I comunisti russi, la situazione internazionale e la lotta antimperialista

simonenko 17mocongressoDal rapporto presentato al 17° Congresso del Partito Comunista della Federazione Russa (PCFR) | da kprf.ru

Traduzione dal russo di Mauro Gemma

Del rapporto presentato al 17° Congresso del Partito Comunista della Federazione Russa (27 maggio 2017), proponiamo la parte introduttiva, dedicata all’analisi della situazione internazionale e al ruolo dei comunisti nella lotta antimperialista.

La crisi del capitalismo: il segnale della putrefazione

Il mondo è immerso in una profonda crisi sistemica. Questa genera instabilità e minaccia una nuova guerra mondiale. Questa è l’essenza della fase attuale del capitalismo. I vizi insiti a questo sistema hanno assunto oggi un carattere globale.

Le crisi sono una caratteristica essenziale dell’economia capitalistica. Nel corso della sua storia il capitalismo ha attraversato molte crisi. L’attuale dura già da quasi un decennio. E’ la più forte dai tempi della Grande Depressione negli Stati Uniti e non ha colpito singoli settori, ma l’intero sistema.

L’attuale crisi è il prodotto diretto del neoliberismo. Il capitale si allontana sempre più dalla produzione materiale. Ha introdotto la revisione dell’idea di “stato sociale”. Si sbarazza dei resti della democrazia e dei diritti dell’uomo. Mantiene saldamente il proprio dominio di classe e anche di casta. Secondo il rapporto dell’associazione internazionale “Oxfam” l’uno per cento della popolazione del pianeta possiede più ricchezze del restante 99 per cento degli abitanti del pianeta.

Dal 2000 al 2016 il numero dei miliardari è aumentato di sei volte, fino a 1.810. Allo stesso tempo più di un miliardo di abitanti della terra vive nella condizione di estrema povertà. L’arricchimento dei ricchi e l’impoverimento dei poveri sono direttamente collegati. Nel corso della recente crisi, molti negli strati più bassi sono stati rovinati, hanno perso lavoro e abitazione, mentre le banche e le corporazioni hanno ricevuto miliardi di dollari di aiuti dai governi.

L’essenza parassitaria del capitale mondiale non scompare senza la distruzione del capitalismo. In nome del profitto l’oligarchia fa di tutto: intensifica lo sfruttamento e la speculazione finanziaria, scatena guerre e annienta interi stati.

Il PCFR così definisce le principali caratteristiche del capitalismo contemporaneo:

– il globalismo come la suprema fase dell’imperialismo;
– l’aggravarsi della crisi economica globale;
– la generale offensiva del capitale contro i diritti dei lavoratori;
– il rafforzamento dell’aggressività dell’imperialismo, la crescita della minaccia di una grande guerra;

il sempre più esplicito ricorso dell’oligarchia finanziaria alle forze più reazionarie.

La realtà ha confermato la correttezza della nostra analisi.

In primo luogo, l’imperialismo provoca in diversi paesi conflitti interni. Tra le vittime: Iraq, Libia, Siria.

In secondo luogo, nei centri del capitalismo mondiale si incoraggia la deriva di destra. Persino la socialdemocrazia europea è passata da posizioni pacifiste a quelle aggressive-imperialistiche.

In terzo luogo, la strada è aperta anche alle forze di destra e persino al fascismo, in prima fila in difesa del regime capitalistico.

In Ucraina lo scenario dell’arrivo al potere dell’estrema destra si è già realizzato.

E’ stato instaurato il regime reazionario, terroristico dei nazionalisti, che ha scatenato la persecuzione dei comunisti e di tutti i dissidenti. La proclamazione delle repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk ha rappresentato la reazione naturale di milioni di persone oneste e coraggiose.

Oggi il PCFR riafferma: “Donbass, siamo con te!”. Noi siamo per il riconoscimento delle repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk, per il loro ulteriore riavvicinamento alla Russia!

Un evento rilevante è rappresentato dalla decisione del popolo della Crimea sulla riunificazione con la Russia. Allo stesso tempo, ciò ha dimostrato che il capitale mondiale non è disposto a tollerare i tentativi del nostro paese di difendere i propri confini e interessi. Accusando la Russia di aggressione, l’Alleanza nordatlantica ha rafforzato la militarizzazione dell’Europa Orientale. La NATO ha dislocato il proprio apparato aggressivo in Polonia, Romania e nei paesi del Baltico. L’alleanza ha anche inglobato il Montenegro.

Si avverano le previsioni di V.I. Lenin in merito al processo di decadimento dell’imperialismo. E’   più forte il legame del capitale mondiale con l’estremismo religioso. Gli USA e i loro satelliti prestano il loro sostegno a gruppi inumani per la ferocia dimostrata, quali “Jabhat Al-Nusra” e l’ISIS. Nel mese di aprile, le forze armate americane hanno quasi scatenato la guerra nella penisola di Corea.

In America Latina il capitale prosegue la lotta contro il “Socialismo del XXI secolo”. Dietro la sua bandiera si sono sollevati Venezuela, Bolivia, Ecuador, Nicaragua. Contro di loro si sta macchinando di tutto: le sanzioni, la minaccia di invasione, il finanziamento delle attività sovversive dell’opposizione di destra. Ma in Venezuela non è possibile mettere da parte Nicolas Maduro, il successore del leggendario Ugo Chavez. Da quasi 60 anni Cuba avanza sulla strada del socialismo. Alla fine dello scorso anno il mondo ha subito una perdita dolorosa. E’ scomparso Fidel Castro, il simbolo e la bandiera della lotta antimperialista. Ma il suo coraggioso esempio continua ad essere seguito dai suoi compagni e collaboratori.

In tal modo, la situazione internazionale è caratterizzata dallo scontro tra due tendenze: l’attacco delle forze del capitale e l’intensificazione della resistenza alla loro egemonia.

Noi siamo per un mondo migliore

La contrapposizione alle forze dell’imperialismo si sviluppa su diverse direzioni.

In primo luogo, un certo numero di stati respinge il percorso che impone l’ideologia del neoliberismo. I comunisti cinesi muovono verso il raggiungimento dei “due obiettivi principali”: costruire per il 100° anniversario del Partito Comunista Cinese, nel 2021, una società con un reddito medio, e per il centenario della Repubblica Popolare Cinese, e nel 2049, creare “uno stato socialista potente, prospero, democratico, civile, armonioso e moderno”. Sulla scena internazionale, Pechino opera per la pace e l’integrazione economica, offre un progetto estremamente promettente “Una cintura, una via”. Con fiducia si sviluppano Vietnam, Cuba, Laos e Repubblica Popolare Democratica della Corea. Un esempio importante viene dalla Bielorussia.

In secondo luogo, lottano per i propri diritti milioni di lavoratori. L’anno scorso in Francia la riforma della legislazione sul lavoro ha coinvolto nella protesta centinaia di migliaia di cittadini. Contro l’offensiva del capitale si battono con energia gli abitanti del Brasile, dell’Argentina e di altri paesi.

Va evidenziato: nelle condizioni di crisi del capitalismo cresce l’influenza sia delle forze di sinistra che di quelle di destra. In Europa acquistano popolarità le idee dell’euroscetticismo. Non sono  dovuti al caso negli Stati Uniti il successo di Bernie Sanders e la vittoria di Donald Trump.

Il PCFR è parte del movimento comunista internazionale. Noi sviluppiamo attivamente la collaborazione con i partiti fratelli, contribuiamo ad unire le forze nella lotta per gli interessi dei lavoratori, diamo un attivo contributo alla comprensione teorica della fase attuale della lotta di classe, allo sviluppo delle sue forme e metodi.

Su nostra iniziativa si sono svolte una serie di conferenze scientifiche e “tavole rotonde”. Nel maggio 2015 il nostro partito ha tenuto un incontro delle organizzazioni internazionali democratiche, dedicato al 70° anniversario della Vittoria sul fascismo. Vi hanno partecipato: la Federazione Sindacale Mondiale, il Consiglio Mondiale della Pace, la Federazione Internazionale Democratica delle Donne, la Federazione Mondiale della Gioventù Democratica, la Federazione Internazionale degli Antifascisti e dei Combattenti della Resistenza.

Il nostro partito partecipa attivamente agli Incontri Internazionali dei Partiti Comunisti e Operai. Nell’anno del centenario dell’Ottobre, ospiteremo il 19° di questi incontri nella città di Lenin. Abbiamo una grande responsabilità: svolgere in modo degno questo forum.

Il Partito Comunista della Federazione Russa partecipa a seminari e conferenze internazionali, interagisce con i partiti di sinistra su base bilaterale. Sono stati sottoscritti accordi di cooperazione con i partiti comunisti della Cina e del Vietnam. E’ stato siglato un accordo con il Partito del Lavoro della Corea. Con la partecipazione di L.I. Kalashnikov, K.K. Taysaev, V.N. Tetiokin e altri nostri compagni questi accordi si sono tradotti in pratica. Ogni anno delegazioni di giovani attivisti del nostro partito studiano l’esperienza delle riforme nella Repubblica Popolare della Cina. Nel settembre 2015 a Khabarovsk si è tenuto l’incontro russo-cinese “70 anni dalla comune vittoria”.

Un grande lavoro si svolge nell’ambito dell’Unione dei Partiti Comunisti-PCUS (UPC-PCUS). L’Unione riunisce 17 partiti. Ha tenuto il suo XXXV Congresso a Minsk. Il coordinamento delle attività è particolarmente importante, tenendo conto degli attacchi che subiscono i comunisti. In diverse occasioni lo hanno sperimentato i comunisti della Georgia, della Moldavia e del Kazakhstan. Negli stati baltici, in Uzbekistan e in Turkmenia i partiti comunisti sono praticamente costretti a operare nella clandestinità. I partiti dell’UPC-PCUS sono intervenuti più volte a sostegno dei comunisti dell’Ucraina guidati da P.N. Simonenko.

Tre anni fa è stato creato il quartier generale per la fornitura di aiuti umanitari agli abitanti delle repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk, dove le condizioni della popolazione sono messe a dura prova. Da allora sono stati inviati più di 60 convogli del PCFR con aiuto umanitario. Più di tremila bambini del Donbass sono stati ospitati nei pressi di Mosca nel complesso “Sneghiri”, dove hanno potuto recuperare le forze e la salute.

L’unità dei partiti comunisti e operai è la chiave del successo di tutti.

(…)

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