Il XII Congresso del Partito Comunista del Vietnam

pc vietnam xiicongressodi Teresita Vives | da “Prensa Latina

Traduzione di Marx21.it

Il Vietnam inizia il nuovo anno con l’attenzione concentrata sull’imminente XII Congresso del Partito Comunista (PCV), che dovrà indicare i nuovi compiti necessari a continuare a dare impulso allo sviluppo socio-economico del paese, quale garante del sistema politico del paese.

Il Congresso si svolge tra il 20 e il 28 gennaio al culmine di un processo che analizza i progressi e le deficienze degli ultimi cinque anni e fissa gli obiettivi per il prossimo quinquennio.

In questa occasione, i più di 1.500 delegati analizzeranno quanto si è ottenuto con la politica di Rinnovamento (Doi Moi) inaugurata nel 1986, a cui sono attribuiti molti dei successi del Vietnam nella costruzione del socialismo.

Dai risultati delle riforme economiche che questa politica comprende, emerge il balzo di un paese devastato dalle guerre di invasione verso una nazione che avanza verso l’industrializzazione e la modernizzazione, ed anche verso un maggiore inserimento nell’economia globale, come è riconosciuto da rappresentanti di diverse ideologie.

Contribuisce a ciò, tra l’altro, un commercio che nel 2015 ha incluso esportazioni per un valore di 162.400 milioni di dollari e importazioni stimate in 165.600 milioni di dollari.

Temi del congresso del PCV saranno anche il rafforzamento della costruzione di un’organizzazione trasparente, l’unità nazionale, la democrazia socialista e la lotta contro la corruzione.

A questo evento il paese multietnico del Sud Est Asiatico giunge con progressi apprezzabili nella riduzione della povertà, favoriti dall’espansione economica che nel 2015 è stata del 6,68 per cento.

L’assise del partito eleggerà anche un nuovo Comitato Centrale tra candidati con capacità, pensiero rinnovatore, creatività e alte doti morali e di responsabilità, qualità che rispondono a quanto deliberato nel XIII Plenum di questo organismo alla fine di dicembre.

Insieme al popolo, saranno questi rappresentanti e le autorità dell’organizzazione i responsabili del consolidamento dell’unità nazionale e della salvaguardia della sovranità e dell’integrità, come pure della stabilità socio-politica del paese.

Il presidente Truong Van Sang ha insistito su questi aspetti in un suo recente messaggio:

“Il consolidamento dell’unità di tutto il popolo è la fonte della forza incrollabile del Vietnam nella salvaguardia della nazione”.
Il nuovo Comitato Centrale e gli altri organi del Partito dovranno  guidare questa nazione di 93 milioni di abitanti verso mete più ambiziose nel suo sviluppo socio-economico, il che dovrà tradursi in miglioramenti per la popolazione – salute, educazione, abitazione, impiego -, soprattutto per chi dispone di meno risorse.
Tale missione richiede molto talento e dedizione perché dovrà compiersi in contesto internazionale segnato da una prolungata crisi economica, che non dà ancora segnali di allentamento, crescente terrorismo, conflitti bellici e gli effetti del cambiamento climatico, tra gli altri fattori avversi.
Inoltre perché il paese ha altri compiti da assolvere. Ad esempio, si deve elevare l’efficienza della gestione statale e la competitività economica, ridurre le differenze nel livello di vita delle regioni, ed anche rafforzare e perfezionare la lotta contro gli sprechi e la corruzione, prevenendoli.
Tutto ciò è necessario per preservare ciò che si è ottenuto e continuare ad avanzare”.