I 95 anni del PCP, sempre con i lavoratori e il popolo

pcp bandiere 95di Ângelo Alves* | da www.avante.pt

Traduzione di Marx21.it

Il Partito Comunista Portoghese commemora la prossima domenica (6 marzo) 95 anni di esistenza, lotta e intervento. In questi mesi, in tutto il paese e all’estero, saranno realizzate centinaia di iniziative di commemorazione dell’anniversario del più antico e storico partito portoghese, un partito unico nel panorama politico nazionale, profondamente rispettato in tutto il mondo.

Il PCP  ha un eroico passato e una storia rilevante. Sono 95 anni di ineguagliabile impegno per i valori di libertà, giustizia, progresso e pace; 95 anni di lotta instancabile in difesa dell’ideale comunista e del progetto di una società nuova: il socialismo e il comunismo. 95 anni di dedizione ai lavoratori, al popolo e al paese, e sempre al servizio dei loro giusti interessi e aspirazioni.

Ciò ci deve riempire di orgoglio. E così è! Orgoglio per un partito che ha già dato tanto al popolo portoghese e al Portogallo, non venendo meno mai alla sua solidarietà internazionalista. Orgoglio per l’eroica resistenza alla dittatura fascista, resistenza e lotta che avrebbe sconfitto la sua terribile macchina di oppressione e sfruttamento. Orgoglio per l’eroismo – basato sui principi, la disciplina, le idee e l’organizzazione – di tutti coloro che hanno guardato alla lotta come la naturale espressione della propria esistenza, anche se questo significava rischiare la vita o essere arrestato e torturato nelle prigioni del fascismo.

Orgoglio per un partito che non ha mai voltato la schiena alla lotta, e che ogni volta che è stato colpito, si è immerso a fondo nelle sue radici – i lavoratori e il popolo – per andare a cercare lì le forze che sembravano non esistere, risollevarsi nuovamente e andare avanti ancora più rapidamente. Orgoglio per un partito, per i suoi militanti e dirigenti, che hanno saputo in ogni momento individuare – leggendo nella dialettica della realtà e della vita e maneggiando con maestria il marxismo-leninismo – le fasi, le priorità e gli obiettivi che guidassero il Portogallo e il suo popolo per quelle strade che sono sfociate in quel mare di speranza e di conquiste, il momento più grande della Storia del Portogallo: la Rivoluzione di Aprile. Orgoglio per un partito che non ha mai vacillato di fronte alle difficoltà, che ha saputo sempre qual è il suo posto nella Storia e sulle barricate della lotta di classe e che è stato protagonista, ed è protagonista, della resistenza continua alla controrivoluzione, alla politica di destra e alla sottomissione del Portogallo agli interessi imperialisti.

Siamo veramente orgogliosi di questi 95 anni. Un orgoglio che non è contemplativo, museale o attendista, ma in primo luogo un orgoglio che combinato con la responsabilità rivoluzionaria ci catapulta nel futuro come un grande partito nazionale, preparato a tutti i confronti e a un disinteressato, coraggioso e generoso intervento.

Una nuova fase della vita politica

Alcuni dicono che il PCP è una “fortezza”. Nulla di più errato. Il PCP non è statico, non si chiude tra le mura. Al contrario, il PCP combatte in campo aperto, e sta là dove si deve stare, dove sta il popolo, che è la sua “riserva strategica” di coerenza, serietà, forza e tenacia. Il rispetto che si è meritato da molti deriva dalla sua natura di classe, dalla sua ideologia, dal suo progetto della Democrazia Avanzata e del Socialismo, dai suoi principi di funzionamento, dalla coscienza di classe dei suoi militanti e quadri, dalla sua organizzazione e dal suo intenso e costante legame con le masse lavoratrici e popolari. Sono questa forza, questi legami e la sicurezza che permettono al Partito di condurre le più dure e difficili battaglie, di non perdere mai le caratteristiche di partito rivoluzionario, e, in ogni momento, con una notevole flessibilità tattica, di fare tutto ciò che è nelle sue possibilità per difendere gli interessi dei lavoratori e del popolo.

E’ questa lotta che ci ha condotto fino ai nostri giorni. Se oggi ci troviamo in una nuova fase della vita politica nazionale a discutere nelle istituzioni il recupero dei diritti e dei redditi; se oggi ci troviamo a bloccare la violenta offensiva reazionaria contro Aprile e la democrazia che era in corso, è alla lotta e al ruolo del PCP che lo dobbiamo. E non è poca cosa in un mondo segnato dal violento approfondimento della crisi strutturale del capitalismo.

I nostri avversari lo sanno. E da lì che proviene il loro violento attacco anticomunista. Ma la litania sul PCP che lotta per la sua sopravvivenza non combacia con la realtà di un Partito dinamico, propositivo e audace che ha raccolto il testimone che il popolo gli ha passato, dando espressione alla sua lotta e aprendo porte che la teoria dell’inevitabilità voleva chiuse a chiave. E se con la lotta siamo arrivati fino a qui, sarà con la lotta e sempre con i lavoratori e il popolo, che proseguiremo il cammino. Perché questo è il Partito della classe operaia e di tutti i lavoratori, il Partito di Aprile, il Partito della Democrazia e del Socialismo.

*Ângelo Alves è membro della Commissione Politica del CC del Partito Comunista Portoghese