La Costituente Comunista: una prospettiva ambiziosa e necessaria

communism1 632x276di Domenico Losurdo*

Una sfida da affrontare e vincere

La Costituente comunista è una prospettiva ambiziosa e necessaria, e al tempo stesso una sfida temibile. Almeno in Europa occidentale la dura sconfitta subita dal movimento comunista tra il 1989 e il 1991 ha comportato un terribile impoverimento, oltre che sul piano teorico, anche su quello etico – politico.

Persino gli intellettuali che non si associano al coro impegnato a infangare la «forma-partito» si rivelano spesso incapaci di agire in modo associato. Sembrano aver dimenticato il significato dell’agire politico e soprattutto di un agire politico che intenda trasformare radicalmente la realtà esistente e che pertanto è costretto a scontrarsi con un apparato di manipolazione più poderoso che mai. Sappiamo dai nostri classici che la piccola produzione è il terreno sul quale attecchisce l’anarchismo. Gli odierni sviluppi della comunicazione digitale comportano di fatto un forte rilancio della piccola produzione intellettuale. Ed ecco che, nel clima venutosi a creare in seguito alla sconfitta del 1989-1991 e al connesso impoverimento etico – politico, non pochi intellettuali anche di orientamento comunista tendono a rinchiudersi ciascuno nel suo blog, nel suo sito, nella sua minuscola organizzazione.

In questo blog, in questo sito, in questa minuscola organizzazione il singolo intellettuale ha da misurarsi solo con se stesso e con pochi amici e affiliati, senza imbattersi nelle contraddizioni e nei conflitti che sono propri dell’agire politico in quanto agire associato. Abbiamo allora blog, siti, minuscole organizzazioni di orientamento comunista non privi di meriti e di pregi, ma assai spesso in misura diversa affetti da quella vecchia malattia che è l’anarchismo da gran signore, resa più acuta e più difficilmente curabile dall’impoverimento etico – politico cui ho accennato, e ora in grado di manifestarsi senza più ostacoli grazie ai miracoli della comunicazione digitale.

La Costituente comunista ci chiama a riscoprire il senso e il gusto dell’agire politico, facendola finita una volta per sempre con l’impoverimento etico – politico (oltre che teorico) provocato dalla sconfitta subita tra il 1989 e il 1991. Proprio per il suo carattere di svolta, la Costituente comunista è sì una prospettiva ambiziosa e necessaria, ma anche una sfida temibile: si tratta di sradicare l’anarchismo da gran signore, che da sempre ha insidiato l’organizzazione comunista ma che si è dispiegato paurosamente negli ultimi venticinque anni. I comunisti devono saper affrontare e vincere tale sfida senza mai perdere di vista, nel processo quotidiano di ricostruzione e di radicamento sociale del Partito, da un lato la grande storia di unità che è alle loro spalle, dall’altro i compiti drammatici e urgenti del presente che esigono la lotta organizzata contro il capitalismo, l’imperialismo e i crescenti pericoli di guerra.

* Filosofo, saggista e storico italiano di formazione marxista. La sua riflessione filosofico-politica, attenta alla contestualizzazione del pensiero filosofico nel proprio tempo storico, ha mosso in particolare dai temi della critica radicale del liberalismo, del capitalismo e del colonialismo, nonché della concezione tradizionale del totalitarismo (Arendt), nella prospettiva di una difesa della dialettica marxista e del materialismo storico.

I suoi lavori, che lui stesso fa rientrare nell’ambito della storia delle idee, hanno riguardato inoltre l’indagine delle questioni di storia e politica contemporanee, con una attenzione critica costante al revisionismo storico (risonanza ha avuto il dibattito da lui suscitato sulla figura di Stalin, su cui peserebbe una sorta di “leggenda nera”, costruita per screditare tutto il comunismo) e la polemica contro le interpretazioni di Furet e Nolte; si è quindi dedicato anche allo studio dell’antirevisionismo in ambito marxista-leninista. Dalla militanza comunista, alla condanna dell’imperialismo statunitense, alla valorizzazione dell’esperienza socialista cinese, è a tutt’oggi studioso, anche partecipe, della politica nazionale e internazionale: uno degli intellettuali comunisti più noto in ambito mondiale.

È Presidente dell’Associazione Politico-Culturale Marx XXI, ed uno dei più autorevoli promotori della Costituente Comunista