I comunisti del Brasile e la nuova politica estera del governo golpista

pcdob pugnichiusida Solidnet.org | Traduzione di Marx21.it

Il Partito Comunista del Brasile (PcdoB) ha diffuso una nota della sua Commissione Politica Nazionale che condanna “l’autoproclamata nuova politica estera” del governo golpista brasiliano che intende riaffermare la passata subalternità del grande paese sudamericano all’imperialismo statunitense e alle potenze imperialiste dell’Unione Europea. 

Nota sulla politica estera

1 – La Commissione Politica Nazionale del Partito Comunista del Brasile respinge le proposte presentate nel discorso di insediamento del ministro ad interim delle Relazioni Estere José Serra, che rivelano il desiderio di distruggere l’eredità del prestigio del Brasile tra i popoli del mondo, conquistato in ragione dell’esercizio durante i governi dell’ex presidente Luiz Inácio Lula da Silva e della presidente Dilma Rousseff di una politica estera indipendente, di difesa della pace e di democratizzazione delle relazioni internazionali.

2 – La Commissione Politica Nazionale del Partito Comunista del Brasile ripudia le dichiarazioni fatte il 13 maggio dal Ministro delle Relazioni Estere del governo illegittimo di Michel Temer, con le quali la cancelleria si esprime in termini ingiusti e non amichevoli contro paesi dell’America Latina e dei Caraibi e l’Unione delle Nazioni Sudamericane – Unasur. Questi paesi e Unasur avevano manifestato la loro solidarietà con il nostro paese e il popolo brasiliano nel momento in cui la democrazia era violata dal colpo di Stato contro il governo legittimo, costituzionale e democratico della presidente Dilma Rousseff. Tale posizione è stata difesa anche da organizzazioni sociali di varie parti del mondo. Dissonante da questo contesto internazionale è stata solo la posizione dell’ambasciatore statunitense presso l’Organizzazione degli Stati Americani (OSA), che ha considerato legale il movimento golpista in corso in Brasile.

3 – L’autoproclamata nuova politica estera annunciata nel discorso di insediamento del ministro ad interim minaccia l’unità latinoamericana, principale opera della diplomazia dei governi di Lula e Dilma. Il Brasile si è impegnato a sufficienza durante questi governi per consolidare l’unità latinoamericana e promuovere l’integrazione politica sovrana dei paesi della regione. E ha contribuito a creare istituzioni che corrispondano a questo proposito, come Mercosur, Unasur e la Celac. Nel promuovere e rafforzare l’integrazione dell’America Latina e dei Caraibi, il Brasile ha contribuito a creare un polo geopolitico ed economico che è passato a svolgere un ruolo importante nella lotta per la condivisione del potere mondiale, per la democratizzazione delle relazioni internazionali e la pace mondiale.

4 – Il governo ad interim ha dimostrato la sua predisposizione ad abbandonare queste conquiste. I suoi attacchi a paesi amici e a istituzioni dell’integrazione latinoamericana contrastano con le tradizioni diplomatiche del Brasile e sono comportamenti ostili ai legami di amicizia che il nostro paese ha coltivato con forze democratiche e progressiste in tutto il mondo. Si sta manifestando, inoltre, il vecchio atteggiamento di alzare la voce con i paesi amici minori del continente, nello stesso momento in cui si abbassa la voce con gli Stati Uniti.

5 – Il Partito Comunista del Brasile apprezza i gesti di solidarietà dei paesi amici e di Unasur, mentre riafferma la lotta per l’integrazione sovrana della regione latinoamericana e caraibica, principio incorporato nella Costituzione Federale: “La Repubblica Federativa del Brasile ricerca l’integrazione economica, politica, sociale e culturale dei popoli dell’America Latina, aspirando alla formazione di una comunità latinoamericana delle nazioni” (Articolo 4, Paragrafo Unico).

6 – La Commissione Politica Nazionale del PCdoB denuncia che il ministro degli Esteri ha intenzione di resuscitare la politica estera subalterna all’imperialismo statunitense e alle potenze imperialiste dell’Unione Europea e di disprezzo e divisione dell’America Latina, dei Caraibi e dell’Africa.

7 – Durante i governi delle forze democratiche e progressiste guidate da Lula e Dilma, il Brasile si è proiettato nel mondo, aumentando la sua forza, mentre si impegnava a redistribuire il potere mondiale e a conquistare un nuovo ordine economico, entrando a far parte di un nuovo blocco fuori dall’influenza statunitense ed europea, il Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica). La pretesa nuova politica estera affrettatamente annunciata dal ministro ad interim José Serra intende esattamente indebolire questo blocco nei confronti dell’egemonismo degli Stati Uniti.

8 – La Commissione Politica Nazionale del PCdoB riafferma la propria volontà di lottare per lo smascheramento di questa pretesa nuova politica estera del governo ad interim di Michel Temer, e allo stesso tempo, insieme a tutto il partito, continuerà a lottare per allontanare il governo illegittimo che si è impossessato del potere con la forza della manovra golpista.

La Commissione Politica Nazionale del Partito Comunista del Brasile