Il dibattito alla festa di Ne

ne 130819 foto01a cura della Redazione di Marx21.it

Il 13 agosto, per il terzo anno consecutivo, la Festa di Ne, organizzata da PCI e PRC, ha ospitato un dibattito di Marx21. Quest’anno abbiamo centrato il nostro confronto sull’Unione europea.

Nell’introduzione Francesco Galofaro ha sottolineato, dopo aver ringraziato gli organizzatori a partire da Marco Bertani, come la nostra iniziativa cadesse in un momento particolare dopo l’ufficializzazione della crisi del governo gialloverde.

Ugo Boghetta, Nuova Direzione, è partito dai risultati elettorali del 4 marzo con la vittoria dei partiti che si erano opposti alle politiche liberiste ed europeiste, il governo Conte non è però riuscito a rispondere alle aspettative e mentre la Lega è riuscita a raddoppiare i propri voti i 5 Stelle sono entrati in crisi. Salvini ha valuto capitalizzare il proprio patrimonio prima che potesse nascere e consolidarsi un’ipotesi centrista (Draghi). Non bisogna cadere nella trappola del bipartitismo, ha concluso Boghetta, PD e Lega non sono alternativi ma sono due facce della stessa medaglia, l’unica forza che ha la capacità di bloccare il bipolarismo sono i 5 stelle.

Marco Pondrelli, direttore del sito Marx21, ha criticato, nel caso non scontato di elezioni anticipate, la possibilità di creare l’ennesima lista di sinistra capace di tenere assieme tutto e il contrario di tutto per poi raccogliere percentuali risibili. Occorre, ha detto, partire dai contenuti, dal rifiuto delle politiche di rigore e dalla battaglia per l’uscita dall’euro. L’Ue ha sostituito alla svalutazione monetaria la svalutazione del lavoro, la crisi attuale è figlia di una domanda interna insufficiente, finché si tagliano i salari non si uscirà da questa situazione.

Bruno Steri, PCI, dopo avere constatato la drammatica assenza di una forza comunista e di sinistra anticapitalista è passato ad analizzare la situazione attuale. Il rischio è che dalla crisi si esca male sia nel caso di un governo tecnico (tipo Monti), sia nel caso di un governo provvisorio PD-M5S sia nel caso di elezioni anticipate che rischierebbero di consegnare il paese alla destra. Il lavoro che abbiamo di fronte, ha concluso, è un lavoro di lungo periodo.

Enzo Pellegrin, PC, ha affermato che non si può considerare il PD un pezzo della sinistra, questo è un Partito liberale e liberista che aggiunge la richiesta di diritti civili, arrivando ad essere simile a +Europa. Il M5S ha avuto un ruolo negativo nel nostro paese, esso ha preso le istanze di movimento e le ha parlamentarizzate. Queste istanze sono però state tradite, vale per il TAV in Val di Susa ma anche per Taranto, per citare solo due esempi. Se in Italia non c’è un movimento come quello dei gillet gialli è anche a causa dei 5 Stelle.

Alessandro Pascale, ha sottolineato come, pur senza sottovalutare la destra, non vadano esagerati i rischi per la tenuta della democrazia. L’alternativa al voto rappresentata dal governo PD-M5S non rappresenterebbe una svolta positiva a partire dal rapporto con Unione europea e NATO. Occorre superare il ‘totalitarismo liberale’, PD, M5S e Lega non ci garantiscono in questa battaglia anche se i 5 Stelle sono maggiormente sensibili ai temi sociali.

La presenza del pubblico con le sue domande, i suoi interventi e le sue osservazioni hanno rappresentato un occasione di arricchimento. In particolare si è voluto approfondire il tema dell’Unione europea e dell’uscita dall’euro.

Una bellissima serata che siamo intenzionati a riproporre l’anno prossimo.

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