Taranto: documento unitario PdCI-PRC. Per l’unità dei comunisti

prc pdciOggetto: ordine del giorno approvato dall’incontro-dibattito organizzato in occasione del 91° anniversario della fondazione del Partito Comunista d’Italia.

 

Tema del dibattito: 91ANNI di storia, per un futuro di speranze, di riscatto.

 

Il 21 gennaio in occasione dell’anniversario della fondazione del PCI i comunisti di terra jonica si sono incontrati presso la sezione del rione Tamburi di Taranto.

Di fronte ad una assemblea di numerosi compagni e compagne e di simpatizzanti, dopo l’intervento introduttivo del compagno Giuseppe Miceli segretario della sezione, sono intervenuti  Salvatore Fanuli e Sarah Latorre della segreteria provinciale del PdCI e il segretario provinciale della Rifondazione Comunista Luca Occhionero che ha tratto le conclusioni del nutrito dibattito.

I numerosi interventi hanno ricordato la storia del PCI, la cui azione politica seppe difendere e sostenere in parlamento le giuste rivendicazioni dei lavoratori, difendere la democrazia nata dalla resistenza e fare da blocco al tentativo dei partiti di governo che puntavano allo stravolgimento dello stato democratico attraverso la spinta ad un liberismo sfrenato.

A questo proposito è stato messo l’accento su come, argomentando una politica che avrebbe favorito le nuove generazioni, si è giunti alla cancellazione dei diritti conquistati dai padri e oggi negati a quei figli che sarebbero dovuti star meglio, vedi cancellazione della scala mobile e inserimento di contratti anomali che sono diventati la prassi di un capitalismo arrogante, straccione e piagnucoloso che prima genera guasti che impoveriscono la società e poi ricorre con il ricatto agli aiuti dello stato.

Sono trascorsi 91anni e mai come in questi ultimi anni ha senso parlare dei valori del comunismo, e se diamo un’occhiata a ciò che oggi sta accadendo in Italia, ci riferiamo oltre che alla crisi globale anche alla crisi politica, ci rendiamo conto come i poteri forti e i governi che si sono succeduti, sostenuti da una classe dirigente incompetente e impreparata, abbiano costantemente e gradualmente ( e non è finita ) ridimensionato le conquiste ottenute con anni di dure lotte. E lo fanno proprio ora che non c’è una sinistra adeguata e soprattutto un Partito Comunista, estromesso dal Parlamento con l’inganno del voto utile, in grado di contrastarli.

La presenza stessa di un governo tecnico che oggi dirige il Paese, è il chiaro sintomo di come i due maggiori partiti, Pdl e Pd, non abbiano avuto il coraggio di assumersi le responsabilità, delegando la gestione di una crisi, anche di identità di questo Paese. Oggi abbiamo uno stato allo sbando per colpa di un governo che ha dapprima negato la crisi facendo aggravare la posizione dell’Italia, e per colpa di un Pd incapace di esprimere una alternativa reale ed efficace facendo gestire il tutto al capo dello Stato, il quale è stato promotore e padre di un governo tecnico frutto non di un voto popolare ma della volontà delle classi forti. Governo che, delegato da questi due partiti e dal capo dello Stato, non dovrà rispondere al voto popolare.

Ma i cittadini non sono stupidi come lor signori pensano. I cittadini saranno capaci di dare risposte con il loro voto. I tempi del populismo e dell’inganno sono finiti. I cittadini torneranno a votare a sinistra, la vera sinistra, torneranno a votare Comunista.

E’ da quando i Comunisti non hanno più rappresentanza in Parlamento che sono di gran lunga peggiorate le condizioni delle lavoratrici, dei lavoratori, e c’è un costante regresso dei diritti civili in questo Paese.

Nel celebrare questo anniversario, vogliamo soprattutto rilanciare quella che è l’ideologia Comunista, sensibilizzando la Società, i lavoratori, le lavoratrici, le donne, i giovani, i disoccupati a prendere parte attivamente al processo di crescita e miglioramento del Paese, sostenendo e favorendo il processo di ricostruzione di un forte e unico Partito Comunista, di una Sinistra unita.

Per questo gli interventi hanno affermato che per difendere i valori e i contenuti politici nati dalla resistenza ed affermati dalla costituente, specialmente quelli che riguardano l’uguaglianza dei cittadini e la stessa dignità del lavoro, occorre dar corpo senza indugi alla unità della sinistra prima fra tutte quella dei due Partiti Comunisti, dando un segnale forte che venga percepito dal popolo come elemento di cambiamento unificante per la difesa degli interessi delle componenti deboli della società del nostro Paese.

Per ciò stesso è stato deciso un ordine del giorno, scaturito da vari interventi,da inviare ai segretari Nazionali dei due Partiti PRC e PdCI che li impegni  fin da subito alla costruzione di un percorso che porti i due Partiti  a confluire in un unico PARTITO COMUNISTA. 

p/l’assemblea

 

 

Salvatore Fanuli
Sarah Latorre

Segreteria Prov. PdCI

 

 

Giuseppe Miceli
segr. Sez. Prc “G. Pajetta”

Luca Occhionero
segr. prov. Prc