, il primo ministro dell’India Jawaharlal Nehru: “La rivoluzione sovietica ha dato impulso a un progresso importantissimo della società umana e ha innescato una fiamma brillante che è impossibile spegnere. Ha gettato le basi di una nuova civiltà verso la quale può avanzare il mondo”.

Come ha detto il Segretario generale del CC del Partito Comunista della Cina Xi Jinping: “Un secolo fa, i colpi di cannone della Rivoluzione d’Ottobre portarono il marxismo-leninismo in Cina. Le menti più avanzate della Cina hanno trovato nel marxismo-leninismo la via per risolvere i problemi del paese. E’ così che il popolo cinese ha trovato il sostegno nella sua ricerca dell’indipendenza nazionale, della libertà, della prosperità e della felicità”.

Nelle epoche precedenti anche le trasformazioni politiche più audaci non avevano potuto cancellare il fatto che che ci fossero sempre i grandi proprietari e i loro servi. Cambiavano i governanti e i clan al potere, crollavano le monarchie, si ridisegnavano i confini, si modificavano le costituzioni, Ma il potere rimaneva invariabilmente nelle mani della minoranza che sfruttava la maggioranza assoluta. Rimaneva nelle mani di coloro che sfruttavano milioni di persone, nelle mani di coloro che elevavano la disuguaglianza al rango di legge. Solo grazie alla Rivoluzione d’Ottobre i lavoratori, la manodopera senza diritti, sono diventati i creatori di un mondo nuovo, di una nuova storia.

Fino a quel momento l’umanità aveva vissuto oppressa dallo sfruttamento e da un’indecorosa ingiustizia. La maggioranza nasceva e moriva sotto l’oppressione senza alcuna possibilità di liberarsi dal giogo. Tale destino si tramandava da generazione a generazione. Con qualunque simbolo sulle bandiere nazionali, qualunque slogan fosse sbandierato, il timbro dell’ingiustizia era impresso su tutto il mondo e l’umanità viveva sotto il potere di leggi brutali e amorali. Unicamente i comunisti, prendendo il potere nell’ottobre del 1917 in Russia sono riusciti a rompere il circolo vizioso della storia universale. Ora il popolo cessava di essere ostaggio degli interessi del vertice dominante e diventava il padrone del proprio Stato e il suo principale creatore.

Il talentuoso poeta russo Aleksandr Blok ha scritto: “C’è una cosa che trasforma l’uomo in uomo: la conoscenza dell’ingiustizia sociale”. Oggi, noi, nel rendere omaggio alle grandi opere della Rivoluzione d’Ottobre, possiamo affermare con certezza: solamente l’aspirazione a sradicare l’ingiustizia sociale e la capacità di metterlo in pratica attribuiscono al potere il carattere genuinamente popolare e progressista.

Sono menzogneri e risibili gli intrighi di coloro che cercano di “abolire” il significato della Rivoluzione d’Ottobre. La Russia ha creato la sua rivoluzione nella sofferenza. E’ arrivata al socialismo percorrendo la lunga e dura strada dei sogni e delle aspirazioni. Alla Prima Guerra Mondiale rispondemmo con il “Decreto sulla Pace”. All’intervento straniero con i distaccamenti dell’Armata Rossa. Alla fame e alla rovina, con il “Decreto sulla Terra”, la Nuova Politica Economica, il Piano GOELRO. All’inflazione sfrenata, con la moneta d’oro sovietica. All’invasione fascista, il Paese dei Soviet rispose con il martirio della fortezza di Brest, l’eroismo e il coraggio di Leningrado e Stalingrado, con i dieci colpi di Stalin e la bandiera rossa sul Reichstag. La vittoria del 1945 fu forgiata nell’ottobre del 1917.

Pablo Neruda ha scritto che Lenin ha incarnato il grande sogno dell’umanità, mettendolo in pratica nel paese sovietico. La Rivoluzione d’Ottobre ha dato inizio a una nuova epoca, a una nuova era. I suoi principali ideali sono il lavoro e la solidarietà, l’uguaglianza, la fraternità e il collettivismo. Il corso degli eventi ha assunto una direzione qualitativamente nuova. Nel mappamondo comparve un paese dove il lavoratore aveva preso nelle sue mani le redini del potere. I risultati impressionarono tutto il pianeta. Il “miracolo sovietico” è la modernizzazione leninista-stalinista che in 20 anni ha aumentato il potenziale del paese di 70 volte. Sono migliaia le migliori fabbriche e imprese. La liquidazione dell’analfabetismo e la scienza avanzata, la conquista del cosmo e un potente scudo difensivo. Uniche sono le garanzie nel campo della salute, dell’istruzione e della protezione sociale.  La formazione dell’uomo nuovo, uomo-creatore, che ha precorso i tempi. E’ l’attenzione ai bambini, alle donne e agli anziani che è diventata il sacro obbligo dello Stato.

L’esempio del Paese dei Soviet è servito anche per dimostrare che solo il socialismo è in grado di valorizzare pienamente il talento creativo del popolo. E’ vero, in Russia anche prima della rivoluzione ci furono non pochi eminenti scienziati, scrittori, pittori e compositori. Ma quasi tutti loro provenivano dalla classe della nobiltà. Una persona di talento, non appartenente alla classe privilegiata, che nasceva in una famiglia umile non aveva quasi nessuna opportunità di mostrare il proprio talento e di condividere con la società i suoi frutti.

L’autentica libertà creativa ha dato a un grande numero di eccellenti autori della Russia e delle altre repubbliche sovietiche l’opportunità di presentare il XX secolo nelle grandiose opere letterarie, musicali, teatrali e cinematografiche. Mikhail Shólokov, Alexei Tolstoi, Leonid Leónov, Konstantín Fedin, Alexandr Fadéev sono alcuni dei grandi nomi che risaltarono nei primi decenni post-rivoluzionari. Li seguirono Alexandr Tvardovski, Konstantín Símonov, Yuri Bóndarev, Valentín Rasputin, Vasili Belov, Fiodr Abrámov. Non meno impressionante è stato anche il grande numero di eminenti registi cinematografici sovietici: Serghei Eisenshtein, Serguei Bondarchuk, Gigori Chujrai, Gueorgui Danelia, Marlen Jutsiev, Vladímir Menshov. Questi nomi sono conosciuti e ricordati in tutto il mondo. Ma per la maggioranza di loro la carriera artistica sarebbe stata impossibile senza le trasformazioni sociali e culturali promosse dalla Grande Rivoluzione d’Ottobre.

Il geniale scienziato Albert Einstein disse che creatori come Lenin stanno rinnovando la coscienza dell’umanità. Il suo saggio: “Perché socialismo”, scritto nel 1949, servì come riferimento per la magistrale lezione sul futuro della nuova generazione del Premio Nobel Zhorés Alfiórov, pronunciata alla Duma della Russia.

Indubbiamente, aveva ragione l’eccellente scrittore Alexei Tolstoi quando affermava che il socialismo era “l’espressione del genio umano in condizioni di superiore libertà sociale”. E anche lo scrittore tedesco Heinrich Mann ha detto: “Per l’Unione Sovietica il socialismo è la strada per la completa liberazione economica. Attraverso l’uguaglianza, verso la libertà”.

La libertà che il socialismo ha dato ad ogni persona è stata inserita nella Costituzione, la libertà di non essere povero e sfruttato, la libertà di non provare angoscia perché domani potresti perdere il lavoro, perché non potrai pagare l’affitto, il cibo, i vestiti e le medicine vitali indispensabili, non potrai pagare l’istruzione dei figli e fare in modo che non soffrano la fame. Di non avere risorse per aiutare i padri anziani. La libertà di sentirsi una persona libera, non merce vivente nel mercato del lavoro. La libertà che è diventata patrimonio di tutti, indipendentemente dalla loro origine sociale, nazionalità e professione. Patrimonio degli operai, dei contadini, degli scienziati, degli artisti. Solamente questa libertà può essere riconosciuta come autentica. La sua assenza rimuove la ragion d’essere di ogni altra libertà.

L’esercizio del potere popolare attraverso i Soviet, il passaggio dei beni sociali al popolo, l’instaurazione della proprietà sociale, hanno svolto il ruolo principale nello sviluppo del paese e nella formazione dell’uomo sovietico. Anche negli anni della Grande Guerra Patriottica ciò rappresentò la garanzia del consolidamento del popolo di fronte alla minaccia colossale che incombeva sull’Unione Sovietica e tutto il Pianeta. Quella guerra terribile poteva vincerla solo un popolo che condivideva una causa comune, un’idea comune, una fede comune, cultura e proprietà comuni. Senza la vittoria della Rivoluzione d’Ottobre del 1917 non sarebbe stata possibile la Grande Vittoria sul fascismo nel 1945. E Zhukov, Rokossovski, Konev, Vasilevski non sarebbero diventati capi militari di primo piano.

Questa vittoria ha dimostrato in modo definitivo al mondo la fedeltà del nostro popolo all’eredità di Lenin, agli ideali del socialismo. Dimostra il successo della nostra causa anche oggi. Dopo la Vittoria si è formato il sistema socialista mondiale, la cui base era rappresentata dai paesi della Comunità socialista uniti attorno all’URSS. Il socialismo ha conquistato molti nuovi sostenitori in tutti i continenti. Le sue idee hanno ispirato la lotta per la libertà e l’indipendenza di figure politiche di spicco della modernità: Mahatma Gandhi, Ernesto Che Guevara, Fidel Castro, Gamal Abdel Nasser, Nelson Mandela, Hugo Chávez e molti altri combattenti per la felicità del popolo. Occupando il 26% del territorio del Pianeta, già nel 1985 produceva quasi la metà degli articoli industriali. La storia ha confermato la giustezza delle parole dello scrittore comunista francese Jean-Richard Bloch che considera la rivoluzione russa e le sue conquiste come uno degli elementi della civiltà umana.

Il capitale globale era disposto a fare qualsiasi cosa per conservare il proprio dominio. Affinché nel mondo comandino di nuovo ed esclusivamente le leggi capitaliste. E alla fine del 20° secolo, la campagna contro il sistema socialista da dato frutti mostruosi. A ciò ha contribuito il fatto che negli anni 1980 sono giunti al potere rinnegati, traditori e corrotti che hanno aperto la strada allo smantellamento del potere popolare. Ma siamo profondamente convinti che si sia trattato di un  successo meramente provvisorio del capitalismo mondiale. Che ha solo rimandato la sua inevitabile bancarotta.

Ma, va riconosciuto, il capitalismo ha ritenuto di essersi liberato della concorrenza tra due sistemi e ha subito iniziato a ridurre le garanzie sociali che l’Occidente aveva concesso ai cittadini sotto la pressione della Rivoluzione d’Ottobre. Il capitale è passato alla forma più sfrenata e aperta di arbitrio in tutto il mondo. Le sue vittime negli ultimi anni sono state la Jugoslavia e l’Afghanistan, l’Iraq e la Libia. Oggi il capitale mondiale cerca di soffocare la Siria ed esercita una pressione senza precedenti su Venezuela e Corea del Nord.

Il globalismo moderno è la forma superiore dell’imperialismo. Si inasprisce velocemente l’offensiva del capitale contro i diritti dei lavoratori. Aumenta l’aggressività dell’imperialismo sulla scena mondiale e la minaccia di una nuova grande guerra. Si aggrava la crisi economico-finanziaria la cui nuova fase sarà sempre più dura e dolorosa. Uno degli effetti collaterali di questa crisi è la crescita impetuosa degli umori nazionalisti e separatisti nell’Europa moderna.

Nel mondo cresce la divisione sociale e la pauperizzazione massiccia della popolazione. La “classe media” si riduce a ritmi elevati anche nei paesi capitalisti prosperi. Solo i benefici dei super ricchi continuano a crescere in modo spropositato.

Secondo il rapporto dell’organizzazione internazionale “OXFAM”, oggi l’1% della popolazione del pianeta possiede più ricchezze del restante 99%. L’offensiva del neoliberismo provoca costantemente l’acutizzazione della tensione e approfondisce il divario sociale nel mondo. Il numero dei multimilionari è cresciuto 6 volte rispetto al 2000. Allo stesso tempo, interi paesi soffrono la fame. Secondo i dati dell’ONU, nel 2016 il numero degli affamati nel mondo è aumentato di 38 milioni di persone.

Queste tendenze distruttive colpiscono anche in ampia misura la Russia. Diverse prestigiose istituzioni scientifiche collocano il nostro paese ai primi posti per quanto riguarda la disuguaglianza sociale. Il 10% degli abitanti della Russia riconosce di soffrire la fame. Un terzo non dispone di risorse per comprare vestiario. E i 200 più ricchi del paese solo l’anno scorso hanno aumentato il loro patrimonio di 100 milioni di dollari e hanno concentrato nelle loro mani il 90% della ricchezza nazionale.

Il capitale oligarchico-finanziario scommette apertamente sulle forze più reazionarie. Non disprezza la collaborazione con le organizzazioni terroristiche nel Medio Oriente, né con i neonazisti che hanno usurpato il potere in Ucraina. Sono gli indizi che il sistema capitalista mondiale è ferito a morte e che nella sua agonia è disposto a distruggere tutto il mondo. Per questo, la fase attuale della storia universale diventa sempre più allarmante e drammatica.

Nel secolo scorso due crisi sistemiche avevano provocato due guerre mondiali. La prima volta,  l’umanità fu salvata dalla Grande Rivoluzione d’Ottobre 1917. La seconda, dalla Grande Vittoria del 1945. La crisi globale moderna potrebbe terminare con la catastrofe dell’autodistruzione dell’umanità, o con nuove trasformazioni di grande rilievo sulla base del socialismo. E’ la scelta che ha di fronte l’umanità nei nostri giorni. E in questa lotta, noi partecipiamo attivamente.

In questa lotta noi siamo ispirati dall’esempio di quei paesi in cui i sostenitori convinti dell’opzione socialista sono al potere. Sono la Cina che sta sbalordendo il mondo con i suoi spettacolari successi in ambito economico e sociale. Cuba, che l’imperialismo USA ha cercato invano di strangolare per sei decenni. Il Vietnam, in via di sviluppo dinamico. Questi paesi sfidano la globalizzazione capitalistica, rifiutano di sottomettersi ai suoi ricatti e conseguono successi sulla strada del socialismo. Anche l’esperienza della sorella Bielorussia è altamente istruttiva.

Compagni, amici

Il nostro principale compito comune è quello di allargare la resistenza all’offensiva aggressiva del capitalismo. Di formare un fronte unito a sostegno dei paesi che stanno affrontando la pressione imperialista. Di smascherare costantemente l’essenza del capitalismo che non può esistere senza terrorismo, guerre, crisi, distruzione della natura e sofferenza di milioni di persone.

Oggi la grande realizzazione della Rivoluzione d’Ottobre – l’Unione Sovietica – non esiste più. Non siamo riusciti a preservarla. E’ stata proditoriamente distrutta. Ma la marcia del tempo non può essere fermata. Solo il socialismo offre una via d’uscita dall’impasse. In quanto successori della Grande Rivoluzione d’Ottobre, stiamo lottando per riportare il paese sulla via del socialismo. Come i Bolscevichi 100 anni fa, il PCFR propone una strategia di salvezza, il costruttivo programma “ Dieci passi verso una vita dignitosa”. Insieme a coloro che la pensano come noi ci opponiamo al fascismo, al nazionalismo e al banderismo.

La verità è dalla nostra parte. La logica invincibile della storia, il potere delle idee del Marxismo-Leninismo sono dalla nostra parte. Il centenario della Rivoluzione d’Ottobre è una celebrazione del futuro, non del passato.

Le luci dell’Ottobre illuminano il domani. Nuovi germogli di creazione e progresso cresceranno sotto i suoi raggi di vita.

Abbiamo fiducia che il sole del socialismo sorgerà nuovamente sulla Russia e sul mondo intero. I lavoratori trionferanno.

E’ una grande gioia e onore per me salutare tutti voi, che vi siete riuniti qui per celebrare il centenario della Rivoluzione d’Ottobre. Coloro che, nelle condizioni più difficili, non si arrendono e continuano la lotta per la nostra causa comune, la causa del socialismo, della giustizia, della pace e dell’amicizia tra i popoli. Con il vostro esempio state dimostrando che la causa di Lenin, la causa dell’Ottobre non sono un retaggio del passato. Essa è viva. E ci conduce verso il futuro. Noi siamo convinti che attraverso uno sforzo comune riusciremo a conquistare un futuro luminoso, gioioso e degno.

Mi congratulo con voi in occasione della festa, il giubileo della Rivoluzione!

Viva il Grande Ottobre!

Viva il Socialismo!

Gloria ai lavoratori! Gloria al popolo vittorioso!

LEGGI IN FORMATO PDF