Il programma dei comunisti russi per lo sviluppo del paese

zyuganov podiodi Ghennady Zyuganov, leader del Partito Comunista della Federazione Russa

da histoireetsociete.wordpress.com

Traduzione di Lorenzo Battisti per Marx21.it

Il 23 febbraio, a Mosca, nel corso di una manifestazione in onore del 98° anniversario dell’Armata Rossa e della Marina Sovietica, il Presidente del Comitato Centrale del Partito Comunista, nel suo discorso, ha presentato le proposte del suo partito per la partecipazione al governo del paese, in preparazione delle elezioni parlamentari

La polvere deve essere conservata all’asciutto

Cari amici, cari compagni,

Non mi stanco di ripetere che al mondo ci sono circa 200 paesi oggi. Ma solo una dozzina di questi hanno una storia millenaria come la nostra amata patria. Si possono contare sulle dita di una mano i paesi che nella loro storia hanno saputo padroneggiare tutti i campi della creatività scientifica, tecnica e artistica. Ci sono solo due paesi al mondo che, negli ultimi 500 anni, non hanno mai perduto la propria sovranità – il nostro e il Regno Unito. Un solo paese al mondo che in 1000 anni di storia è stato costretto a passarne 700 in battaglie e in guerre, per difendere la propria indipendenza, la propria terra, la propria verità, la propria cultura e la propria fede.

L’esercito per tutti noi è una seconda chiesa. Noi onoriamo le grandi gesta dei nostri padri e dei nostri nonni – i vincitori. E noi faremo tutto perché l’esercito sia forte, degno e porti avanti le migliori tradizione di combattimento.

Il nostro Partito e il movimento patriottico del popolo si felicitano per l’accordo sulla soluzione pacifica del problema siriano. Sono convinto che il contributo delle nostre forze armate, che in pochi mesi hanno provato e dimostrato che era possibile vincere i banditi che si sono impossessati di stati interi del medio oriente, è stato decisivo. Ma il treno blindato deve rimanere sempre sul binario e la polvere deve essere conservata all’asciutto.

Vi ricordo che la leggendaria Armata Rossa degli operai e dei contadini è nata quando 14 paesi dell’Intesa sono venuti per spartirsi le spoglie dell’ormai decomposto Impero russo e a soffocare la giovane Repubblica Sovietica. Solo il genio di Lenin, la saggezza di Stalin e la volontà del nostro popolo hanno permesso di respingere gli occupanti da tutti i porti e da tutte le città e ad assicurare la nostra sicurezza. Così è nata l’Armata leggendaria degli operai e dei contadini che ha tenuto testa all’Intesa.

La seconda campagna di una nuova Intesa, sotto la direzione di Hitler, ha anch’essa fallito. È stata fatta a pezzi a Mosca e poi a Stalingrado e a Kursk. Queste sono le grandi imprese dell’Armata Rossa e del Partito Bolscevico. Il nostro popolo sovietico ha provato che era un popolo in grado di vincere, che non si piegava davanti a nessuno. Sebbene Hitler avesse raccolto sotto le sue bandiere tutte le nazioni dell’Europa.

Ma oggi, una terza Intesa si è formata sotto la direzione dei mondialisti americani e dei capi della Nato. Hanno già più di mille carri armati collocati nei paesi baltici, hanno messo a ferro e fuoco la fraterna Ucraina, hanno aperto la strada a quei banditi e a quei nazisti, che sono pronti a una nuova campagna contro la nostra nazione.

Ma mentre rafforziamo il nostro esercito, è necessario ricordarsi che a poco servono il talento dei ministri degli esteri o della difesa, le capacità dei nostri operai e dei nostri contadini, degli insegnanti, dei medici, degli ingegneri, degli scienziati e che, se continuiamo sulla strada dell’americanizzazione, nessuna forza armata risolverà i problemi attuali. Sono passati 25 anni dall’arrivo al potere di Boris Eltsin. Ha cominciato tradendo la nostra Vittoria, la causa dell’Ottobre, la sicurezza del paese. I Gorbaciov, gli Eltsin, i Gaidar i Chubais, e l’attuale governo di Medvedev continuano sulla stessa via liberale oligarchica. Noi non siamo stati sconfitti né da Batou-Khan (figlio di Gengis Kahn), né da Napoleone, né da Hitler ma la grande potenza sovietica è stata piegata da tre nuove armi: l’antisovietismo, la russofobia e l’economia liberale americanizzata del cosiddetto mercato libero, in realtà il saccheggio libero di tutti i cittadini e la distruzione delle produzioni principali.

Per guardare con fiducia all’avvenire, dobbiamo dichiarare chiaramente: la politica finanziaria ed economica messa in atto nel paese, iniziata dai traditori della Rivoluzione d’Ottobre e della nostra Vittoria, purtroppo prosegue. Ha condotto al bombardamento del Parlamento del 1993 e alla distruzione del regime sovietico. Ha portato alla bancarotta nel 1998 e alla distruzione di 80’000 imprese. Ha portato alla crisi del 2008 e al collasso della finanza e dell’economia dell’anno scorso. È una politica del tradimento, certo, ed è rifiutata da tutta la popolazione del nostro paese

Il Partito Comunista ha recentemente proposto al Forum Eurasiatico un programma di 10 punti per fare uscire il nostro paese dalla crisi. La prima e principale questione è quella di tornare all’indipendenza economica e alla sovranità finanziaria. Il rublo è legato al dollaro, il prezzo del petrolio e del gas sono decisi a Londra e New York. Lo scorso anno sono state vendute materie prime per 20 miliardi di rubli – petrolio, gas, oro, diamanti, metalli, legno – ma solo 8 Miliardi sono stati versati allo stato. Quando eravamo sotto il giogo dell’Orda d’Oro (i mongoli) un centesimo veniva prelevato a ciascuna famiglia, ma qui sono i due terzi che finiscono nelle tasche degli oligarchi e dei loro servitori. Questo sistema deve essere rifiutato da tutti i settori della società, altrimenti non ci sarà alcun esercito forte, né alcun avvenire per le giovani generazioni. Quindi il primo punto del nostro programma è la nazionalizzazione delle risorse minerali di base del paese. Queste devono essere al servizio di ciascun cittadino.

La seconda condizione, il settore pubblico dell’economia deve essere forte. Se si vuole entrare in concorrenza con chiunque, lo Stato deve regolamentare i prezzi dei prodotti di base, e soprattutto dei prodotti essenziali e dell’energia. Noi dobbiamo capire perfettamente che se l’energia, il petrolio e il gas, le ferrovie, il sistema di comunicazione non sono sono controllati dallo Stato, il nostro grande e freddo paese non potrà essere in concorrenza con nessuno. Di conseguenza noi insistiamo sulla nazionalizzazione delle industrie di base e il sostegno ai produttori nazionali e sul ripristino di tutti i collettivi di lavoro e delle aziende agricole collettive.

Ben presto, il 5 Marzo, l’azienda agricola di Stato Lenin riunirà in consiglio tutti i collettivi di lavoro del paese. Riunirà i rappresentanti delle 200 più grandi imprese nazionali. Si incontreranno per esaminare la messa in opera del nostro programma.

Pensiamo che i mezzi finanziari (circa 58 Miliardi), che passano da destra a sinistra o che sono nelle tasche di quelli che non li hanno guadagnati, debbano essere utilizzati in primo luogo per i bisogni dei lavoratori. Il paese non può prosperare se i rappresentanti delle sette professioni principali non sono in buone condizioni. Sono gli operai e i contadini, gli insegnanti, i medici, gli ingegneri, gli scienziati e i militari. I loro salari, il loro benessere debbono determinare il successo di tutti gli altri.

Noi pensiamo che il salario minimo, che ora, dopo la svalutazione del rublo, si è dimezzato, debba essere di 20-25 mila rubli. Altrimenti è impossibile arrivare a fine mese. Ma nel nostro paese più della metà della popolazione vive con 15 mila rubli o meno, e i “figli di guerra” prendono in genere 10-12 mila rubli.

Noi abbiamo proposto 5 volte alla Duma la nostra legge sui “figli di guerra”, Russia Unita negli ultimi tempi finge di non sentire e non vota. Ma noi abbiamo ottenuto 205 voti. Vi dò la mia parola a nome del Partito Comunista e dell’Unione Patriottica del Popolo, che noi sosterremo e applicheremo la legge sui figli di guerra, e che per noi è una questione di coscienza. I “figli di guerra” – quelli a cui Hitler ha rubato l’infanzia e che ora sono privati di una vecchiaia tranquilla – debbono essere sostenuti in primo luogo da noi.

Il nostro programma include il sostegno all’insegnamento gratuito e la garanzia del primo impiego. Il Premio Nobel, il professore Jaures Alferov, il primo vice presidente della Duma, Ivan Melnikov (uno degli esperti più qualificati nel settore dell’educazione), Oleg Smolin, insieme a me hanno proposto una nuova legge per “l’educazione per tutti”, che permette a ciascun giovane di ottenere una educazione gratuita di alta qualità. Sono sicuro che questa legge la faremo passare grazie al vostro sostegno.

Ma il successo non può arrivare senza che un vero programma (che ora è discusso in tutto il paese) sia sostenuto da importanti manifestazioni di massa dei lavoratori. Vladimir Kashin dirige lo stato maggiore delle azioni di protesta. Queste comprendono 40 organizzazioni: sindacati, organizzazioni di donne, vecchi combattenti e giovani. Voglio ringraziarvi per il vostro eccellente lavoro, per il vostro coraggio, per la vostra fermezza, perché avete organizzato senza sosta in tutto il paese delle manifestazioni contro la politica attuale. Sono sicuro che, insieme, uniti, il Movimento Patriottico del Popolo sarà in grado di formare un governo di fiducia popolare e di interesse nazionale.

Quindi noi abbiamo un programma di sviluppo del nostro paese, noi abbiamo l’Unione delle forze patriottiche del popolo, che riunisce tutte le persone di talento, un vero stato maggiore delle azioni di protesta e la volontà dei cittadini di difendere i loro interessi. Noi abbiamo la possibilità in un futuro prossimo di mostrare la nostra determinazione e le nostre scelte: il primo maggio, giornata internazionale dei lavoratori, e il giorno della Vittoria. Noi dobbiamo prepararci attivamente per il nostro congresso che avrà luogo in Giugno e essere pronti per le elezioni che si terranno a settembre.

Dite a tutti che le elezioni di settembre sono per noi come il 1917 e il 1941. Il paese ha il coltello alla gola. Lo scorso anno, per quel che riguarda l’industria, c’è stata solo l’Ucraina che è caduta più in basso di noi. Non c’è una sola industria che non sia peggiorata del 3, 4, 5 e pure del 10 per cento.

Noi dobbiamo fare di tutto per portare tutti alle urne in settembre e sostenere le nostre liste. Noi abbiamo organizzato una squadra solidale, con un programma chiaro e la volontà di fare rivivere il potere del popolo sovietico. Ristabilire lo Stato federale smantellato e fornire una vita decente a tutti i cittadini del nostro paese.

Buona Festa, buona giornata dell’Armata Rossa e della Marina! Viva tutti i difensori del paese, che durante i secoli hanno forgiato la Vittoria: da Alexandr Nevsky fino a Josif Stalin!

Il testo originale in http://kprf.ru/party-live/cknews/152123.html