Brevi considerazioni sulle recenti proteste di massa in Romania

pc romania xxidi Partito Comunista Romeno – XXI Secolo (PCR-XXI) | pcr.info.ro

Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

Amici,

In Romania, sotto le vesti di una missione anti-corruzione, è stata creata una polizia politica il cui obiettivo era la neutralizzazione del sentimento nazionale rumeno.

Una situazione simile è avvenuta in Messico, paese che si stava avvicinando al fallimento ed è stata salvato dagli Stati Uniti. Ma i messicani non sapevano quale sarebbe stato il prezzo di questo aiuto.

Per molti giorni i messicani scesero nelle strade battendo con i cucchiai i piatti vuoti. Le manifestazioni non cessarono fino a quando il presidente non prese per lo Stato messicano lo sfruttamento del petrolio. Poi seguì un periodo di grande crisi economica in Messico. L’interesse bancario per i prestiti statali era salito alle stelle. Il governo fu costretto a ridurre drasticamente la spesa statale. Si pensò inoltre di stampare moneta senza copertura economica, per poter coprire le spese statali strettamente necessarie.

L’inflazione era galoppante. Il governo chiese l’aiuto del governo degli Stati Uniti. Gli USA erano interessati a chiudere la crisi, perché l’immigrazione messicana negli stati nordamericani aveva raggiunto livelli senza precedenti. Ma l’aiuto degli Stati Uniti era condizionato: il Messico doveva passare sotto il controllo del FMI e, di conseguenza, i prestiti a buon mercato sarebbero potuti riprendere. Il FMI sollecitò operazioni di privatizzazione.

L’aiuto degli Stati Uniti è stato condizionato nel seguente modo: gli organi inquirenti dello stato messicano sarebbero dovuti essere subordinati ai servizi di intelligence e questi ultimi forzati ad applicare le prescrizioni dell’FBI, che pubblicamente sarebbero state motivate come un tentativo di smantellare i cartelli della droga, ma che invece avevano il nascosto proposito di seguire lo stato d’animo della popolazione affinché non si riavviasse l’ondata nazionalista con le richieste di nazionalizzazione.

La Romania, come ex paese socialista che per 25 anni ha praticato un comunismo nazionale, è stata valutata dopo il 1989 come un paese dal forte potenziale nazionalista. Per far si che questo potenziale rimanga sospeso, inattivo, senza espressione pubblica, nel 2005 gli USA (attraverso la CIA) hanno convinto il presidente Traian Basescu ad accettare la ricetta FBI per il Messico. La messa in pratica è dovuta al Consiglio di Difesa Supremo del Paese (CSAT) con la formazione di gruppi di ricerca e decisione congiunti della Direzione Nazionale Anticorruzione (DNA) e del Servizio informazioni rumeno (SRI).

Sotto la maschera di una grande campagna contro la corruzione, in segreto, sono stati predisposti tutti gli ingredienti di una nuova polizia politica, la cui missione fondamentale è stata la neutralizzazione dei germi del sentimento nazionale. La missione è compiuta. Oggi, in Unione Europea, la Romania è la meno esposta ai movimenti euroscettici o nazionalisti. Purtroppo, questa missione è stata sfruttata anche per gli scontri politici, lasciando dietro di sé molti abusi giudiziari.

L’avvento al potere in Romania, dopo le elezioni dell’11 dicembre 2016, del Partito Social Democratico, considerato dagli avversari un partito post-comunista, ha deluso coloro che avevano creduto alla retorica elettorale dei leader socialdemocratici sulla sovranità nelle decisioni macroeconomiche, sul Fondo di sviluppo sovrano, sulla politica fiscale e altre intenzioni che definiscono l’essenza delle dottrine di sinistra.

Dopo il decreto governativo n.13 sulla modifica del codice penale per la messa in conformità con le decisioni della Corte Costituzionale, il presidente Johannis ha affermato che tale decreto sostiene alcuni personaggi politici che ricevono direttive dalla DNA.

Purtroppo il presidente Iohannis, che vuole porsi come paladino contro la corruzione e i corrotti del nostro paese, è uno dei primi politici corrotti, avendogli la magistratura imposto finora il sequestro di due case acquistate con mezzi illegali e bloccato la costruzione di altre cinque. Non ha mai pensato di dimettersi dalla carica, usando la sua immunità e incoraggiando la giustizia politica (DNA + SRI) a prendere nuovi provvedimenti contro gli avversari politici del Partito Social Democratico e ALDE, che hanno vinto le elezioni.

Per sostenere la sua posizione nei confronti del governo, Iohannis ha usato la sua protesta contro il decreto del governo per chiedere ai suoi sostenitori di scendere nelle strade in tutto il paese. Egli ha personalmente partecipato alla prima dimostrazione non autorizzata a Bucarest, per incoraggiare i manifestanti. Durante la recente visita a Malta ha riconosciuto di “aver fiducia nei suoi uomini, che sono nelle strade del paese…”.

Gli uomini di Johannis che protestano davanti al Palazzo del Governo romeno, in Piazza della Vittoria e in alcune altre città del paese sono formati da membri dei partiti di opposizione, dai soci e dipendenti delle multinazionali da queste mandati a protestare perché insoddisfatte della politica economica del governo, che riduce il loro profitto imponendo l’aumento dei salari e perché costrette a pagare alcune tasse, e dalla gente mobilitata e pagata dalla rete di organizzazioni non governative di Soros.

La posizione del presidente Johannis è una conseguenza del fatto che non ha mai rinunciato all’obiettivo di formare “il suo governo”, diverso da quello del governo del Partito Social Democratico che ha vinto le elezioni con un programma di riduzione fiscale, aumento di salari e pensioni, investimenti nell’industria e nell’agricoltura, nella sanità e nelle autostrade. Queste misure sono state inserite dal governo nel bilancio 2017 e approvate dal Parlamento all’inizio di questo mese.

Dopo l’emanazione del decreto governativo n.13, influenzata dalla posizione del presidente, la Direzione nazionale anticorruzione (DNA) ha avviato indagini su circa 40 persone del mondo televisivo che criticavano la magistratura. Allo stesso tempo ha deciso di controllare il Primo ministro e il Ministro della Giustizia per l’adozione del decreto che modifica il codice penale. Con questa misura la Romania è l’unico paese dell’Europa in cui la magistratura controlla e agisce per l’annullamento delle decisioni politiche di un governo legale.

Dopo il ritiro del decreto governativo n.13 da parte del governo, perché fosse approvato dal Parlamento, con l’obiettivo di fermare le dimostrazioni, il presidente Johannis invece di agire nel suo ruolo di mediatore ha incoraggiato i dimostranti a rovesciare il governo.

Attualmente assistiamo ad una lotta fra coloro che vogliono mantenere lo stato attuale delle cose, sostenuti direttamente dal presidente Klaus Johannis, che organizzano dimostrazioni davanti al governo rumeno e in altre città del paese, ed i sostenitori del governo socialdemocratico, eletto con oltre il 50% dei voti nelle elezioni dell’11 dicembre 2016, che protestano davanti alla Presidenza chiedendo al presidente di rispettare il voto popolare e lasciare che il governo metta in pratica il suo programma per la riduzione sostanziale delle tasse, per l’aumento dei salari e delle pensioni, e chiedono inoltre la desecretazione delle decisioni dello CSAT per presentare all’opinione pubblica come in segreto le squadre miste di DNA e SRI stiano attualmente agendo come polizia politica.

Come esempio di politica antinazionale smascherata di recente, con provvedimenti da polizia politica diretti dall’estero, può essere menzionato il divieto imposto a tutti i governi al potere negli ultimi 27 anni di completare il tratto autostradale Piteşti – Sibiu (incluso nel IV corridoio europeo) di circa 100 km o la bretella Comarnic – Brasov di circa 40 km, assolutamente e strettamente necessarie per collegare via autostrada la capitale Bucarest e la zona sud del paese, con la Transilvania e i paesi europei occidentali.

Il Partito Comunista Rumeno – XXI Secolo (PCR-XXI) ritiene che per dare corso ad un vero potere politico nel paese, l’attuale governo socialdemocratico dovrebbe fondere la Procura generale con il DNA, come in tutto il mondo civile, rimuovere la SRI dalla Magistratura e smascherare ed emarginare i magistrati che operano come agenti coperti. I rappresentanti dei mass-media dovrebbero esigere che gli agenti coperti della stampa siano presi direttamente nel quadro dei servizi, come portavoce. La giustizia, come anche la stampa, non devono più essere considerati “campo tattico” dai servizi. Un passo immediato deve essere l’abolizione dalla Romania delle Organizzazioni non governative di Soros o creare un quadro giuridico che non permetta a queste organizzazioni di essere finanziate dall’estero.

Il Partito Comunista Romeno – XXI Secolo (PCR-XXI) chiede al governo socialdemocratico di approvare in parlamento il decreto n.13, smantellare lo stato di polizia esistente e dare corso in modo efficace al programma economico validato legalmente delle elezioni dell’11 dicembre 2016.

Il Partito Comunista Romeno – XXI Secolo (PCR-XXI) come promotore dell’interesse nazionale a livello interno e internazionale, sostiene tutte le iniziative che hanno come obiettivo finale la realizzazione di un Programma nazionale per lo sviluppo economico e sociale, a medio-lungo termine, accettato e rispettato da tutte le forze politiche e sociali della Romania. Allo stato attuale, l’interesse nazionale del nostro popolo consiste nella crescita dei salari nel nostro paese, perché se questo governo non riuscirà quest’anno ad aumentare abbastanza gli stipendi in Romania, il nostro paese rimarrà per molto tempo un paese con una manodopera a buon mercato per i paesi dell’Europa occidentale. Per questo motivo attualmente più di 4 milioni di romeni lavorano all’estero in conseguenza della perdita di posti di lavoro e dei salari molto bassi.

Nel caso in cui il presidente Johannis, sostenuto dalla polizia politica romena, dalle multinazionali, dalle Ong di Soros e dall’establishment europeo riuscisse a rovesciare il governo socialdemocratico, legalmente eletto, la fiducia nel voto diminuirà drasticamente in Romania e anche in tutta Europa, con la prospettiva di nuove elezioni da tenersi quest’anno e nel prossimo futuro.

Per il Partito Social Democratico c’è lo stesso pericolo di perdere la fiducia popolare se non riuscirà a mettere in pratica per intero il suo programma economico e sociale premiato dal voto dell’11 dicembre 2016.

Con amicizia e solidarietà
Constantin Cretu
Presidente

PS: Si prega di notare che negli ultimi 27 anni i governi rumeni sono stati tutti sotto la dittatura dell’UE e delle multinazionali. Alle elezioni dell’11 dicembre 2016 è stata la prima volta che un partito, in quel caso il Partito Social Democratico, ha presentato un programma economico e sociale concreto, votato da oltre il 56% degli elettori.

Fino ad ora questo Governo ha aumentato le pensioni e gli stipendi e ha ridotto le tasse, attraverso il bilancio approvato dal Parlamento. Questa è la ragione per cui un gran numero di persone stanno attualmente dimostrando di fronte alla Presidenza per difendere l’aumento delle loro pensioni e stipendi.

Il PCR-XXI non ha alcun motivo, allo stato attuale, per criticare l’azione del governo con l’eccezione della questione del decreto governativo n° 13 senza averlo presentato in Parlamento (ma secondo la legge ha il diritto di fare questo tipo di decreti). Il Presidente Johannis e i suoi sostenitori non hanno riconosciuto il carattere urgente del decreto e per fermare le dimostrazioni il governo ha abrogato il decreto portandolo in Parlamento per l’approvazione.

Se in futuro non rispetteranno gli impegni presi li criticheremo.

Le dimostrazioni che vedete di fronte al palazzo del governo romeno sono organizzate da forze con esperienza nella manipolazione delle masse. Come spiegare la presenza di persone con luci di tre diversi colori rappresentanti visivamente l’esatta proporzione di voti ottenuti dal PSD, USR (Unione Salva Romania) e PNL Partito Nazionale Liberale che sono state esibite questa sera? Per chi vuole capire è chiaro che tutto è ben diretto da gente con esperienza.