Ai partiti fratelli. Dichiarazione del Comitato Centrale del Partito Comunista della Bielorussia

Communist Party of Belarus Logoda https://www.kpu.ua

Traduzione dal russo di Mauro Gemma per Marx21.it

Si avvicinano le elezioni in Bielorussia e, come da copione, si intensificano le trame dell’imperialismo per impedire la rielezione del presidente Lukashenko e la continuazione della sua politica coerentemente antimperialista e di non allineamento, preparando scenari simili a quelli che avevano favorito il colpo di Stato filo-nazista del 2014 in Ucraina. Per denunciare le trame di USA, Polonia, Gran Bretagna e UE, i comunisti bielorussi hanno indirizzato questa dichiarazione ai partiti comunisti fratelli (MG)

Il 3 giugno 2020 è stata pubblicata sui media una dichiarazione congiunta delle missioni di USA, Gran Bretagna e Unione Europea sulle elezioni in Bielorussia, in cui si afferma che “i giornalisti dovrebbero essere in grado di riportare informazioni liberamente e senza ostacoli. Ecco perché siamo preoccupati per le recenti detenzioni di manifestanti pacifici e l’arresto di giornalisti”.


Occorrerebbe ricordare agli “amici del popolo bielorusso”, come si definiscono nella dichiarazione, alcune informazioni rese pubbliche.

Al momento, le attività sovversive contro la Bielorussia sono svolte dalle infrastrutture costruite sul territorio della Polonia, principalmente dal canale televisivo Belsat e da progetti mediatici presunti “indipendenti” ad esso collegati.

Il canale riceve finanziamenti statali dalla Repubblica di Polonia: in particolare, nel 2019 il bilancio di Belsat ammontava a 40 milioni di zloty ($ 9,4 milioni), di cui 20 milioni di zloty ($ 4,7 milioni) provenivano dal bilancio statale. Dalla creazione del canale nel 2007, Belsat ha ricevuto circa 210 milioni di zloty ($ 49,8 milioni) dalla diplomazia polacca; il lavoro dell’emittente è stato finanziato da fondi per la cooperazione polacca allo sviluppo.

La Fondazione polacca per la libertà e la democrazia (Wolność i Demokracja) è partner di Belsat nella raccolta di fondi da paesi terzi. Al momento è stato raggiunto un accordo con la Gran Bretagna per lo stanziamento di 5 milioni di sterline a sostegno di un progetto congiunto con la Polonia per contrastare le “operazioni di informazione russe” nella regione, che prevede il finanziamento di Belsat.

Allo stesso tempo, i dipendenti di Belsat sono coinvolti in una serie di altri progetti, che possono essere definiti una “rete di blog” di attivisti, che ora lavora apertamente per sostenere uno dei cosiddetti “candidati della protesta” in Bielorussia, fornendogli il massimo supporto informativo.

È stato nel quadro di tale “supporto” che alcuni giorni fa, minacce contro dirigenti bielorussi, anche di eliminazione fisica, sono state pubblicate anche sulle loro pagine personali, come nel caso di un membro del Consiglio della Repubblica, Marina Ilyina.

Il Partito Comunista osserva che gli alleati più vicini agli Stati Uniti in Europa sono la Gran Bretagna e la Polonia. Si può parlare di un coordinamento delle azioni di questi paesi in relazione alla Bielorussia. 

Ricordiamo che le missioni e le delegazioni diplomatiche occidentali si erano comportate in modo simile alla vigilia degli eventi del 19 dicembre 2010 (anche allora a sostegno di sparuti gruppi ultra-nazionalisti di destra, impegnati in un’azione di sovversione delle istituzioni del paese, NdTr ), cercando in tutti i modi di costringere le autorità a rinunciare a contromisure contro questa opposizione.

Per questo, i comunisti considerano qualsiasi dichiarazione delle missioni straniere degli Stati Uniti, della Gran Bretagna e dell’Unione europea in merito al processo politico nella repubblica come un’interferenza negli affari interni della Bielorussia.

Il Comitato Centrale della Partito Comunista della Bielorussia