La lotta e le iniziative dei comunisti portoghesi per l’alternativa alla politica di destra

pcp bandiera closeupEditoriale di “Avante!”, settimanale del Partito Comunista Portoghese

da avante.pt | Traduzione di Marx21.it

Allo scopo di fornire un’informazione puntuale sulle prospettive che si aprono per il Portogallo dopo le elezioni legislative del 4 ottobre, continuiamo con la pubblicazione di documenti elaborati dai compagni del Partito Comunista Portoghese.

L’editoriale è apparso in “Avante!” del 15 ottobre 2015.

Ancora sotto l’effetto della pesante sconfitta elettorale (il secondo peggior risultato di sempre), PSD e CDS, aiutati dai media dominanti e con la complicità attiva del Presidente della Repubblica, in violazione delle norme costituzionali che gli organi di sovranità sono obbligati ad adempiere, compiono qualsiasi sforzo per presentarsi come i vincitori. E, in tale presunta veste, prendere l’iniziativa della formazione del nuovo governo, promuovendo contatti, esercitando ricatti e pressioni, e soprattutto, preparandosi a continuare la politica di sfruttamento e impoverimento e sviluppare l’offensiva contro la Costituzione e il regime democratico.

Il PCP riafferma la sua analisi dei risultati elettorali, sottolineandone i due tratti salienti: la nuova avanzata, con il rafforzamento elettorale e politico, della CDU (il miglior risultato in elezioni legislative dal 1999) e la sconfitta della coalizione PSD/CDS che, perdendo la maggioranza assoluta, si trova senza la legittimità politica a formare il governo e continuare, da sola, la politica di destra.

Riafferma anche che tale sconfitta è inseparabile dalla lotta e dalle battaglie che i lavoratori e il popolo hanno portato avanti contro la politica di declino economico e regresso sociale, lotta che nel suo sviluppo ha assunto come obiettivo la sconfitta e le dimissioni del governo PSD/CDS. Lotta che ha contato sempre sull’appoggio attivo del PCP e della CDU, che in modo conseguente si sono battuti e continueranno a battersi per la rottura e l’alternativa.

Alla fine della riunione tra delegazioni del PCP e del Partito Socialista (PS), il Segretario generale del PCP, nella sua dichiarazione, che deve essere letta e intesa nella sua completezza (http://www.avante.pt/pt/2185/pcp/137452/), ha illustrato la posizione del PCP di fronte alla situazione che deriva dal risultato elettorale.

Ha chiarito che presenterà nell’Assemblea della Repubblica una mozione di rigetto del programma di un eventuale governo PSD/CDS, nel caso si concretizzi, per interrompere l’azione distruttrice del governo.

Ha affermato l’obiettivo di batterci per una politica che risponda alle aspirazioni dei lavoratori e del popolo, il che non è facile, in considerazione del fatto che il programma del PS non risponde alle aspirazioni di rottura con la politica di destra. E’ l’insistenza sul governo e la politica per chi e per che cosa che è posta, in modo tale da rispondere agli interessi dei lavoratori e del popolo, in conformità con la questione ripetutamente affermata durante la campagna elettorale.

Comunque, anche se non è possibile la convergenza su una politica che risponda alle aspirazioni dei lavoratori e del popolo, il che di fatto non è facile, il quadro costituzionale e il rapporto di forze nell’Assemblea della Repubblica non impediscono per nulla al PS di formare un governo. Anche in tali circostanze non si può concludere che la soluzione sia un governo PSD/CDS.

Il PS non formerà un governo solo se non lo vorrà, dovendo scegliere tra dare avallo e appoggio alla formazione di un governo PSD/CDS o formarlo qualora siano garantite le condizioni per la sua formazione ed entrata in funzione.

Qualsiasi siano, però, le circostanze e gli sviluppi della situazione, i portoghesi possono considerare come garantito che i voti del PCP contribuiranno sempre a tutte le misure che siano utili per i lavoratori, il popolo e il Paese e che si opporranno a tutto ciò che significhi più sfruttamento, impoverimento, ingiustizie sociali e declino nazionale, come ha chiarito il compagno Jeronimo de Sousa nel Comizio di sabato scorso a Lisbona in un significativo clima di lotta, entusiasmo e fiducia.

Cercando di rispondere alle necessità della situazione che stiamo vivendo, il Comitato Centrale del PCP nella riunione del 6 ottobre, attenendosi alle decisioni del XIX Congresso del Partito, ha deciso di partecipare alla battaglia elettorale per la Presidenza della Repubblica di gennaio 2016 presentando una “candidatura veramente coerente e combattiva, impegnata a difendere gli interessi dei lavoratori e del popolo, di giustizia sociale, legata ai valori di Aprile, animata dalla profonda convinzione e fiducia in un Portogallo con futuro. Una candidatura diretta a tutti i democratici e patrioti che interpreti le preoccupazioni e aspettative dei lavoratori e del popolo portoghese, individui i problemi strutturali del Paese e indichi la strada capace di assicurare la realizzazione del progetto di un Portogallo più sviluppato, più giusto e sovrano”.

Avendo presenti questi obiettivi, il Comitato Centrale ha deciso, all’unanimità, che il candidato del PCP alla Presidenza della Repubblica sia il compagno Edgar Silva, membro del Comitato Centrale e deputato del PCP nell’Assemblea Legislativa Regionale di Madera (http://www.avante.pt/pt/2185/emfoco/137458/).

Una candidatura che comprenderà tra i suoi obiettivi da concretizzare la costruzione di una vasta campagna di chiarificazione e mobilitazione per il voto, che deve coinvolgere l’insieme delle organizzazioni e dei militanti del Partito, e che è indirizzata a tutti i democratici e i patrioti.

Candidatura di un uomo che è sempre stato dalla parte dei più deboli, dalla parte degli esclusi, come ha ricordato il Segretario generale del PCP, e che, con le sue caratteristiche darà espressione al progetto dell’esercizio delle funzioni di un organo di sovranità che, pur essendo di un’unica persona, non è svincolato dalla più vasta azione collettiva, dei comunisti, dei democratici e patrioti, per la rottura con la politica di destra, per una politica patriottica e di sinistra.

Tra le decisioni del Comitato Centrale del PCP c’è anche la continuazione dell’azione di rafforzamento del Partito, la preparazione di una serie di iniziative urgenti nell’Assemblea della Repubblica e lo sviluppo della lotta di massa. Lotta che vale sempre la pena condurre come ha ancora una volta dimostrato la vittoria conseguita dai lavoratori nell’Amministrazione Locale, con la sentenza della Corte Costituzionale che riconosce al potere locale l’autonomia per negoziare ACEP (Accordi Collettivi dell’Impiego Pubblico) con un effetto immediato nella pubblicazione di quelli negoziati sulle 35 ore di lavoro nell’Amministrazione Locale (http://www.avante.pt/pt/2185/trabalhadores/137468/), e che offre migliori condizioni all’allargamento di questa conquista a tutta l’Amministrazione Pubblica. Lotta che continuerà attorno a rivendicazioni concrete dei lavoratori nelle imprese e nei posti di lavoro. Lotta che sarà condotta, su un piano più generale, in difesa degli interessi e dei diritti dei lavoratori e del popolo come nel caso, tra i molti altri, dell’iniziativa per la Pace e contro la NATO che si svolgerà a Lisbona il prossimo 24 ottobre (http://www.avante.pt/pt/2185/nacional/137428/).

Dichiarazione del Comitato Centrale del PCP del 6 ottobre 2015
https://www.marx21.it/index.php/comunisti-oggi/in-europa/26108-lanalisi-e-le-prospettive-dei-comunisti-portoghesi-dopo-le-elezioni-legislative