I comunisti portoghesi in visita in Cina, Laos e Vietnam. Un’intervista a Jeronimo De Sousa

da www.avante.pt | Traduzione di Marx21.it

desousa cinaUna delegazione del Partito Comunista Portoghese, guidata dal suo Segretario generale Jeronimo De Sousa, si è recata recentemente in visita in Cina, Laos e Vietnam, su invito dei rispettivi partiti comunisti e operai. Sui risultati della visita, Jeronimo De Sousa è stato intervistato da “Avante”, settimanale del PCP

Dopo il viaggio in Cina, Laos e Vietnam, qual’è la tua impressione su come è stata ricevuta la delegazione del Partito?

In modo molto affettuoso e fraterno, sia dal Partito Comunista della Cina (PCC) che dal Partito Popolare Rivoluzionario del Laos (PPRL) e dal Partito Comunista del Vietnam (PCV). In tutti i paesi e i luoghi che abbiamo visitato, nei diversi colloqui, incontri e visite realizzate, abbiamo potuto constatare il prestigio, il rispetto e l’amicizia verso il PCP.


Che obiettivi si proponeva il viaggio della delegazione del Partito in questi tre paesi?

Il viaggio ha assunto una particolare importanza perché ha reso possibile la visita a tre dei cinque paesi che, come abbiamo definito nel nostro XIX Congresso, dichiarano come orientamento e obiettivo la costruzione di una società socialista.

La nostra migliore conoscenza e comprensione della loro realtà, dei loro progressi economici e sociali, delle contraddizioni e problemi con cui si stanno confrontando attualmente, sono di grande utilità per la nostra stessa riflessione e intervento politici. In tal modo, questa visita mirava a permettere la raccolta di informazioni e la realizzazione di uno scambio di opinioni sull’esperienza, la riflessione e l’intervento del PCC, del PPRL e del PCV.

Ma anche far conoscere la nostra realtà e analisi…

Senza dubbio. Un altro obiettivo è stato quello di rendere possibile al nostro Partito fornire un’informazione in merito alla sua analisi della situazione internazionale, sulla situazione nazionale e in Europa – in particolare, nell’Unione Europea – sulle conclusioni del XIX Congresso del PCP, sul nostro Programma “Una Democrazia Avanzata – I valori dell’Aprile nel Futuro del Portogallo”, rendere possibile l’approccio reciproco ad aspetti della situazione internazionale e del movimento comunista e rivoluzionario mondiale, come pure la valorizzazione degli obiettivi delle commemorazioni del centenario della nascita di Alvaro Cunhal.

La visita ambiva anche a rafforzare e a sviluppare le relazioni bilaterali del PCP, sia con il PCC che con il PPRL e il PCV. Come abbiamo sostenuto al XIX Congresso, abbiamo un profondo interesse a conoscere e a seguire l’evoluzione della realtà di paesi che dichiarano come orientamento e obiettivo la costruzione di una società socialista, sia per l’importanza delle loro esperienze e realizzazioni, sia per gli interrogativi e, anche, le preoccupazioni che suscitano certi orientamenti, che per le contraddizioni non solo inerenti ai loro propri processi, ma aggravate dalla pressione del capitalismo e della sua crisi e da campagne di destabilizzazione e offensiva ideologica.

Il viaggio è iniziato con la visita nella Repubblica Popolare Cinese, un paese con un’immensa popolazione e uno straordinario sviluppo economico. Come si e svolta la visita e che aspetti è possibile sottolineare?

E’ molto difficile riuscire a sintetizzare in questa intervista tutta la ricchezza e la complessità delle visite realizzate in Cina, nel Laos e nel Vietnam, sebbene sia possibile sottolinearne alcuni aspetti.

In Cina, la delegazione del PCP è stata ricevuta da Liu Qibao, membro della Commissione Politica e del Segretariato del Comitato Centrale del Partito Comunista della Cina. La delegazione ha avuto anche importanti incontri di lavoro con responsabili del Dipartimento Internazionale del PCC e dell’Istituto di Studi Marxisti dell’Accademia Cinese di Scienze Sociali, prima di spostarsi nelle Province di Shandong e Yunnan, dove ha avuto l’opportunità di visitare imprese e villaggi, contattando responsabili sindacali, eletti locali e organizzazioni del PCC.

I colloqui realizzati con il PCC si sono svolti con franchezza e apertura, essendosi manifestati punti di vista comuni, ma anche differenze, tra i due partiti.

I compagni ci hanno ribadito la determinazione del PCC a persistere con fermezza sul cammino della costruzione del socialismo con caratteristiche cinesi, che indicano come la via della costruzione del socialismo in Cina.

Durante la nostra visita in questo paese, abbiamo potuto constatare l’impressionante sviluppo economico e i profondi cambiamenti che caratterizzano la realtà della Cina. Come solo esempio, i compagni hanno riferito della riduzione di 250 milioni di poveri e della necessità della creazione di 10 milioni di posti di lavoro all’anno.

I compagni ci hanno trasmesso le importanti decisioni del XVIII Congresso del PCC, come pure l’importanza di metterle in pratica, in un quadro che è complesso, pieno di esigenze e dove si accumulano grandi contraddizioni. I compagni ci hanno informato sull’inizio di una nuova fase che si pone come obiettivo la costruzione integrale di una società moderatamente prospera entro il 2020, che è parte integrante, tra l’altro, dell’accelerazione del nuovo modello di sviluppo economico (non solo crescita, ma anche qualità e efficienza), di una democrazia popolare più ampia e più avanzata, del rafforzamento dei valori del socialismo, di una migliore risposta ai problemi sociali, della promozione della dimensione ecologica, dell’assicurazione di relazioni di pace con gli altri paesi del mondo e del miglioramento del PCC (che ingloba, tra gli altri aspetti, il suo rafforzamento – in un quadro di lotta ideologica molto forte – e la lotta alla corruzione) – cercando di dare risposta a importanti contraddizioni, problemi e resistenze.

Dopo la Cina, la delegazione si è spostata nel Laos, paese che già da molti anni non riceveva una delegazione del Partito. Quale è stata l’impressione sul Laos, un paese di sei milioni di abitanti vicino alla Cina, al Vietnam, alla Cambogia, alla Thailandia e a Myanmar?

Nel Laos la delegazione è stata ricevuta da Choummaly Sayasone, Segretario generale del Partito Popolare Rivoluzionario del Laos, e ha avuto l’opportunità di realizzare un incontro di lavoro con una delegazione diretta dal compagno Bounpone Bouttanavong, membro della Commissione Politica e Capo di Gabinetto del Comitato Centrale del PPRL.

La delegazione del Partito ha visitato il Museo Kaysone Phonvihane – sulla storia della lotta di liberazione nazionale del Laos – , come pure molti siti storici e culturali di Vientiane, la capitale, e di Louang Brabang, classificata come patrimonio mondiale dall’UNESCO, dove la delegazione ha avuto un incontro con i responsabili del PPRL.

Il Laos, come il Vietnam, è stato protagonista di una lotta eroica contro il colonialismo francese e l’imperialismo nordamericano, conquistando l’indipendenza nel 1975. Una guerra che ha lasciato un paese devastato.

Ricavando lezioni dalle esperienze iniziate nel 1975, il Laos ha avviato un processo di rinnovamento nel 1986, promuovendo lo sviluppo economico basato su un’economia mista, dove lo Stato assume un ruolo preponderante, e dove si sono raggiunti la sovranità alimentare e il miglioramento del livello medio di vita del popolo.

I compagni hanno fornito informazioni sull’attuale situazione nel Laos e sui compiti del PPRL dopo il suo 9° Congresso, svoltosi nel 2011. Dichiarando il socialismo come obiettivo, i compagni hanno indicato come compiti della fase attuale: lo sviluppo economico, la lotta alla povertà e il miglioramento delle condizioni di vita del popolo, la salvaguardia e la ferma difesa della sovranità e indipendenza nazionale, in un quadro di cooperazione regionale. Il Laos ha definito come obiettivo non essere considerato più come “paese meno sviluppato” entro il 2020.

Il Laos è impegnato nella battaglia per lo sviluppo sociale ed economico, per la realizzazione di importanti infrastrutture, per la garanzia dell’accesso a beni e servizi essenziali, migliorando l’accesso all’educazione, alla sanità, alla cultura e mobilitando risorse per le zone rurali con maggiori difficoltà – più dell’80% della popolazione è costituita da contadini.

Per concretizzare con successo questi obiettivi, il PPRL si dichiara “partito del popolo, con il popolo e per il popolo” Il PPRL cerca di rafforzare le sue organizzazioni di base e di preparare più adeguatamente i suoi membri, in particolare della gioventù.

L’ultima visita si è realizzata in Vietnam, dove avevi interrotto la tua visita nel 2005. Otto anni dopo che cosa ti preme sottolineare?

Come hai riferito, il viaggio in Vietnam ha assunto un particolare significato, poiché nel 2005 la visita della delegazione di cui facevo parte venne interrotta a causa della morte del compagno Alvaro Cunhal, il 13 giugno di quell’anno. Da allora abbiamo preso l’impegno di ritornare.

E’ grande il nostro interesse ad approfondire la conoscenza dell’esperienza, la riflessione e l’intervento del PCV a favore dello sviluppo sociale ed economico del Vietnam, sulla strada del socialismo.

In Vietnam, la delegazione del Partito è stata ricevuta da Hong Anh, membro della Commissione Politica e membro permanente della Segreteria del Comitato Centrale del PCV. In Vietnam, la delegazione ha realizzato anche incontri di lavoro con il Presidente della Commissione delle Relazioni Estere del Comitato Centrale del PCV, con responsabili del Ministero del Piano e degli Investimenti, con responsabili del Ministero del Lavoro, Combattenti Invalidi e Affari Sociali e con il vice-presidente del Consiglio di Teoria Politica del Comitato Centrale del PCV.

La delegazione ha avuto anche l’opportunità di rendere omaggio a Ho Chi Minh – leader storico del PCV e della lotta di liberazione nazionale – visitando la sua casa ad Hanoi, e ha realizzato pure una visita a un villaggio.

Il Vietnam, come il Laos, è stato protagonista di un’eroica lotta di liberazione nazionale, ottenendo la vittoria contro l’imperialismo nordamericano e riunificando il paese nel 1975. Una lunga guerra che ha lasciato tragiche conseguenze e grandi difficoltà.

Sotto la guida del PCV, il Vietnam ha iniziato la ricostruzione del paese, affrontando sanzioni e blocchi per più di 20 anni. Ha resistito alla scomparsa dell’URSS e, attualmente, alle conseguenze della crisi del capitalismo. Apprendendo dall’esperienza e dagli errori, dando risposta alle nuove esigenze, il Vietnam ha iniziato un processo di rinnovamento nel 1986, che ha aumentato la produzione e ha permesso di conquistare la sovranità alimentare. Ad esempio, è un grande esportatore di riso e caffè.

Dopo avere superato molte difficoltà e sfide e avere ottenuto importanti progressi sociali, in una situazione che pure presenta grandi esigenze, i compagni ci hanno informato che il loro 11° Congresso del PCV, svoltosi nel 2011, ha definito come obiettivi centrali dell’attuale fase di transizione al socialismo: lo sviluppo economico e il miglioramento delle condizioni di vita del popolo, la difesa della sovranità, dell’indipendenza nazionale e dell’integrità territoriale, nel quadro di relazioni di cooperazione con gli altri paesi. Il Vietnam cerca di assicurare uno sviluppo economico con progresso sociale e culturale, intensificando la lotta per lo sradicamento della povertà e delle disuguaglianze sociali. Affermando che le regole del mercato sono concepite in una prospettiva socialista e non capitalista.

Se i compagni dichiarano lo sviluppo socio-economico come compito centrale, il rafforzamento del PCV e del suo legame con il popolo è considerato il compito chiave per garantire il successo degli obiettivi definiti. Rafforzamento del suo intervento tra la classe operaia, i giovani, le donne, i sindacati e altri settori sociali, della sua capacità di intervenire nella lotta ideologica e di combattere fenomeni di degrado morale e la corruzione.

E per quanto riguarda le relazioni bilaterali con il PCC, il PPRL e il PCV e il rafforzamento del movimento comunista internazionale?

Penso che questa visita abbia dato un importante contributo al rafforzamento dei legami di amicizia reciproca tra il PCP e il PCC, il PPRL e il PCV. Una visita che, sono fiducioso, ha aperto importanti prospettive al rafforzamento delle relazioni di cooperazione del PCP, che cercheremo di approfondire e che non cesseranno di contribuire al rafforzamento delle relazioni di amicizia tra il popolo portoghese e i popoli della Cina, del Laos e del Vietnam.

La visita ha consentito di riaffermare la solidarietà del PCP, partito patriottico e internazionalista, contro l’azione dell’imperialismo, che ha individuato in questi paesi il bersaglio della sua politica, per il diritto dei loro popoli a decidere, senza pressioni e ingerenze esterne, la loro specifica via di sviluppo, avendo come obiettivo il socialismo.

Nei colloqui realizzati, è stata anche messa in rilievo la necessità del rafforzamento e dello sviluppo della cooperazione e azione comune e convergente sul piano multilaterale del movimento comunista internazionale, in particolare ne quadro del processo degli Incontri Internazionali dei Partiti Comunisti e Operai. E’ stato anche sottolineato che, nel prestare particolare attenzione allo sviluppo delle sue relazioni di amicizia sul piano bilaterale, il PCP cerca di contribuire allo sviluppo della cooperazione e solidarietà internazionalista – rispettando identità, autonomia, indipendenza e storia di ogni partito -, nell’intento di valorizzare ciò che unisce l’insieme delle forze che si oppongono al capitalismo e all’offensiva dell’imperialismo, promuovendo la loro unità nell’azione.

Qual è il bilancio generale di questa visita?

Considero di grande importanza la visita della delegazione del PCP in Cina, Laos e Vietnam, una visita che, come abbiamo già rilevato, ha reso possibile approfondire la conoscenza dell’attuale situazione in questi paesi. Conoscere meglio le loro diverse realtà e i loro enormi e significativi progressi economici e sociali. Comprendere meglio le importanti contraddizioni che si sono generate e i pericoli che rappresentano, se non si trovassero e venissero effettivamente messe in pratica le necessarie e adeguate risposte. Capire meglio le immense e complesse sfide che ciascuno di questi paesi affronta, come pure gli importanti orientamenti e le necessarie misure per dare ad esse una risposta.

Le esperienze che ci sono state trasmesse in questi paesi evidenziano la necessità dell’esistenza di fasi intermedie nella lotta per il socialismo. Allo stesso tempo, evidenziano l’inesistenza di modelli di socialismo, dimostrando che, nel quadro delle leggi generali dello sviluppo rivoluzionario, le vie per l’edificazione di una nuova società non si esportano e neppure si copiano. Esce così rafforzata la tesi secondo cui, apprendendo dalle esperienze positive e negative dei processi di costruzione del socialismo, ogni paese, ogni popolo e ogni partito percorrerà il proprio cammino, in accordo con le condizioni concrete di ogni paese, la sua storia, tradizioni, cultura, livello di sviluppo, rapporto di forze e contesto internazionale.

E come ultimo commento?

Se è stato possibile confermare la giustezza degli interrogativi e delle preoccupazioni che abbiamo sollevato, ci è stato anche affermato, sia da parte del PCC che del PPRL e del PCV, che esiste piena consapevolezza dei problemi che si pongono e la ferma determinazione a risolverli, proseguendo – avendo come base le differenti realtà, esperienze e condizioni concrete – a dare risposta alle questioni più urgenti, e a quelle a medio e lungo termine, con l’obiettivo della costruzione di società socialiste. E’ allora con fiducia che continueremo a seguire l’evoluzione della situazione in questi tre paesi, sapendo che i successi che essi otterranno nel miglioramento delle condizioni di vita dei lavoratori e del popolo e nella promozione di un mondo di amicizia, di cooperazione e di pace, saranno anche i nostri successi.

Pensiamo che di fronte alla crisi del capitalismo e all’aggressività imperialista, acquisisce attualmente una grande importanza l’esistenza di paesi che, guidati da partiti comunisti e rivoluzionari, legati ai lavoratori e al popolo, alle loro realtà nazionali, con la loro ideologia e indipendenza di classe, la loro cooperazione e solidarietà internazionalista, avanzano e conquistano significativi progressi sociali, economici, democratici e culturali, avviandosi sulla strada del socialismo. Avanzate e conquiste che significheranno un grande contributo alla maturazione delle condizioni soggettive per la realizzazione di importanti trasformazioni antimonopoliste e antimperialiste da parte dei lavoratori e dei popoli.

Con questa visita, abbiamo rafforzato la nostra convinzione che, sebbene non sia stato ancora superato l’immenso salto indietro rappresentato dalle sconfitte del socialismo alla fine del secolo XX, nessuno può invertire la marcia della Storia nel senso dell’emancipazione sociale, della giusta causa di una società senza sfruttatori né sfruttati: il socialismo.