Ucraina: è stato bandito il Partito Comunista

pc ucraina bandieraMOSCA – E’ stato bandito il partito comunista in Ucraina, dove il governo filo-occidentale ha dato il via a una riforma per liberare il Paese dal retaggio sovietico con una controversa legge che equipara comunismo e nazismo. “Questo e’ veramente un momento storico”, ha detto il segretario del Consiglio di sicurezza, Oleksandr Turcinov. L’esclusione dei comunisti dalla vita politica del paese e’ stata annunciata dal ministro della Giustizia, Pavlo Petrenko, che ha siglato tre decreti per bandire i tre partiti di matrice comunista: il partito comunista d’Ucraina (la principale forza politica di estrema sinistra), il partito comunista rinnovato e il partito comunista dei lavoratori e dei contadini. “In seguito all’approvazione delle leggi di decomunistizzazione – ha spiegato il ministro – è stata formata una commissione che ha passato un mese a controllare i tre partiti comunisti in Ucraina. In base alle conclusioni della commissione – ha proseguito Petrenko – ho firmato i tre decreti confermando che le attività, la denominazione, i simboli, gli statuti e i programmi dei partiti comunisti non rispondevano ai requisiti della parte 2 dell’articolo 3 della legge ‘Sulla condanna dei regimi totalitari comunista e nazionalsocialista in Ucraina e il divieto di propaganda dei loro simboli’”.

Il partito comunista, alleato del partito delle Regioni del deposto presidente filorusso Viktor Ianukovich, era un’ importante forza politica in Ucraina. Alle parlamentari di tre anni fa aveva ottenuto il 13% dei voti, ma in quelle dello scorso anno aveva subito una batosta elettorale raccogliendo meno del 4% dei suffragi (la soglia di sbarramento e’ del 5%). Il leader del partito comunista russo, Ghennadi Ziuganov, ha definito la decisione delle autorità ucraine “una rappresaglia contro gli oppositori politici”.

Leader comunisti, parteciperemo comunque a elezioni – Il partito comunista ucraino parteciperà alle elezioni locali fissate per il 25 ottobre nonostante sia stato ufficialmente messo al bando dal governo filo-occidentale al potere a Kiev. Lo ha annunciato il leader dei comunisti ucraini, Petro Simonenko, sfidando cosi’ il bando decido dal ministro di grazia e giustizia. (Notizia ANSA 24 luglio 201515:33)

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Questa è la dimostrazione che, quello di Kiev, è un governo che nulla ha a che fare con la democrazia. Un governo golpista, appoggiato e finanziato (economicamente e militarmente) da USA, NATO e da UE, composto da oligarchi e formazioni palesemente naziste e banderiste. Un governo che fa della repressione più sanguinaria la propria caratteristica utilizzando battaglioni di “volontari” che si fregiano di svastiche e altri simboli nazisti per soffocare la resistenza dell’opposizione.

Sempre di più si dimostra che in Europa sta montando una politica contraria a qualsiasi progresso politico, economico e popolare.

Dobbiamo dare tutta la solidarietà possibile ai compagni ucraini che hanno deciso di non accettare le imposizioni antidemocratiche di un governo sempre più reazionario.

Dobbiamo anche aiutare le formazioni partigiane che, nelle regioni dell’Ucraina dell’est (le repubbliche popolaridi Doneck e Lugansk), stanno lottando contro un governo antidemocratico e chiaramente fascista.

Ognuno deve prendere posizione chiara e netta.

Non ci possono essere più scuse, non c’è più possibilità di essere “neutrali”, la lotta per impedire l’affermazione di quel nazi-fascismo che si pensava fosse stato spazzato via dall’armata rossa, dalla resistenza europea, dai nostri patrioti partigiani e dagli “alleati” deve vedere impegnato chiunque si ritenga antifascista.

Bisogna decidere da che parte stare senza tentennamenti.

Noi siamo dalla parte del Partito Comunista Ucraino e dei combattenti per la libertà del Donbass.

ORA E SEMPRE RESISTENZA.

Giorgio Langella, Direzione nazionale PCdI