Ucraina: un’altra aggressione nazista contro un dirigente comunista

pc ucraina bandieradi Servizio stampa del Partito Comunista di Ucraina (PCU) | da kpu.ua

Traduzione dal russo di Mauro Gemma

Il 28 ottobre scorso (come al solito, nell’indifferenza dei media occidentali, NdT), il primo segretario del comitato distrettuale di Sviatoshyn (Kiev) del Partito Comunista di Ucraina Vladimir Nazarovich Mironchuk ha subito una banditesca aggressione.

Senza alcun dubbio, ci troviamo di fronte all’ennesimo atto di intimidazione nei confronti dei comunisti che si oppongono attivamente alla dittatura del regime oligarchico-nazista al potere, instaurato in Ucraina dopo il colpo di Stato armato del febbraio 2014.

Già due settimane prima dell’aggressione, Mironchuk aveva ricevuto minacce di danni fisici, nel caso non avesse interrotto la propria attività di partito.

Il 28 ottobre, giorno in cui si commemora la liberazione dell’Ucraina dall’occupazione dei fascisti tedeschi, mentre il comunista Mironchuk entrava nei locali del consiglio distrettuale dei veterani della Grande Guerra Patriottica, i luridi neonazisti, incoraggiati dai partiti nazionalisti ed eseguendo gli ordini criminali del regime impegnato ad intimidire i dissidenti, vigliaccamente da dietro le spalle gli hanno inferto tre bastonate sulla testa.

L’informazione sulla nuova barbara aggressione contro i comunisti ad opera di banditi dell’ultra-destra è stata trasmessa all’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa, alla rappresentanza ONU per i diritti dell’uomo e a diverse organizzazioni internazionali per la difesa dei diritti umani.

Servizio stampa del PCU