“Mettere sullo stesso piano comunisti e nazisti è una distorsione della storia”

ukraine cp supportersda Russia Today
Traduzione di Lorenzo Battisti per Marx 21.it

Intervista a John Foster, del Partito Comunista della Gran Bretagna

Come ha dichiarato il professore John Foster del Partito Comunista della Gran Bretagna a Russia Today, la nuova legge ucraina che impedisce la propaganda del comunismo e del nazismo mette sullo stesso piano più o meno questi due regimi, il che rappresenta una totale distorsione della storia.

Il Partito Comunista dell’Ucraina ha appena sofferto un duro colpo, dopo che il Parlamento ha approvato una legge che bandisce i regimi totalitari comunista e nazista e l’uso di qualsiasi dei loro simbolo nel paese. Il regime che ha guidato il paese fino agli anni ’90 è ora dichiarato illegale.

RT : Questa legge porterà alla fine effettiva del Partito Comunista in Ucraina?

John Foster : Sono sicuro che tutto questo non sarà la fine del Partito Comunista, poiché questo ha o ha avuto fino a 2 anni fa più di 100’000 militanti. E migliaia di comunisti hanno lavorato per il Partito Comunista durante le ultime elezioni che si sono tenute solo qualche mese fa. E anche in una situazione in cui ci sono stati attacchi alle persone e sedi bruciate, comunque il Partito Comunista ha ottenuto il 4% dei voti, cioè centinaia di migliaia di voti. Quindi il Partito Comunista non sparirà, ma dovrà lavorare in condizioni molto dure.

RT : quali saranno queste condizioni?

John Foster : Le difficoltà saranno ovviamente le aggressioni. Il governo ha cercato di mettere al bando il Partito Comunista. La causa giudiziaria contro di esso è stata abbandonata perché i giudici hanno dichiarato che erano state fatte pressioni su di loro e che si sarebbero dimessi dal giudizio, che è stato fatto cadere pochi giorni dopo. Così il Parlamento Ucraino ha percorso un’altra strada, e ora bandisce tutti i simboli del Partito Comunista, cosa che creerà difficoltà al Pc, ma anche – e questo è davvero un sentiero pericoloso per l’Europa – per il processo di pace e per l’implementazione dell’accordo di Minsk, perché questo era basato sull’accettazione da parte dell’Ucraina di una società plurale, che riconosca differenti gruppi linguistici e diverse prospettive. E certamente le repubbliche dell’Est troveranno difficile rispettare gli accordi con il governo di Kiev che mette fuorilegge i simboli dell’Unione Sovietica, della guerra contro il fascismo e del Pc, che loro vedono come parte fondamentale della loro eredità, che hanno difeso e che presto saranno al centro delle celebrazioni della sconfitta del fascismo. Per il governo di Kiev bandire quell’eredità, quella storia, quella lotta, significherà rendere difficile l’attuazione di un accordo così importante non solo per l’Ucraina, ma anche per il resto dell’Europa, poiché il conflitto è stato congelato ma può scoppiare nuovamente.

RT : Questo decreto mette più o meno sullo stesso piano comunismo e nazismo, trattando entrambi con lo stesso sdegno. Cosa ne pensa?

John Foster : La reazione da comunista sarebbe quella di dire che il Partito Comunista, nel periodo dell’ultima guerra, combatté contro il fascismo. L’Unione Sovietica fu essenziale nella sconfitta del nazifascismo, nella liberazione dell’Europa, nella liberazione dei campi di sterminio, degli ebrei e di molte altre persone che erano imprigionate con loro. Fu una lotta eroica nella quale persero la vita 20 milioni di cittadini della Russia sovietica, di cui all’epoca ovviamente era parte l’Ucraina. Quindi mettere sullo stesso piano quella lotta e quelli che la condussero e che vi presero parte, e quelli che invece furono responsabili dell’inumano sterminio, che avrebbe completamente distrutto le società democratiche europee (se avesse avuto successo), penso sia una totale distorsione della storia. E ovviamente tutti i comunisti del mondo – in America Latina, a Cuba, in Viet Nam, in Cina – lavorano per una società diversa. Anche se non tutti sono d’accordo, stanno lavorando per una società diversa in cui non siano i monopoli e le grandi società a controllare il mondo, ma che in qualche modo siano piuttosto le persone, democraticamente attraverso la proprietà pubblica, a sviluppare l’economia. E questa è fondamentalmente la prospettiva portata avanti dai comunisti in Ucraina.

Prima del colpo di stato del 2014 sostenevano una Repubblica Ucraina plurale, federale, parlamentare, che non fosse dominata dagli oligarchi e dalla corruzione, in cui il popolo potesse democraticamente tramite il parlamento determinarne la direzione, e dove fosse invertito il processo di privatizzazione che era stato portato avanti e che aveva quasi portato alla bancarotta dell’economia ucraina, e che quindi fosse riaffermata la proprietà pubblica.